Frosinone è diventata una città ostaggio del traffico. Ogni giorno, a qualsiasi ora, le strade si trasformano in interminabili code di auto, lasciando i cittadini in preda a una frustrazione crescente. Quello che un tempo era un problema gestibile si è trasformato in una situazione fuori controllo, con la viabilità che sembra ormai alla deriva.
Viabilità schizofrenica e decisioni al buio
La colpa? Un mix letale di decisioni sbagliate e infrastrutture inadeguate. Doppio senso, senso unico, cambi di rotta improvvisi: un balletto caotico che non fa altro che gettare benzina sul fuoco. E poi ci sono le piazze che bloccano il passaggio e le rotatorie che sembrano pensate più per un esperimento urbanistico che per agevolare il traffico. Il risultato? Una città paralizzata, dove fare pochi metri può diventare un’odissea.
Servono idee, non rattoppi
Ma il problema non è solo tecnico, è anche culturale. La dipendenza dall’auto privata è ormai radicata, e l’assenza di un sistema di trasporto pubblico efficiente non fa che alimentarla. Frosinone non ha bisogno di altre modifiche raffazzonate: ha bisogno di una visione. Prima di mettere mano alla viabilità, sarebbe il caso di studiare seriamente il territorio, analizzare le criticità e proporre soluzioni reali e compatibili con le esigenze di chi vive il capoluogo.
Non ci si può più accontentare di interventi improvvisati che risolvono poco e creano nuovi problemi. È necessario un piano che metta al centro le persone, favorendo alternative come trasporti pubblici efficienti e una rete viaria pensata per il futuro, non per rimediare al passato. Perché Frosinone non può continuare a essere il simbolo del caos: merita di diventare una città vivibile, dove il traffico non sia più il nemico quotidiano dei suoi cittadini.