Il 15 ottobre scorso la giunta regionale ha approvato la delibera che istituisce quella che viene chiamata Zls: 49 Comuni del Lazio, con le loro zone industriali, logistiche e portuali, entreranno a far parte di un’area destinataria di alcuni incentivi alle imprese. Per la provincia di Frosinone la Zls Lazio 3 comprende Anagni, Ceccano, Frosinone, Ferentino e Patrica. Lazio 5-6 e 7 invece ricomprendono l’area Cassino-Piedimonte San Germano. Restano fuori, quindi diversi Comuni al nord della provincia, alcune aree del Cassinate come il bacino del marmo e le aree del Sorano e della Valcomino.
Di cosa parliamo in concreto? Lo spiega il documento regionale: “La ZLS pone in essere, in un’area precisamente individuata e caratterizzata, una serie di misure procedurali e di semplificazione che consentiranno un più veloce dispiegamento delle attività di impresa e di investimento da parte degli attori economici. La stessa ZLS predisporrà percorsi più favorevoli per l’accesso ai fondi delle misure di politica industriale e di innovazione e ai fondi di sviluppo regionale”. Nel documento di sviluppo vengono analizzate (restando sempre alla provincia di Frosinone o comunque all’area ciociara) le interconnessioni infrastrutturali per i Comuni di Anagni, Cassino, Ceccano, Ceprano, Colleferro, Ferentino, Frosinone, Patrica, Piedimonte San Germano, San Giorgio a Liri, San Vittore del Lazio, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Apollinare, Villa Santa Lucia.
Si parte con le semplificazione e l’accelerazione dei processi autorizzativi: “Gli interventi e gli strumenti di semplificazione amministrativa per la ZLS sono immaginati per la fruizione di tutta quella componente imprenditoriale della Regione Lazio che intende avvalersi, nella commercializzazione dei propri prodotti, del sistema portuale laziale e delle strutture logistiche che dialogano con tale sistema”. Si provvederà ad introdurre nella legislazione regionale “misure ad hoc volte alla semplificazione e/o allo snellimento amministrativo e burocratico da utilizzare nell’ambito regionale e della ZLS ed espletare celermente procedure autorizzative per attività produttive e realizzazione di opere, ivi incluse quelle in ambito portuale e quelle per le aree produttive ecologicamente attrezzate; pianificare misure ad hoc volte a rendere più efficienti e celeri i servizi portuali e le procedure doganali legati alla ZLS”. Su questo piano la regione “insieme alle azioni volte a semplificare l’insediamento, la realizzazione e l’ammodernamento delle strutture e la gestione” si impegna a “definire apposite procedure finalizzate a velocizzare e semplificare il trattamento doganale delle merci, che può costituire un appesantimento amministrativo con inevitabili riflessi sulla capacità di attrazione e la competitività del sistema”.
Consorzio industriale: ricerca investimenti e gestione progetti strategici
Destinato a diventare più centrale il Consorzio Industriale Unico del Lazio per la valorizzazione del territorio,
la promozione degli investimenti e l’internazionalizzazione. “In questo ambito – si legge sempre sul piano regionale -, il Consorzio è incaricato, tra l’altro, di ricercare investitori nazionali ed esteri, promuovere le opportunità di investimento nell’economia del territorio e gestire progetti strategici di innovazione industriale. In materia di semplificazione, il Consorzio è chiamato a supportare la Regione nell’esercizio della funzione di punto unico di contatto e nella valutazione delle ricadute economiche ed occupazionali delle iniziative di investimento. Inoltre, al Consorzio è demandata la gestione di incentivi e contributi a favore delle imprese, da assegnare esclusivamente sulla base di piani triennali di investimento che devono essere approvati con deliberazione della Giunta regionale, previo parere delle commissioni consiliari competenti”. L’ente può svolgere le attività previste anche al di fuori del proprio territorio di competenza. Diventa regola generale, poi, che “il provvedimento conclusivo delle conferenze sostituisce anche ogni autorizzazione ambientale di competenza regionale o subregionale, fermo restando quanto stabilito in materia di provvedimento autorizzatorio unico regionale nonché di valutazioni e autorizzazioni ambientali di competenza statale. Inoltre, il provvedimento autorizzatorio programma le eventuali attività ispettive che le autorità pubbliche eserciteranno nell’arco temporale di vigenza dell’autorizzazione. Il mancato rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio del parere entro il termine previsto equivale all’espressione dell’assenso senza condizioni”.
Accordi di insediamento per progetti da 2 milioni di euro in su
La legge regionale numero 17 del 7 agosto scorso, in particolare, ha previsto che “gli investitori interessati potranno sottoscrivere un accordo di insediamento e sviluppo (AIS), con la Regione e gli Enti locali coinvolti, per progetti di realizzazione, ampliamento o miglioramento di impianti produttivi di importo pari o superiore a euro 2.000.000, assumendo l’impegno di creare nuova occupazione o riqualificare la forza lavoro già impiegata. La sottoscrizione di tali accordi consente di velocizzare la procedura di autorizzazione del progetto disciplinata dall’art. 4 della legge regionale n. 28/2019, oggi ulteriormente semplificata in quanto il ricorso alla conferenza di servizi preliminare non risulta più obbligatorio, ma solo limitato agli interventi per i quali, in base alle valutazioni dell’amministrazione regionale rispetto alla complessità del progetto proposto, risulti strettamente necessario”. Lo Sportello Unico per le Attività Produttive, lo Sportello Unico Amministrativo, lo Sportello Unico Doganale ed il Punto Unico di Contatto hanno in capo funzioni e sono responsabili di procedure che in tema di ZLS sembrano sovrapporsi. IL SUAP ZLS individuato come contact center regionale per accompagnare le imprese verso strumenti agevolativi e per l’aftercare dell’investimento potrebbe essere il soggetto che svolge e funzioni di punto unico di accesso, esegue l’istruttoria delle pratiche e sottopone la documentazione alle amministrazioni coinvolte per i successivi adempimenti. “Per i procedimenti amministrativi necessari all’insediamento delle iniziative imprenditoriali nella ZLS si possono attribuire il ruolo di autorità procedente al SUAP ZLS che su impulso del Comitato di indirizzo ha il potere di indire Conferenze di Servizi”.
Tutti gli strumenti agevolativi da quelli europei alle opportunità Cdp
Quali le agevolazioni? Si parte da quelle comunitarie Invest Eu: gli investimenti sostenibili per trasporti, energia, connettività digitale, approvvigionamento e trasformazione delle materie prime, spazio, oceani e acqua, rifiuti, ambiente e altre infrastrutture ambientali, attrezzature, beni mobili e diffusione di tecnologie innovative che contribuiscono a conseguire, o che soddisfano, gli obiettivi dell’Unione di sostenibilità ambientale e/o di sostenibilità sociale. La finestra per la ricerca riguarda l’innovazione e la digitalizzazione: vi rientrano le attività di ricerca e di
innovazione, il trasferimento al mercato dei risultati della ricerca, la dimostrazione e la diffusione di soluzioni innovative e il sostegno alla crescita delle imprese innovative diverse dalle PMI, nonché la digitalizzazione dell’industria dell’Unione. Quanto alle Pmi garantito l’accesso e disponibilità di finanziamenti e, in casi debitamente giustificati, per le piccole imprese a media capitalizzazione. Non mancano gli investimenti sociali e le competenze: vi rientrano la microfinanza, l’imprenditoria sociale e l’economia sociale; le competenze, la formazione e i servizi connessi; l’innovazione sociale. Transizione verde e digitale e tecnologia d’avanguardia applicata ai sistemi produttivi saranno finanziabili nel quadro del programma Horizon Europe. Bei per le imprese punta a sostenere investimenti che assecondino gli obiettivi strategici dell’Unione Europea. Non manca ovviamente il riferimento al Pnrr con l’elenco delle missioni attivabili proprio con la Zona Logistica Semplificata: M1 – digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura del sistema produttivo: M2 – rivoluzione verde e transizione ecologica; M3 – infrastrutture per una mobilità sostenibile; M4 – istruzione e ricerca; M7 – migliorare le infrastrutture e gli impianti energetici. Non marginale diventa in ottica Zls, la Piattaforma per le Tecnologie Strategiche per l’Europa (Step).
La Regione evidenzia come “proprio nei settori Step nel Lazio siano presenti anche campioni industriali, a livello nazionale ed europeo, che hanno potenziale di investimento atto a raggiungere gli obiettivi che l’UE si è data attraverso la Piattaforma. Ciò è vero, pur se in misura differenziata nei tre ambiti, sia per quanto riguarda il potenziale innovativo (imprese che stanno sviluppando tecnologie critiche nuove) sia per quanto riguarda la capacità produttiva (imprese che realizzano produzioni il cui approvvigionamento è critico per l’Europa, come ad esempio vaccini e farmaci critici). Guardando ai principali settori dell’industria laziale appaiono chiare le connessioni che gli stessi presentano con uno o più degli ambiti tematici della piattaforma STEP. Industria farmaceutica (biotecnologie), Aerospazio (digital/deep tech) e Automotive (digital/deep tech e tecnologie pulite) rappresentano il cuore del manifatturiero regionale, con performance di rilievo per quanto riguarda l’export e la presenza sui mercati internazionali”.
Farmaceutica e automotive i due comparti che restano preponderanti
In particolare, l’industria farmaceutica laziale è il primo polo produttivo regionale in Italia per valore esportato (11,5 miliardi di euro, pari al 23% dell’export totale nazionale nel 2023). “Anche gli altri numeri del Lazio disponibili (anno 2021) ne confermano il ruolo preminente a livello nazionale. Il settore nella regione, infatti, occupa 12 mila addetti (pari al 19% del dato nazionale), vede la presenza di 105 imprese (14% delle unità locali a livello nazionale), genera 1,7 mld € di valore aggiunto (18% settoriale nazionale). Nel Lazio, in particolare, sono presenti imprese con un’elevata specializzazione in farmaci sia di sintesi chimica sia biotecnologici, nei vaccini, nelle terapie avanzate antitumorali e immunoterapiche, nelle malattie rare e nei plasmaderivati. Nel campo delle biotecnologie applicate alla salute (red biotech), hanno sede nel Lazio 49 88 delle 408 aziende operanti in Italia, che rappresentano il 24% del fatturato nazionale, il 28% degli investimenti in R&S e il 25% dei ricercatori”.
“Per quanto riguarda il settore automotive, attorno allo Stabilimento Stellantis a Cassino, oggi principalmente destinato alla fabbricazione di vetture a marchio Alfa Romeo e Maserati, si è sviluppato e opera un tessuto di imprese automotive, principalmente PMI, specializzate nella fornitura di componentistica, che conta oltre 7.700 aziende con più di 30.000 addetti. Le strette relazioni di fornitura hanno permesso anche a queste aziende di commercializzare i propri prodotti all’estero, sia direttamente, sia verso altri stabilimenti Stellantis (Europa centro orientale, Turchia e Brasile). Il quadro delle imprese che compongono il settore automotive a livello regionale, infatti, se confrontato ad altre contesti italiani dove l’industria automobilistica è presente da tempo, appare molto più variegato e diversificato. Questo aspetto rende l’automotive regionale relativamente meno vulnerabile nel processo di transizione verso l’auto elettrica che sta investendo il settore della componentistica.
Dal credito d’imposta agli aiuti di Stato a finalità regionale
Tornando alle misure previsto il credito d’imposta che per le ZLS è concesso nel limite di spesa complessivo di 80 milioni di euro per l’anno 2024. Finanziabili l’acquisto, “anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZLS, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva. Inoltre, fermo restando il limite di spesa di 80 milioni di euro per l’anno 2024, il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni indicati nel comma 1, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro”. Aiuti di Stato. La Commissione europea ha approvato la modifica alla Carta aiuti a finalità regionale. I comuni della provincia classificati come zone svantaggiate e indicati ai sensi del Regolamento in parola “area c non predefinita” sono: zona 3, Frosinone: Anagni; Ceccano; Ferentino; Frosinone (in parte). Zona 7, Cassino; Piedimonte San Germano; San Vittore del Lazio; Sant’Ambrogio sul Garigliano; Sant’Andrea del Garigliano; Sant’Apollinare; Villa Santa Lucia. Gli strumenti di promozione territoriale delle imprese poggiano su contratti di sviluppo e accordi per l’innovazione. “Il quadro agevolativo – sintetizza il piano regionale – fa riferimento al sistema più generale degli incentivi, includendo anche quelli di matrice nazionale cofinanziati con risorse regionali, in modo da poter massimizzare il risultato, anche al di là delle risorse regionali già disponibili”. Si fa quindi riferimento agli strumenti messi a disposizione dalla Cassa Depositi e prestiti per innovazione e internazionalizzazione, oltre nuove imprese a tasso zero, Smart&Start Italia, investimenti per macchinari e impianti, fondo garanzia. Contributi a fondo perduto nell’ambito delle aree Apea, agevolazioni creditizie e venture capital.
Appello di 9 sindaci del Sorano e di 11 centri del Cassinate: includeteci
Delle proteste in atto e delle polemiche diamo per ora conto di 9 sindaci del Sorano che hanno chiesto la revisione della Delibera per l’Istituzione della Zona Logistica Semplificata con un appello alla vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.
“Ci permettiamo di scriverle in merito alla recente delibera presentata dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS), un’iniziativa di grande rilevanza per il rilancio delle aree industriali e portuali della nostra regione. Tuttavia, cogliamo l’occasione per esprimere una preoccupazione condivisa da molti amministratori locali e imprenditori del territorio. Nella proposta attuale, non sono stati inclusi importanti comuni della Provincia di Frosinone, tra cui Sora, Isola del Liri, Arpino, Castelliri, Broccostella, Posta Fibreno, Fontechiari, Campoli Appennino, Pescosolido e tutta l’area della Valle del Liri e del Sorano, che vantano una significativa presenza di attività produttive e industriali”. Chiedono di rientrare nella Zls anche i sindaci di Aquino Fausto Tomassi, di Ausonia Benedetto Cardillo, di Castelnuovo Parano Oreste de Bellis, di Coreno Ausonio Simone Costanzo, di Castrocielo Gianni Fantaccione, di Esperia Giuseppe Villani, di Pignataro Interamna Benedetto Murro, di Pontecorvo Anselmo Rotondo, di Roccasecca Giuseppe Sacco, di Spigno Saturnia Marco Vento e di Vallemaio Fernando De Magistris. Hanno inviato una nota al Presidente della Regione Lazio, On. Francesco Rocca, alla Vice Presidente On. Roberta Angelilli e al Presidente della Commissione Attività Produttive On. Enrico Tiero per palesare il loro rammarico e delle intere comunità che rappresentano per la mancata inclusione dei loro comuni nell’elenco della Zona Logistica Semplificata (ZLS) e per richiedere di rivedere l’elenco includendoli.
“La delibera approvata per l’istituzione della ZLS è un’iniziativa di grande rilevanza per il rilancio delle aree industriali e portuali della nostra Regione e pertanto – scrivono i sindaci firmatari- riteniamo necessario coinvolgere i comuni sede del Distretto Industriale Marmifero di Coreno, i Comuni che sono lungo la direttrice della sr 630 Gaeta/Cassino, nonché i comuni che hanno aree industriali significative attigue a quelle di Cassino e di Piedimonte San Germano. I nostri territori – continuano nella nota i Sindaci – rappresentano una parte fondamentale del tessuto economico provinciale, sono posizionati geograficamente in prossimità di altre regioni, come la Campania, che già godono di privilegi speciali con le Zone Economiche Speciali (Zes). Escluderli dalla ZLS rischia di penalizzarli ulteriormente, creando un divario che potrebbe influire negativamente sulla competitività delle imprese locali”.