Ceccano – L’uomo che ha amato e che avrebbe dovuto amarla e rispettarla a sua volta si è trasformato nel suo peggior incubo. La vittima dell’ennesima storia di violenza è una giovane donna. Il carnefice, come troppo spesso accade, è l’uomo con cui ha avuto una relazione. Da più di tre anni, però, quella relazione si è trasformata in una gabbia fatta di violenze, vessazioni, minacce, pedinamenti. L’amore è diventato paura. Paura di uscire di casa. Paura di stare in casa. Paura di vivere e, soprattutto, di morire. Un’escalation di violenza che va avanti dal 2021, da quando lei, dopo essersi rivolta al Telefono Rosa – Frosinone e Regione Lazio Odv – ha trovato la forza di denunciare. Lui, lo stalker, un 45enne, nonostante le misure preventive, quali allontanamento e sorveglianza speciale, disposte dal Giudice del Tribunale di Frosinone, non si è fermato. Anzi, ha alzato il tiro rendendo la vita della donna un vero e proprio inferno.
L’arresto
Sabato l’ennesimo episodio di stalking. La donna ha chiesto aiuto alle volontarie del Telefono Rosa, si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Ceccano. Ha denunciato tutto, di nuovo. Lui, sentendosi ancora intoccabile, è andato avanti. Fino a questa mattina quando, finalmente, è stato arrestato. Fondamentale è stata la sinergia tra Telefono Rosa e Forze dell’Ordine. I militari della Stazione di Ceccano hanno seguito la donna in borghese, a Frosinone hanno colto lo stalker sul fatto e per lui sono scattate le manette in flagranza di reato. Ora è finito ai domiciliari in attesa del rito direttissimo fissato per la giornata di domani presso il tribunale di Frosinone.
Serve certezza della pena
“Dal 2021 seguiamo questo caso, – spiega Patrizia Palombo, presidente e legale rappresentante del Telefono Rosa Frosinone e Regione Lazio Odv – siamo al fianco della donna supportandola in ogni modo. Ha presentato una serie infinita di denunce ma lui non si è fermato davanti a niente arrivando addirittura a metterla in pericolo di vita. Il filo diretto che abbiamo con le Forze dell’Ordine, con la Questura di Frosinone e con i Carabinieri del Comando Provinciale, è stato determinante per fermare lo stalker. Questa sinergia ci permette di supportare con più efficacia le donne che affianchiamo. In particolare, ringrazio i Carabinieri di Ceccano ed il comandante Fabio Laurentini per aver compreso la delicatezza e la gravità di questo caso facendo il possibile per proteggere la vittima”.
“Dal 2008, anno in cui è nato il Telefono Rosa, abbiamo seguito oltre 5000 donne, molte con minori. Devo dire grazie per questo a tutte le volontarie che ogni giorno si spendono in prima persona a tutela delle vittime che chiedono il nostro aiuto. Psicologhe, educatrici, legali. Tutte esperte e con una grande professionalità. Serve tanta preparazione in questo campo, non ci si improvvisa volontarie. Chi accoglie una donna con una storia di violenza e abusi deve creare un legame di fiducia, trasmettere empatia, tranquillità. Far sentire le vittime al sicuro, protette”. – Aggiunge ancora Patrizia Palombo.
“Noi ci mettiamo in gioco personalmente, ci esponiamo, testimoniamo nei processi al fianco delle donne. Purtroppo, però, c’è ancora tanta strada da fare, soprattutto dal punto di vista della giustizia. Occorre accelerare i tempi e servono misure più efficaci. Quel che più manca è la certezza della pena. Occorrerebbe creare un pool di giudici esperti che possano trattare soltanto questi casi. Forse così si potrebbero evitare i tanti epiloghi e i risvolti drammatici ai quali, sempre più spesso, siamo costretti ad assistere”.