Si è riunito ad Anagni il Consiglio territoriale della UILTEC Frosinone presieduto dal Segretario Giuseppe Caccianini. E’ stata l’occasione per analizzare, con segreteria e quadri, la situazione dell’economia provinciale con attenzione ai comparti del tessile, dell’energia e della chimica.
I lavori sono stati aperti dal responsabile comparto gomma-plastica Piero Zera: “Nei giorni scorsi – ha spiegato – c’è stato un incontro tra il Governo e Stellantis. L’azienda automobilistica ha presentato un piano di lavoro per l’Italia che parla di vetture che già vengono prodotte nei nostri stabilimenti. Per le ibride occorre aspettare il 2026 o forse anche il 2027, per questo, ad oggi la famosa luce in fondo nel tunnel non si vede. Nei prossimi giorni ci aspettiamo qualche notizia in più, da Governo e Inps, almeno per la copertura degli ammortizzatori sociali”.
Buone notizie dal comparto farmaceutico, quelle riportate dal responsabile Alessandro Neccia: “Fortunatamente – ha illustrato – godiamo di un polo farmaceutico che su questo territorio fa da traino all’economia ed è l’unico che ci garantisce soddisfazioni. Le recenti manovre industriali alimenteranno ulteriormente i livelli occupazionali, mentre altri settori dovranno riorganizzarsi per poter dare altrettanti risultati positivi. Confidiamo in una ripresa di questo territorio che in questi ultimi tempi mostra una grande sofferenza”.
La svolta dell’ex Catalent
Su questo tema è intervenuto anche Alessandro Piscitelli che ha aggiunto: “L’enorme positività del ritorno di Nova Nordisk nel nostro territorio è data dal fatto che negli impianti nuovi e rinnovati dell’ormai ex Catalent di Anagni, si andrà a produrre, per milioni di persone obese o affette da diabete, un “rimedio” farmacologico considerato miracoloso”. Stando ai dati dell’IDF, International Diabetes Federation, del 2021, i diabetici nel mondo erano circa 540 milioni e circa 1 miliardo tra adulti e bambini obesi. Le proiezioni indicano che questi numeri nei prossimi 10/15 anni potrebbero più che raddoppiare con gravi e drammatiche ricadute sui sistemi sanitari mondiali. La danese Novo Nordisk che conosce la capacità delle lavoratrici e dei lavoratori ciociari nel fare farmaci, potrà dare ai cittadini di questo mondo che soffre, le risposte al bisogno di cura che essi stanno aspettando. La posta in gioco è altissima in termini di investimenti e di occupazione, le istituzioni e la politica si dispongano ad accogliere al meglio questa opportunità e si adoperino ad orientare verso quelle formazioni scolastiche di base che saranno utili alle persone e alle imprese per affrontare le sfide che il futuro ci metterà davanti. Il sindacato farà la sua parte e non farà mancare il suo contributo per realizzare quei progetti che di volta in volta saranno condivisi. Ricercherà più tutele, fermerà qualsiasi tentativo di far regredire i diritti sanciti dallo statuto dei lavoratori e si adopererà a migliorare il benessere per le lavoratrici e i lavoratori. Cosa diversa è la crisi del settore auto con le sue ripercussioni sulla componentistica. Centinaia di lavoratori e di famiglie stanno regolando, già da tempo, la loro vita con il poco lavoro che c’è. Un futuro migliore è lontano per il settore, le aziende devono dimostrare quella responsabilità sociale che il momento richiede. Devono usare tutti gli strumenti necessari per garantire in egual misura gli ammortizzatori sociali, in modo da dividere un po’ di miseria per tutti e non di creare sacche di povertà per alcuni. Investire nell’innovazione tecnologica, nei processi e nei materiali è l’unica strada per sperare di stare nei mercati futuri. Se si offrono opportunità di lavoro, diverse dalle attuali, esse devono essere prospettate con “spinte gentili”. Se si vogliono ridimensionare gli impianti in base alle nuove necessità produttive o soddisfare le esigenze di altri soggetti pronti a raccogliere le sfide, ricordiamo che i carichi di famiglia, le anzianità e le mansioni, sono i criteri di legge a cui bisogna attenersi. Ma dobbiamo essere fiduciosi che sarà fatto tutto il necessario affinché ci sia una transizione che tenga conto dei lavoratori e delle famiglie e che si possa ancora contare sul lavoro e non sull’assistenza”.
Prima dell’intervento di chiusura del Segretario Territoriale, il tesoriere Luciano Marini ha illustrato il bilancio che, tra crisi e sacrifici, risulta essere in salute, grazie alla conservazione del numero degli iscritti Uiltec, il cui livello tiene nonostante la chiusura di molte aziende.
L’appello di Caccianini
Queste le parole del Segretario Giuseppe Caccianini a chiusura del consiglio: “L’appello a tutte le istituzioni affinché ci sia la possibilità di tenere in considerazione la provincia di Frosinone dove ci sono troppi settori che sono in crisi, dall’automobile alla gomma-plastica, dal settore del tessile, alla ceramica, fino alla piccolissima parte residuale anche della chimica. Occorre, insieme alle istituzioni, fare squadra e trovare quel sistema per poter proteggere queste aziende. Gli ammortizzatori sociali in molte aziende stanno scadendo e le condizioni per il rinnovo non ci sono. Questo è un rischio per i lavoratori che, dal 2015, hanno firmato un contratto a tutele crescenti. Il pericolo per loro è che le aziende le propongano di andare a lavorare in altri stabilimenti, se queste hanno siti in Italia. Proposte che metterebbero in ginocchio le famiglie e rappresenterebbero per il nostro territorio una perdita di forza lavoro e di professionalità che non possiamo permetterci. Noi non chiediamo ammortizzatori sociali ma lavoro che non si può portare per decreto ma attraverso un impegno sociale e anche di diversificazione di attività industriali; istituzionale e delle aziende che hanno intenzione di investire sul territorio”.