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Vandali distruggono una colonnina di marmo, l’amarezza di Ceccano 2030: “Colpa di tutti”

Ceccano - La balaustra del marciapiede di Viale della Libertà, all’imbocco di Via Badia, è stata distrutta. La dura riflessione

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“Ci risiamo, un’altra volta. Ceccano continua a veder succedere strani fenomeni che nulla hanno di paranormale, ma che hanno tutta la parvenza, e la tragica sostanza, di un’emergenza sociale molto grave. Ci riferiamo agli ultimi atti vandalici che hanno interessato la parte alta della città, in particolar modo la balaustra del marciapiede di Viale della Libertà, all’imbocco di Via Badia. Le immagini sono inquietanti: le colonnine sono state praticamente divelte, col rivestimento in marmo sbriciolato sui sampietrini e l’anima di cemento rimasta esposta così, senza alcuna sicurezza per quei passanti che usano il marciapiede per muoversi fra la zona della Madonna della Pace e la Villa Comunale”. – Così da Ceccano 2023 segnalano l’ennesimo atto vandalico.

“Vorremmo essere ingenui, e pensare che a causare il fattaccio sia stato l’urto di qualche camion o un incidente non segnalato fra due vetture, magari accaduto di notte e senza testimoni, ma l’ingenuità si scioglierebbe subito. Molto probabilmente invece qualche buontempone si è divertito (divertito? capirai, che concetto di divertimento) a massacrare la ringhiera del marciapiede per chissà quale demone. I motivi, chi può saperli? Umilmente e in punta di piedi noi di Ceccano 2030 proviamo ad azzardare una causa più profonda che spieghi la devastazione di Viale della Libertà: se proprio non è stato nessuno, visto che i colpevoli veri non si troveranno mai, di certo la colpa è… della noia. Sì, la noia: se a Ceccano ci sono degli imbecilli (sic) che non trovano di meglio da fare che fare a pezzi un blocco di marmo su pubblica strada, viene normale pensare che il male vero sia ben più profondo, endemico a una generazione decisamente allo sbando. Che senso avrebbe, d’altronde, rovinare le panchine o la segnaletica dei parchi pubblici, lasciare in giro rifiuti di ogni genere, danneggiare o distruggere ogni minimo segno di patrimonio pubblico come capitato negli ultimi mesi?”.

“Un disagio radicato che nessuno è in grado di gestire”

“Alla base di tutto – proseguono da Ceccano 2023 – c’è probabilmente una “noia” non curata, l’insoddisfazione frustrante di ragazzi che non riescono a trovare di meglio per riempire le loro giornate, prive di orizzonti stabili e cariche di un presente e di un futuro incerti e senza prospettiva. Lo svuotamento generazionale che è diffuso un po’ ovunque, insomma, gravita anche a Ceccano. Perciò, visto che nessuno ha colpa, quel marmo sbriciolato in Viale della Libertà è probabilmente un po’ colpa di tutti: della famiglia che non funziona più, della scuola che è lasciata sola a gestire l’ingestibile, della società voltata dall’altra parte, e della politica del tutto indifferente. Sia chiaro: è impossibile giustificare le squallide imprese di queste bande di idioti che imperversano a Ceccano col favore delle tenebre, ma questi lanzichenecchi 4.0 ci fanno anche molta tenerezza: in fondo, non fanno altro che manifestare un disagio radicato che nessuno è in grado di gestire. E perché questo? Semplice: Ceccano non ha spazi di aggregazione per ragazzi, se non parcheggi mal illuminati e lasciati al degrado in cui consumare le ore con quale strano sport motoristico; Ceccano non ha punti d’ascolto per giovani accessibili in orari feriali o festivi, uno sportello in cui trovare supporto psicologico e raccontare le proprie ansie a specialisti del settore; Ceccano non ha parchi pubblici puliti e ben curati, dove poter andare a passare del tempo all’aria aperta, con i propri amici o la propria fidanzata, e godersi la propria età nel fiore degli anni più belli; Ceccano non ha luoghi in cui poter giocare liberamente e senza pagare canone, e quelle poche attività sportive che ci sono fanno sacrifici immani per poter sopravvivere e garantire un po’ di sano agonismo ai loro iscritti; Ceccano non ha luoghi in cui poter manifestare i propri talenti artistici e musicali: una saletta, un polivalente, un’aula studio, o altre simili mirabilia che altrove fanno la differenza fra la civiltà e la strada. Ceccano insomma non ha né sfoghi né risorse comunali da offrire ai suoi giovani cittadini.

L’attacco all’Amministrazione comunale

Poi l’affondo di Ceccano 2023: “E nessuno se la prenda a male, la colpa è anche di un’amministrazione comunale che in 10 anni di governo non ha fatto nulla per lenire il malessere e cercare di frenare questo mix letale di violenza e disagio che come veleno è entrato sotto la pelle di una generazione intera. A parte i soliti spot elettorali, non si intravede una direzione politica ben precisa: si vuole contrastare la ludopatia fra i giovani, ma non c’è mai stata – e probabilmente non ci sarà mai – un’ordinanza comunale che vieti ai minori di recarsi in qualche agenzia di scommesse per giocare una schedina, comprare un gratta e vinci e tentare la fortuna spendendo i propri risparmi; non si intravedono all’orizzonte dei bandi di concorso nel settore pubblico che possano dare lavoro a qualche ragazzo magari come LSU, o come vigile urbano, o comunque come dipendente comunale; né ci sono progetti per l’imprenditoria giovanile, per la nascita e lo sviluppo di start-up di ragazzi fra i 18 e i 30 anni che vogliano impegnarsi in un settore produttivo e crescere, professionalmente e umanamente, nel nostro territorio. Insomma, con il quadro desolante che c’è i giovani da questo paese o scappano, o restano con l’intenzione di far male e farsi male. La maggior parte di loro però, noi di Ceccano 2030 ne siamo sicuri, sceglie la terza via: quella della coscienza pulita, dell’impegno sociale con associazioni o nel volontariato per aiutare il prossimo, la via dello studio o del lavoro, che li allontana dai fronzoli dei delinquenti e dalle moine della politica. Sono loro, le nostre anime candide, la risorsa più bella che la nostra città ha in dote: facciamo in modo di non perderli, di recuperarli e di salvarli per sempre”. 

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