Home Cronaca Un anno di morti sul lavoro, nel Lazio 89 vittime: Frosinone in...

Un anno di morti sul lavoro, nel Lazio 89 vittime: Frosinone in “zona arancione”

Più 7 decessi al mese. I dati dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega. La situazione provincia per provincia

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Un anno di morti sul lavoro, nel Lazio 89 vittime. Più 7 decessi al mese. Ma la regione rimane in zona bianca, con un’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate del Paese. In zona rossa Rieti e Viterbo, mentre Roma è ancora la provincia più sicura. Il Lazio è settimo in Italia per infortuni mortali sul lavoro. – Questa una sintesi dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega.

I dati aggiornati a dicembre 2023: il commento

“Giunti alla fine del 2023 il Lazio conta 89 vittime. Ma rimane in zona bianca, con un’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate del Paese. Da gennaio a dicembre infatti fa registrare un indice di incidenza di mortalità calcolato per milione di occupati pari a 25,4 contro una media nazionale di 34,6. Ed è questo il dato statistico più importante per noi che ci occupiamo di sicurezza sul lavoro. Perché descrive concretamente il livello di emergenza rispetto alla popolazione lavorativa. Una buona notizia per il Lazio, purtroppo non vera in tutte le sue province”. Questo il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, innanzi all’emergenza del Lazio nell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.

“E infatti – prosegue Rossato – analizzando i dati delle morti rispetto alla popolazione lavorativa si scopre che alcune province del Lazio presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere Rieti e Viterbo, che si trovano in zona rossa. La provincia di Roma è, invece, in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale”.

Il rischio di morte nel Lazio provincia per provincia

Per individuare le aree più fragili dell’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità. La zona bianca, quella in cui si trova il Lazio, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. A fine dicembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Lazio (25,4 morti per milione di occupati) risulta ben inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Rieti e Viterbo in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 71,8 e 43,6. Sono seguite in zona arancione da Frosinone (35,0) e in zona gialla da Latina (28,6), mentre in zona bianca con rischio di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale c’è Roma (21,5).

Infortuni totali nel Lazio nel 2023

Sono 89 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 96 del 2022): 59 quelli rilevati in occasione di lavoro (11 in meno dello scorso anno) e 30 quelli in itinere (4 in più del 2022). Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Roma (58). Seguono: Latina (12), Frosinone (9), Viterbo (6) e Rieti (4). Roma è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 38 vittime. Seguono: Frosinone e Latina con 6 decessi, Viterbo (5) e Rieti (4). Sono 40.368 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire il 6,9% di quelle rilevate in Italia. Alla fine di dicembre si conferma una flessione delle denunce di infortunio totali ma il decremento è dovuto principalmente alla conclusione dell’emergenza sanitaria Covid. – Proseguono nel report.

Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 24,7% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 53.643 e ora sono 40.368. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Quello legato alla Sanità e all’Assistenza Sociale risulta essere il settore in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio sul lavoro (3.696). Ed è seguito da: Trasporti e Magazzinaggio (3.068), Commercio (2.301) e Costruzioni (2.214). È la provincia di Roma quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (31.748), seguita da: Latina (3.591), Frosinone (2.028), Viterbo (1.874) e Rieti (1.127). Infine, sono 16.072 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici, delle quali 11.378 in occasione di lavoro e 24.296 quelle degli uomini, di cui 19.311 in occasione di lavoro. Le denunce totali dei lavoratori stranieri sono 5.758. In occasione di lavoro sono 4.563. Il maggior numero di denunce totali viene rilevato tra i lavoratori che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni: sono 5.192.

Cos’è l’incidenza degli infortuni?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente. La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

- Pubblicità -
Exit mobile version