“Liberi, liberi siamo noi”, cantava nel 1989 Vasco Rossi. Oggi è la “colonna sonora” che Cristiano Papetti, candidato sindaco di Veroli, ha scelto per l’immagine simbolo della sua campagna elettorale che lo ritrae insieme ai componenti della lista. “Però liberi da che cosa. Chissà cos’è? Chissà cos’è?”, il “provocautore” lo chiede e noi abbiamo girato la domanda a Papetti. “La libertà è il nostro tratto comune – risponde -, perché vogliamo dare una voce aperta, svincolata, illimitata ai cittadini di Veroli. Stiamo cercando di trasmettere questo concetto come messaggio di fondo. Tutti devono sentirsi liberi di votare. Proprio questa capacità alla fine ha spinto la città a schierarsi nel tempo per circa il 70% dalla parte del centrodestra. Può rappresentare questa libertà anche un momento di maggiore serenità per esprimere la propria preferenza pure in ambito amministrativo”.
Il civismo quasi una maschera per forze politiche a tutti gli effetti
- Lei non conta su una lista civica?
“È chiaro che le elezioni comunali hanno una connotazione più marcatamente amministrativa che non politica. Ma è altrettanto vero che, sebbene ci siano realtà civiche, molte di esse hanno comunque dei caratteri politicamente ben definiti. Spesso dico che molte realtà civiche sono come la “maschera di Zorro”, dietro la quale si riconoscono le sembianze del protagonista. La nostra coalizione civica, ad esempio, ha una impostazione di centrodestra evidente. Gli aderenti al circolo territoriale di Fratelli d’Italia, infatti, hanno deciso in blocco di appoggiarmi come candidato sindaco. In più ci sono persone che provengono dalla Lega e da Forza Italia”.
- Da esponente meloniano, che in Consiglio comunale ha svolto un ruolo di opposizione, si sentiva il candidato naturale a primo cittadino se il partito non avesse deciso di appoggiare Caperna?
“È un dato di fatto che il Circolo FdI di Veroli, che gli iscritti al circolo, ripeto, in blocco appoggino la mia candidatura. Al di là della diversa scelta autonoma del singolo di andare a sostenere altro candidato o di inserirsi in una lista sorta col differente candidato a sindaco che si va ad appoggiare. FdI territoriale ha indubbiamente riconosciuto la mia figura quale autentica rappresentante delle istanze del partito a livello locale”.
La strana coppia Pd-FdI in città e provincia? Chiedere a chi ha deciso
- Cosa pensa, allora, della convergenza di Pd e Fratelli d’Italia che si è realizzata non solo qui a Veroli ma anche a livello provinciale nella gestione di enti come la Saf ad esempio? È un’anomalia o no?
“Non so se sia normale o meno, anche perché credo che domande del genere vadano rivolte a chi politicamente ha fatto simili scelte. Non posso rispondere io per decisioni adottate da altri”.
- S’è fatto fotografare insieme al presidente della Regione Rocca: vuol dire che il governatore nella sostanza potrebbe esserle vicino?
“Il presidente Rocca è presidente della Regione Lazio ed è il presidente che rappresenta tutte le realtà amministrative. La foto testimonia solo che, in ottica di miglioramento complessivo del territorio, ogni realtà politica e amministrativa debba essere presa in considerazione da chi gestisce le istituzioni, specialmente a quel livello. Oggi quell’ente ha, oltretutto, un chiaro segno politico e conseguentemente c’è da immaginare una linea che viene tracciata anche da quel punto di vista”.
- Una linea politica che include ragionamenti sul dopo 9 giugno? Vale a dire sull’eventualità delle scelte da fare in occasione di eventuale ballottaggio?
“Il dopo, come dice lei, è eventuale: chiaro che in questa situazione c’è un turno l’8 e 9 giugno. Poi gli scenari che si possono aprire dipendono molto da quel che i candidati riusciranno a trasmettere ai cittadini. Sono i verolani che decideranno e noi prenderemo atto della loro volontà”.
Voto politico e amministrativo convergeranno: indietro il centrosinistra
- La tornata per il rinnovo del Consiglio comunale coinciderà col voto europeo che è, questo sì, prettamente politico: non c’è rischio di confusione per gli elettori?
“Gli elettori hanno idee chiare su quello che devono votare alle europee e avranno idee chiare rispetto al voto amministrativo. Del resto, come detto, le realtà civiche in ambito di comunali portano impressi segni politici evidenti, nonostante siano celati dietro il civismo. Immagino una convergenza tra voto europeo e amministrativo. Immagino anche la prevalenza del centrodestra. Schieramento che noi, appunto, rappresentiamo”.
- Lei ha messo al primo posto del suo programma le difficoltà per i cittadini nell’avere referenti che prendano in carico i loro problemi una volta varcata la soglia del Municipio. Può essere questo uno dei problemi prioritari per Veroli?
“È questo il problema. Va affrontato e risolto il corto circuito che si è creato nel rapporto tra cittadini e organi del Comune. C’è in proposito un sentimento diffuso che può comprendere solo chi sta sul territorio. Abbiamo avuto la possibilità di sondare il territorio. Parliamo del Comune più esteso della provincia. Veroli, anche per questo, comporta un impegno maggiore. Le esigenze di un cittadino di una zona non sono le stesse del residente che vive in un’altra zona. La segnalazione deve partire dal cittadino ma anche il Comune deve essere aperto, ascoltare e andare nelle frazioni e nelle periferie per poter sintetizzare al meglio le risposte alle esigenze. Deve ripristinarsi un rapporto di fiducia che oggi non c’è più. Perché quando si varca la porta del Comune ti viene lo sconforto: tanto nessuno ti sente”.
La maggioranza uscente dovrebbe starsene all’opposizione e rigenerarsi
- Insiste molto sul cambiamento e ritiene che i cittadini di Veroli siano pronti e desiderosi di voltare pagina. Perché?
“Credo che questo sia veramente un altro elemento fondamentale. Noi siamo assolutamente convinti di esprimere la novità e per questo offriamo ai verolani una opportunità davvero unica. Abbiamo una coalizione di persone qualificate che hanno acquisto competenze importanti: imprenditori, liberi professionisti, esponenti di ogni settore che sono pronti a mettere a disposizione della comunità le loro capacità ed il loro cuore. Tutti esponenti nuovi. Le altre coalizioni larghe contengono al loro interno gli attuali amministratori, gli attuali consiglieri di maggioranza. E se non c’è novità sotto il profilo della componente umana è ovvio che non ci sarà novità sotto il profilo delle idee amministrative. Basta, ripeto, vedere i nomi degli attuali amministratori e vedere dove sono posizionati: stanno con Caperna. Poi c’è il principio dell’alternanza al quale credo, perché può imprimere una crescita al Comune fornendo nuove energie, mentre gli amministratori uscenti possono rigenerarsi ed essere stimolati dall’esperienza dell’opposizione coltivando nuove idee”.
Papetti è sostenuto dalle liste Orgoglio Verolano, Viva Veroli per Veroli Viva, Uniti per Veroli, Nuova Veroli e Fronte Veroli. Il programma elettorale parte dall’ascolto dei cittadini, prosegue con le azioni di miglioramento della qualità della vita, enuncia i principi di una città giusta e solidale, la necessità di condividere le tradizioni e gli eventi a partire dalla fiera del ferro battuto. Papetti passa quindi alle iniziative di rilancio delle attività economiche del territorio, si occupa di turismo, fruibilità del centro per famiglie e bambini, l’attrattività per giovani e pensionari, l’abbattimento delle barriere architettoniche. Poi una seconda giornata per il mercato settimanale e la sospensione della Ztl nel centro storico. Potenziamento dei servizi, scuole, ambiente e verde, connessioni internet, trasporti e sicurezza”.