Cresce in Italia il numero dei contagi di vaiolo delle scimmie. Secondo l’ultimo bollettino reso noto dal ministero della Salute, i casi sono arrivati a 689, con un incremento di 27 rispetto all’ultima rilevazione. Con 679 contagi, gli uomini sono ancora i più colpiti, mentre il numero delle donne affette da Monkeypox è pari a 10. I casi collegati a viaggi all’estero sono 190. Con 297 contagi, la Lombardia è la regione maggiormente colpita. Seguono il Lazio, con 125 casi, e l’Emilia Romagna, con 72. Non si registrano casi di vaiolo delle scimmie, invece, in Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.
OK EMA AL VACCINO PER VIA INTRADERMICA: PIÙ DOSI DISPONIBILI
Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie Imvanex può essere utilizzato come iniezione intradermica, appena sotto lo strato superiore della pelle, in modo che più persone possano essere vaccinate. Arriva il parere positivo della Emergency Task Force (Etf) dell’Ema, che ha esaminato i dati su Imvanex, il vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Questo vaccino era stato autorizzato solo per l’iniezione sottocutanea, “ma – continua l’agenzia europea – se viene somministrato per via intradermica sarà possibile utilizzare una dose più piccola del vaccino. Data la fornitura attualmente limitata, questo significa che più persone potranno essere vaccinate”.
Per arrivare a questa decisione l’Etf ha esaminato i dati di uno studio clinico condotto su 500 adulti a cui è stato somministrato il vaccino per via intradermica o sottocutanea: 2 dosi fatte a un intervallo di 4 settimane. Le persone che hanno ricevuto il vaccino per via intradermica hanno ricevuto un quinto (0,1 ml) della dose sottocutanea (0,5 ml), ma hanno prodotto livelli di anticorpi simili a quelli che hanno ricevuto la dose sottocutanea più elevata. Esiste, tuttavia, un rischio maggiore di reazioni locali(ad es. arrossamento di lunga durata e ispessimento o scolorimento della pelle) dopo le iniezioni intradermiche.
LE LINEE GUIDA QUANDO IL VIRUS È IN CASA
Il vaiolo delle scimmie dentro casa. Il virus può restare attivo per molto tempo all’interno delle mura domestiche, attaccandosi alle lenzuola, agli indumenti intimi e agli ambienti umidi e freschi. Ma una buona igiene aiuta ad evitare di essere contagiati o di contagiare i propri coinquilini se si viene a contatto con il Monkeypox. Lo rivela uno studio del Centro statunitense per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc). L’indagine è stata condotta in una famiglia con due pazienti infetti e rimasti isolati a casa per quasi tre settimane. Nessun oggetto o superficie prelevata in casa ha presentato il virus vivo, perché le due persone hanno svolto bene le pulizie domestiche di routine. Ecco allora come pulire le superfici se si vive con una persona infetta o se si è infetti.
Prima di arrivare alla pulizia meglio fare un passo indietro. La trasmissione del virus Monkeypox, spiega il Cdc nel suo studio ‘High-Contact Object and Surface Contamination in a Household of Persons with Monkeypox Virus Infection’, è possibile dall’inizio dei primi sintomi fino a quando le croste non si sono separate e la pelle è completamente guarita. Durante il periodo infettivo i fluidi corporei, le secrezioni respiratorie e il materiale lesionato delle persone con vaiolo delle scimmie possono contaminare l’ambiente.
I poxvirus possono sopravvivere nella biancheria, nei vestiti e sulle superfici ambientali, in particolare in ambienti bui, freschi e con bassa umidità. Addirittura i ricercatori hanno trovato il virus vivo 15 giorni dopo che la casa di un paziente era rimasta vuota. Gli studi dimostrano anche che altri Orthopoxvirus strettamente correlati possono sopravvivere in un ambiente, simile a una famiglia, per settimane o mesi. I materiali porosi (biancheria da letto, vestiti, ecc.) possono ospitare questi virus vivi per periodi di tempo più lunghi rispetto alle superfici non porose (plastica, vetro, metallo).
Nonostante la capacità degli Orthopoxvirus di persistere nell’ambiente, questi sono anche sensibili a molti disinfettanti e la disinfezione è raccomandata per tutte le aree (come la casa e l’automobile) in cui una persona affetta dal vaiolo delle scimmie ha trascorso del tempo, nonché per gli oggetti considerati essere potenzialmente contaminati.
Quando si sceglie un disinfettante, suggerisce il Cdc, è importante considerare tutti i potenziali rischi per la salute e non mescolare disinfettanti o aggiungere altri prodotti chimici. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie consiglia di seguire questi passaggi per un uso sicuro ed efficace del disinfettante: verificare che il prodotto sia registrato Epa; leggere le indicazioni; controllare i siti di utilizzo e i tipi di superficie per assicurarsi che questo sia il prodotto giusto per la superficie; assicurarsi di lavare la superficie con acqua e sapone se le istruzioni menzionano la pre-pulizia o se la superficie è visibilmente sporca. Lo sporco può impedire al disinfettante di funzionare. Infine, la superficie deve rimanere bagnata per il tempo indicato a garantire l’efficacia del prodotto. Riapplicarlo se necessario. Durante l’isolamento domiciliare, le persone affette dal vaiolo delle scimmie dovrebbero pulire e disinfettare regolarmente gli spazi che occupano per limitare la contaminazione domestica.
ISOLAMENTO DA SOLO IN CASA
Le persone con vaiolo delle scimmie che si stanno isolando da sole in casa dovrebbero pulire e disinfettare regolarmente gli spazi che occupano, comprese le superfici e gli oggetti comunemente toccati, per limitare la contaminazione domestica. Eseguire l’igiene delle mani in seguito utilizzando un prodotto a base di alcol (ABHR) che contenga almeno il 60% di alcol, o acqua e sapone se l’ABHR non è disponibile.
ISOLAMENTO CON ALTRI IN CASA
Le persone con vaiolo delle scimmie che si stanno isolando in una casa con altre persone che non hanno il vaiolo delle scimmie dovrebbero seguire le linee guida sull’isolamento e sul controllo delle infezioni. Tutti gli spazi condivisi, gli elettrodomestici o gli oggetti devono essere disinfettati immediatamente dopo l’uso.
Le persone che si sono riprese dal vaiolo delle scimmie, e il cui periodo di isolamento è terminato, dovrebbero effettuare un’accurata disinfezione di tutti gli spazi all’interno della casa con cui sono state in contatto. Se ad effettuare la pulizia e la disinfezione invece è qualcuno diverso dalla persona con il vaiolo delle scimmie, allora questa persona dovrebbe indossare almeno guanti medici monouso e un respiratore o una maschera ben aderente.
Deve, inoltre, indossare indumenti standard che coprano completamente la pelle e quindi lavarli immediatamente. Meglio non togliere la polvere o spazzare in quanto ciò potrebbe diffondere particelle infettive. Sono da preferire, consiglia in conclusione il Cdc, metodi di pulizia a umido come salviettine disinfettanti, spray e straccio. L’aspirazione è accettabile utilizzando un aspirapolvere con un filtro dell’aria ad alta efficienza. Se non disponibile, assicurarsi che la persona che aspira indossi una maschera o un respiratore ben aderenti.
Fonte www.dire.it