Ucraina, oggi è iniziato il terzo mese di guerra. Era il 24 febbraio 2022. Tre mesi fa la Russia, intorno alle cinque del mattino, lanciava un’offensiva militare nel Donbass “a sostegno” delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk – che Mosca aveva riconosciuto qualche ora prima – e per “denazificare” l’area, stando a quanto dichiarò il presidente Vladimir Putin.
Dopo 90 giorni dall’inizio dei combattimenti, che si sono estesi al resto del Paese raggiungendo anche le regioni più prossime ai confini coi Paesi europei, ora il conflitto si concentra nella regione di Lugansk e in particolare a Sievierodonetsk, nel Donbass, dove le armate russe hanno intensificato l’offensiva. Si tratta della più grande città dell’area, strategicamente importante poiché prossima al fiume Donets che, una volta preso, permetterebbe alla Russia di isolare quest’area dal resto dell’Ucraina.
In questa città da oltre 100mila abitanti le forze russe stanno bombardando da giorni. Sul suo canale Telegram, il governatore della regione Serhiy Gaidai ha fatto sapere che nell’attacco a un edificio quattro persone sono morte, e che i russi avrebbero distrutto anche vari palazzi e strade anche a Rubizhne, pochi chilometri più a nord, e a Lysychansk, sull’altra sponda del Donets. Informazioni che però – in assenza di cronisti sul terreno, come evidenziano i media internazionali – non è possibile verificare e arricchire. Il governatore di Lugansk ha infine accusato l’esercito di Mosca di fare “terra bruciata” a Sievierodonetsk: “Ogni giorno cercano di rompere la linea di difesa. Stanno sistematicamente distruggendo la città”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it