Era il 24 agosto scorso quando a Gallinaro tre Carabinieri della Compagnia di Sora salvarono un uomo dal suicidio. Ieri quei tre Carabinieri, per il valore dimostrato, sono stati premiati. Loro sono il Brigadiere Capo QS Tommaso Salera, l’Appuntato Scelto QS Giovanni Marcoccia e l’Appuntato Scelto Giovanni Di Mauro.
“Per il tempestivo e risolutivo intervento salvando la vita ad un uomo barricato in casa armato di coltello in procinto di suicidarsi”, come recita la pergamena ricevuta, ai tre militari dell’Arma è stato consegnato il XXXVII Premio Prof. Giuseppe Moscati, Menzione d’Onore dell’Ente Jus et Pax “S. e M. Sera”.
Nel corso della cerimonia è stato premiato anche il Mar. Ca. dell’esercito italiano, Giuseppe Soria, in servizio al 41° Reggimento IMINT Cordenons di Sora, che a luglio di quest’anno, mentre stava passando sulla superstrada che da Sora porta ad Avezzano, in corrispondenza del cavalcavia prossimo allo svincolo “Sora Centro”, ha salvato una donna che voleva metter fine alla sua vita lanciandosi nel vuoto. Per questo gesto Soria era già stato premiato dal Sindaco Luca Di Stefano in Comune.
La cerimonia di ieri si è svolta a Carinola, in provincia di Caserta, e quell’onorificenza ricevuta testimonia, ancora una volta, quanto l’impegno quotidiano, la vicinanza ai cittadini dei nostri militari dell’Arma e dell’Esercito siano significativi per la comunità. Il Premio, insignito della Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana, è il più longevo del comune di Carinola ed elogia l’altruismo e lo slancio verso il prossimo.
Il salvataggio a Gallinaro
A segnalare il pericolo al 112, quella sera di fine agosto, era stato un Assistente Capo della Polizia di Stato, conoscente dell’uomo, che da alcuni contatti telefonici ne aveva percepito le intenzioni. Immediatamente si erano portati sul posto i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del NORM di Sora come anche i militari della Stazione Carabinieri di San Donato Val di Comino. In particolare, oltre alla pattuglia di pronto intervento giunta da Sora, era intervenuto il sottufficiale dei Carabinieri di San Donato che, abitando in Caserma, era stato prontamente reperito e si era affrettato a raggiungere il posto.
Al loro arrivo, i sanitari del 118 di Atina avevano segnalato di non essere in condizioni di intervenire poiché l’uomo, un 46enne del luogo, si era barricato nella sua abitazione ed aveva minacciato di farla finita se qualcuno avesse provato ad entrare. L’uomo aveva mostrato loro un coltello, puntandoselo alla gola.
I Carabinieri a quel punto avevano fatto un giro di ispezione dell’abitazione individuando un possibile punto di accesso. Il Brigadiere della Stazione, che conosceva il 46enne e ne sapeva i trascorsi particolarmente dolorosi e segnanti, si era avvicinato all’abitazione ed aveva iniziato a parlargli. Nonostante il dialogo, l’uomo era stato perentorio, non voleva che il Carabiniere entrasse: “Dona’, no, proprio tu no! Non deve entrare nessuno, te ne devi andare, lasciami stare, non ce la faccio più”, più o meno queste le frasi che ripeteva continuamente al Brigadiere, palesando la sua disperazione, mentre questi tentava da un lato in tutti i modi di dissuaderlo dal fare sciocchezze, dall’altro di consentire ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile di raggiungerlo per evitare il peggio.
Così, mentre il dialogo tra i due andava avanti, i Carabinieri della pattuglia di Sora erano riusciti ad entrare nell’abitazione forzando una porta-finestra posta lateralmente all’immobile e che dava accesso ad una parte della casa utilizzata come ripostiglio. Da lì, erano arrivati a ridosso dell’uomo che, appena si era accorto della loro presenza, aveva minacciato ancora di farsi del male. In quel momento, utilizzando come deterrente il Taser in dotazione, informandolo che se i militari lo avessero azionato lui non sarebbe comunque stato in grado di muoversi e fare nulla, dopo alcuni attimi di altissima tensione, il 46enne aveva desistito e si era accasciato a terra, soccorso prima dai Carabinieri che erano in casa e poi dal personale del 118. Dopo un periodo di ricovero in ospedale, grazie all’impegno dei Carabinieri della Stazione di San Donato Val di Comino, è stato condiviso, con le strutture socio-assistenziali presenti sul territorio, un piano di sostegno per l’uomo.
Il gesto valoroso di Soria
Appena vista la donna e comprese le circostanze, il Maresciallo dell’Esercito era sceso dall’auto ed aveva provato a chiamare la signora senza avere risposte. In quel momento il Maresciallo Soria, compreso che la situazione era forse peggiore di quella che pensasse, mentre continuava ad avvicinarsi, aveva iniziato a dirle che era lì per lei, per aiutarla, perché voleva sentire il suo racconto. Così facendo era riuscito a raggiungerla mentre la donna, 57 anni di Sora, era aggrappata al guard rail per scavalcarlo. Piano piano, un passo alla volta, continuando a parlare alla donna che ad un certo punto lo aveva guardato e si era lasciata prendere, il Maresciallo era riuscito ad allontanarla dal parapetto, continuando a parlarle. Erano rimasti lì alcuni minuti, in attesa dell’ambulanza che il sottufficiale aveva chiamato, e in quei momenti la donna gli aveva rivelato le sue angosce. Sul posto erano poi giunti i colleghi del 41° Reggimento IMINT Cordenons, che il maresciallo aveva avvisato per chiedere aiuto, i Carabinieri della Stazione di Sora e il personale del 118 con un’ambulanza ed un’auto medica. La signora era stata visitata, tranquillizzata e trasferita all’Ospedale di Cassino.
Un lieto fine, come quello raccontato per l’uomo di Gallinaro, reso possibile solo grazie al senso del dovere dei quattro militari che ieri sono stati premiati.