Zes unica, Coppotelli (Cisl): “Bene misure equivalenti nel Sud Lazio”. Il piano B è energetico

La richiesta regionale di misure equivalenti che riducano il gap tra Mezzogiorno e area Frosinone-Latina-Rieti sposata dalla Cisl Lazio

Evitare la concorrenza della Zes unica ai territori laziali di confine – cioè alle province di Frosinone, Latina e Rieti – già in crisi produttiva ed occupazionale è obiettivo che intende raggiungere la Regione Lazio. Dallo scorso ottobre il presidente Francesco Rocca ha proposto l’adozione di misure equivalenti per i territori interessati scrivendo al ministro Fitto: si tratterebbe di provvedimenti comunque da sottoporre al vaglio dell’Europa. Ieri abbiamo registrato il rilancio della proposta da parte degli esponenti della maggioranza regionale, il pontino Enrico Tiero e il ciociaro Daniele Maura. LEGGI QUI – Ma c’è un piano B nei cassetti regionali e riguarda l’impiego del Consorzio Industriale Unico proprio in fuzione di riduzione dei costi delle imprese – stavolta senza necessità di ottenere l’ok da parte dell’Ue – in materia energetica, pper ridurre il gap con le aree incentivate del Sud e dell’Abruzzo. Ma andiamo in ordine.

Sulla Zes unica è tornato ad intervenire Tiero ma ha preso posizione anche Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio: “Si possono anche adottare misure equivalenti alla ZES per le economie delle province di Latina, Frosinone e Rieti”, afferma Coppotelli. La Zona Economica Speciale è stata già delineata e approvata. Racchiude otto regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il Lazio non è stato inserito e – sottolinea il segretario Cisl – “purtroppo a vuoto sono andati tutti i tentativi di far ricomprendere anche il nostro territorio nel decreto legge numero 124 del 19 settembre 2023, entrato in vigore il 1° gennaio 2024. Ma nonostante tutto questo, pensiamo che valga la pena, oggi, tentare di nuovo. Oppure battersi affinché vengano adottate misure equivalenti e valide per le economie delle province di Latina, Frosinone, Rieti”. Coppotelli, poi, ricorda come “i benefici della Zes sono enormi: autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive per le imprese, sia per quelle già operative che per quelle che vorranno insediarsi. Inoltre è previsto un contributo emesso sotto forma di credito di imposta, nella misura massima consentita ‘dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027’. E per la concessione dell’agevolazione vengono riconosciute valide le spese effettuate perfino in leasing o con altri contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature a servizio di strutture produttive, anche in questo caso sia già esistenti che di nuovo impianto”.

“Le imprese del territorio non reggeranno ad una concorrenza simile

“Il credito di imposta – ricorda ancora Coppotelli – viene commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, di 100 milioni di euro. Va specificato, comunque, che non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro. Il piano strategico della Zes unica ha durata triennale e definisce le politiche di sviluppo della Zona anche in coerenza con il Pnrr. E’ questo un collegamento fondamentale perché consente di individuare i settori da promuovere e da rafforzare e gli investimenti prioritari. Dicevamo che, purtroppo, sono andati a vuoto i tentativi per allargare alle province di Frosinone, Latina e Rieti i benefici della Zona Economica Speciale istituita con il Decreto Sud. Adesso però bisogna riprovarci, perché i tre territori sopra citati, nella realtà, sono delle aree di confine e “cuscinetto”, che rischiano ulteriori pesanti ripercussioni per l’esclusione dalla Zes. Per un motivo evidente: confinano con l’Abruzzo, il Molise, la Campania. Cioè a 5 o 10 chilometri di distanza un imprenditore che voglia o debba investire per una nuova attività produttiva può beneficiare di un credito di imposta del 100% per l’acquisto di beni strumentali destinati alla produzione, può ottenere un’autorizzazione unica semplificata per l’avvio di nuove attività, può avvalersi di semplificazioni temporali per le autorizzazioni Vas, Via e altro. Oltre alla destinazione dell’80% dei fondi europei per la coesione territoriale, la riduzione del 50% dell’imposta sul reddito prodotto. Dove pensate che investirà? Di conseguenza i territori di Latina, Formia, Frosinone, Cassino, Sora, Rieti verranno penalizzati in maniera enorme. Con ripercussioni fortissime sui livelli occupazionali. Fra l’altro ci sarà forse anche chi tenderà a spostarsi di pochi chilometri pur di usufruire di quei benefici”. Secondo il numero uno della Cisl Lazio, insomma, “le imprese di questi territori non possono reggere una concorrenza che può avvalersi di vantaggi fiscali, finanziari e amministrativi notevoli. Vale la pena di provarci anche a livello regionale, per esempio attraverso un regime fiscale e agevolazioni equivalenti a quelle della Zes. Altrimenti le economie del Basso Lazio e del reatino subiranno ulteriori arretramenti e danni. Come Cisl del Lazio ci siamo e siamo aperti al confronto per trovare soluzioni. Non può essere un tema che divide, ma deve essere una strategia che unisce”.

Confesercenti va alla carica per la grave crisi delle micro-attività

Il presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio, Tiero, intanto ha sposato “la richiesta di Confesercenti Latina sulla necessità di intervenire con misure di sostegno per le micro attività oggi a rischio di default. Comprendo in particolare le problematiche che sul piano burocratico, possono compromettere l’accesso al credito ordinario così come a forme di bonus. Mi impegno sin da ora a perorare questa causa, che va incontro alle esigenze di numerose imprese della provincia pontina. Da presidente della commissione Sviluppo economico tengo comunque a evidenziare come dei primi interventi sono stati già messi in atto. La Regione Lazio, con il supporto di Lazio Innova, ha da quasi un anno lanciato una nuova strategia per il sostegno al credito delle imprese del territorio, finalizzata a dare risposte alle diverse esigenze del tessuto imprenditoriale, dalla fase di avvio fino al rafforzamento e all’apertura al mercato dei capitali. Una strategia che ha mobilitato risorse per 135 milioni di euro determinando un impatto sull’economia del Lazio in una fase di forte incremento del costo del denaro. Il nuovo Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Lazio è molto più ricco che in passato: sono disponibili 1,8 miliardi di euro per il settennio 2021-2027. Si tratta di risorse indispensabili per sostenere gli investimenti a favore della competitività e della sostenibilità delle imprese del territorio”.

Tiero: col vicepresidente Angelilli disposti a interloquire con tutti gli enti

“Il lavoro dell’assessorato è già ben visibile e considero eccellente l’operato di Roberta Angelilli. Il vicepresidente della Regione Lazio si è sempre resa disponibile ad interloquire con enti locali, associazioni di categoria e parti sociali, offrendo ampia collaborazione sulle tematiche e sulle proposte provenienti dal territorio. Questo modello, da riproporre nell’attuale periodo di programmazione 2021-2027, necessita di una strumentazione ulteriormente definita e arricchita, per completare il già ampio ventaglio di interventi a sostegno del credito. Sono dell’avviso che occorra dare risposte ancora più concrete alle diverse esigenze delle attività territoriali. Concordo sulla proposta di attivare un fondo, magari anche attraverso Fare Lazio, che possa erogare importi minimi per liquidità, a piccole imprese ed attività commerciali, partite IVA, oggi in palese difficoltà. Con il tavolo tecnico sullo sviluppo economico al quale ha preso parte anche la Confesercenti, abbiamo realizzato un documento contenente in maniera sintetica analisi e proposte sul rilancio economico del territorio pontino. È stato portato avanti un gioco di squadra tra tutti gli stakeholders, con l’obiettivo di arrivare ad una sintesi tra le proposte e la stesura di un documento da sottoporre all’assessore Angelilli e all’amministrazione regionale. A tal proposito ho sollecitato un incontro urgente con il presidente ed il vicepresidente della Regione, proprio per un confronto serio sulle misure ed iniziative da adottare per creare nuove opportunità di crescita in favore della provincia di Latina”, conclude Tiero.

Consorzio Industriale, spunta un progetto sul fotovoltaico pro imprese

Quanto al Consorzio Industriale Unico del Lazio, è in corso la riscrittura e l’adeguamento dello statuto, in particolare per quel che riguarda l’articolo 3 relativo a finalità ed attività. Dovrà includere tra i compiti istituzionali una linea strategica di produzione di energia rivnnovabile (in particolare fotovoltaico per le province di Frosinone e Latina e idroelettrico per il Reatino) finalizzata ad abbattere la spesa per elettricità delle aziende insediate nel territorio regionale. I siti dismessi delle aree industriali sono i primi che saranno valutati per la realizzazione di impianti. Il progetto è in fase di elaborazione e quindi ancora deve superare l’asticella della fattibilità concreta.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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