È iniziato presso il Tribunale di Cassino il processo a carico di Luca Agostino, accusato dell’omicidio volontario di Armando Tortolani, avvenuto il 19 maggio 2024 a Villa Latina. L’uomo è anche imputato per la detenzione non autorizzata dell’arma utilizzata per compiere il delitto: un coltello con cui avrebbe colpito mortalmente la vittima.
Davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare, Domenico Di Croce, erano presenti l’imputato, i familiari di Armando Tortolani e il Sindaco di Villa Latina, Luciano Persechini a testimonianza della forte risonanza che il caso ha avuto all’interno della comunità.
Nel corso dell’udienza sono state ammesse le costituzioni di parte civile dei familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Bernardo e Alessandro Montesano Cancellara, Michelangelo Montesano Cancellara e Marcello Panzini. Costituitosi parte civile anche il Comune di Villa Latina, assistito dall’avvocato Cervi.
I difensori delle parti civili hanno inoltre sollevato una questione preliminare, sulla quale il Gup si è riservato di decidere nella prossima udienza, fissata per il 29 aprile. In particolare, è stata avanzata la richiesta di valutare una modifica dell’imputazione, con la possibile contestazione della circostanza aggravante dei futili motivi.
Nelle memorie difensive già depositate, i legali dei familiari hanno illustrato dettagliatamente le ragioni a sostegno di tale richiesta, sottolineando come i motivi che avrebbero spinto Luca Agostino ad agire fossero di assoluta banalità. Secondo quanto ricostruito, il gesto violento sarebbe avvenuto nel giorno della comunione della figlia dell’imputato, a seguito di motivazioni futili e sproporzionate.
Qualora venisse accolta la richiesta e contestata formalmente l’aggravante, Luca Agostino perderebbe la possibilità di accedere al rito abbreviato. L’attesa ora è per la decisione del Giudice alla prossima udienza. Intanto, la comunità di Villa Latina resta in attesa di verità e giustizia per la morte di Armando Tortolani.