Ieri sera, i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un 48enne del luogo, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di armi.
I militari sono intervenuti a seguito di una richiesta di aiuto arrivata al 112 da parte di una 54enne la quale denunciava che il compagno, armato di pistola, minacciava di volerla uccidere.
Sul posto, in pochi minuti, sono arrivati i Carabinieri della Stazione di Artena unitamente ad un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile di Colleferro che hanno bloccato l’uomo evitando il peggio per la donna, soccorsa dal personale del 118.
Stando alla minuziosa ricostruzione dei militari e alla denuncia della vittima: l’uomo in preda ad uno stato di alterazione psicofisica, verosimilmente dovuta all’abuso di bevande alcoliche, avrebbe aggredito la compagna, percuotendola con calci e pugni e poi l’avrebbe minacciata di morte con una pistola di cui si sarebbe disfatto, prima dell’intervento dei carabinieri, gettandola in un dirupo impervio non molto distante dalla sua abitazione. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso dove le è stato riscontrato un trauma cranico non commotivo.
I precedenti
Nel maggio 2021, la Procura della Repubblica di Velletri, per analoghi episodi, aveva già richiesto per l’uomo una duplice ordinanza, di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Provvedimenti che l’indagato, poco dopo, ha disatteso per cui il Tribunale di Velletri aveva disposto per lui la custodia cautelare in carcere e successivamente gli arresti domiciliari presso l’abitazione di un congiunto dell’uomo. Una volta in libertà, il 48enne è finito di nuovo nei guai: questa volta i Carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di armi.
Duplice arresto
Sempre per maltrattamenti in famiglia, ieri mattina a Colleferro è stato arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia un 50enne che per futili motivi ha aggredito la mamma, mandandola in ospedale con una prognosi riservata.