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Trapianti, il San Camillo si conferma eccellenza: il Centro regionale ottiene la certificazione ASHI

Il prestigioso riconoscimento è stato riconfermato quest'anno al Laboratorio di Tipizzazione tissutale ed immunologia dei trapianti

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L’Accreditamento Internazionale ASHI: American Society for Histocompatibility and Immunogenetics, prestigiosissimo riconoscimento, è stato riconfermato quest’anno al Laboratorio di Tipizzazione tissutale ed immunologia dei trapianti del Centro Regionale Trapianti Lazio – AO San Camillo Forlanini di Roma.

“Nel 2024, ad oggi, abbiamo realizzato 123 trapianti. Il nostro personale e le nostre tecnologie, tra cui l’uso innovativo della biopsia liquida e dei dispositivi per il monitoraggio del DNA libero, sono all’avanguardia in termini di efficienza”. – Spiegano dal San Camillo.

“Siamo orgogliosi di aver ottenuto questa prestigiosa certificazione internazionale statunitense, da una Società Scientifica estremamente selettiva e rigorosa nella valutazione degli standard operativi e che certifica alta qualità e performance di eccellenza in questo settore”, spiega il Direttore Generale Narciso Mostarda, che prosegue: “La completezza, il rigoroso lavoro e gli straordinari risultati ottenuti dal nostro gruppo sono stati riconosciuti da Ashi, rappresentando così una garanzia e un vantaggio per il paziente trapiantato, che può contare sulle innovazioni tecnologiche e sulla competenza di un centro di eccellenza della Regione Lazio”.

“L’American Society for Histocompatibility and Immunogenetics ha documentato la grande professionalità e la dedizione del nostro personale. In modo particolare sono stati certificati tre elementi: accuratezza di procedura, estrema precisione e attualità con cui vengono condotti tutti gli studi immunologici pre-trapianto, dal processo donativo al monitoraggio post trapianto”, ha aggiunto Mariano Feccia, Direttore del Centro Regionale Trapianti del San Camillo.

“Un grande grazie a tutti i nostri collaboratori per il loro impegno continuo nel migliorare la qualità della vita dei pazienti trapiantati e nel promuovere la cultura della donazione”. – Concludono dal San Camillo.

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