Frosinone – “Vietato morire”: questo il claim della giornata di mobilitazione studentesca organizzata per il prossimo venerdì 12 aprile nel capoluogo. Appuntamento alle ore 9:30 presso il piazzale del Matusa da dove partirà il corteo che si snoderà lungo via Aldo Moro teatro della sparatoria mortale dello scorso 9 marzo.
Ad organizzare la mobilitazione è “L’albero di Thomas” l’associazione guidata da Lorenzo Sabellico, zio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso ad Alatri il 30 gennaio del 2023 con un colpo di pistola alla testa. La sparatoria di via Aldo Moro è tornata ad accendere i riflettori su tanti aspetti comuni dei due crimini. Seppur si tratta di episodi lontani tra loro per contesti e modalità, a cadere sotto i colpi di pistola sono stati comunque due giovanissimi. La violenza, le armi, le vendette, la morte. Tutto questo non può e non deve lasciare indifferenti. E allora l’associazione dedicata a Thomas ha voluto chiamare a raccolta gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per un appuntamento che vuole far riflettere, soprattutto i giovani.
“Vietato morire”
“Con la presente il movimento di sensibilizzazione sociale sulle dinamiche giovanili, “L’Albero di Thomas”, in seguito ai terribili episodi di violenza verificatisi sul territorio della provincia di Frosinone, ha pensato di organizzare una mattinata di mobilitazione studentesca, in collaborazione con gli enti educativi scolastici di tutta la provincia, con manifestazione e corteo su via Aldo Moro a Frosinone, con l’intento di dare un segno tangibile e concreto della ferma volontà di tutta la comunità, in primis dei giovani, di opporsi a tanta miserabile violenza, in un cammino simbolo anche di sollecitazione per un maggiore impegno istituzionale, nel prendersi carico di un disagio giovanile sempre più dilagante. – Si legge in una nota de L’Albero di Thomas scritta da Lorenzo Sabellico.
È necessario prendere consapevolezza del fatto che tale trasformazione debba fare dell’ascolto e dell’inclusione dei giovani i cardini e i principi di una progettualità complessa, affinché nuove opportunità possano disvelarsi agli occhi dei nostri giovani concittadini. Le nuove generazioni dovrebbero poter contare su valide alternative ad una realtà ormai depauperata, dove aridità morale, mancata integrazione, indifferenza e pregiudizio cessino di costituire terreno fertile di devianza, nonché possibile anticamera di episodi di violenza. È arrivato il momento di costruire insieme, come comunità, un ambiente “sano”, secondo una visione che sappia esaltare l’importanza della cultura e, intrinsecamente, dei principi della solidarietà, della collaborazione, del mutuo aiuto, della sussidiarietà, della giustizia sociale.
Scendiamo in strada insieme per dire “No” alla violenza in tutte le sue forme, ma anche per far sentire la voce dei giovani contro droga e piazze di spaccio, che rappresentano un pugno nello stomaco alla dignità di una città
e di un territorio che non può e non vuole più dover subire passivamente”.