La storia di Vanessa Villani, agente della Polizia Provinciale di Frosinone, scampata a un femminicidio è stata tema di approfondimento durante una tavola rotonda sulla violenza di genere con la presentazione del libro “Il femminicidio” alla presenza dell’autrice, Marta Sabino, vice Questore della Polizia di Stato e già frequentatrice del 39° Corso di Alta Formazione che si è tenuto presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, diretta da Maurizio Vallone. Lo stesso alto dirigente, nel suo intervento, ha voluto sottolineare come il tema del femminicidio sia di stretta attualità e ha evidenziato come la riscontrata leggera flessione del fenomeno sia certamente positiva ma assolutamente non sufficiente in quanto l’obiettivo da perseguire è quello ben riassunto dal motto “non una di meno” che accompagna da tempo le campagne di sensibilizzazione.
L’agente Vanessa Villani ha raccontato alla platea composta dai frequentatori del 40° CAF, da rappresentanze di ufficiali allievi della Scuola Ufficiali Carabinieri, della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e di Allievi Commissari dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari “Piersanti Mattarella” la drammatica vicenda della quale è stata vittima nel 2013 quando il suo compagno, non accettando la sua volontà di volerlo lasciare, l’aveva aggredita nottetempo abbandonandola esanime alla presenza del figlio di soli 3 anni.
L’intervento salvifico della famiglia ed il suo straordinario carattere resiliente le hanno poi consentito di uscire da un coma durato diversi mesi e di poter così raccontare agli inquirenti cosa fosse effettivamente accaduto quella notte consentendo alla giustizia di fare il suo corso con l’arresto e la successiva condanna a pena detentiva dell’aggressore.
La Villani ha invitato, quindi, tutte le donne ad avere sempre coraggio e fiducia nello Stato e nella possibilità di riprendersi anche dalle situazioni più difficili e drammatiche ed a cogliere subito, dai primi segni come l’”amore” di un compagno violento sia malato e quindi a ricorrere subito agli strumenti di tutela oggi offerti anche dalla recente normativa sul Codice Rosso.
Nonostante quanto accaduto, l’agente Villani è riuscita a trovare dentro di sé, e con l’aiuto della rete familiare e amicale, la forza per studiare, laurearsi e trovare da ultimo un lavoro che le consente di essere finalmente autonoma anche sotto l’aspetto economico, diventando così il testimonial esemplare di un percorso di rinascita che auspica accompagni sempre tutte le donne vittime di violenza.