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Torture e violenze sui pazienti del Cem della Croce Rossa, la donna di Sora arrestata chiede l’annullamento dei domiciliari

Una delle due sorane coinvolte ha conferito incarico agli Avvocati Menga e Petricca di chiedere l'annullamento della misura cautelare

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Si terrà il 2 settembre prossimo l’udienza in camera di consiglio, dinanzi al Tribunale del Riesame di Roma, in relazione all’indagine della Procura della Repubblica che, dopo mesi di intercettazioni ambientali, ha fornito elementi agli investigatori e al P.M. dott. Gualtieri per chiedere ed ottenere l’arresto di ben dieci operatori socio sanitari addetti alla cura di 35 disabili presso la struttura C.E.M. (Centro di educazione motoria) della Croce Rossa Italiana sita a Roma in Via Ramazzini. Tra gli arrestati anche tre donne della provincia di Frosinone. 

Una delle due sorane coinvolte nella vicenda ha conferito incarico agli Avvocati Menga e Petricca di chiedere l’annullamento della misura cautelare irrogata dalla Dott.ssa De Amicis, G.i.p. del Tribunale penale di Roma. A spiegare i motivi della richiesta sono gli stessi Menga e Petricca.

Sentiti dalla redazione in merito alla vicenda, i legali riferiscono che “La documentazione fornita loro dagli inquirenti consente una parziale ‘discovery’ delle ragioni dell’impianto accusatorio che ha indotto il Gip ad irrogare la misura degli arresti domiciliari al posto della custodia cautelare in carcere richiesta dal P.M. Occorrerà, in altri termini – proseguono gli avvocati – esaminare l’intera produzione probatoria acquisita in sede di intercettazioni ambientali, sussistendo numerose discrasie in ordine alle condotte contestate alla donna”. 

Gli avvocati confidano che un più attento esame della realtà fattuale e giuridica possa demolire le fondamenta della condanna mediatica a cui è stata sottoposta la loro assistita. Una donna molto conosciuta nel Sorano “per le tante opere di volontariato rese anche a favore dei disabili, che stridono non poco con gli addebiti penali ascritti”. Di certo, da una prima lettura degli eventi, fermo restando i deprecabili comportamenti contestati, qualora accertati, appare necessario fare chiarezza sulle singole condotte degli operatori che erano addetti alla cura delle persone affette da gravi disabilità loro affidate.   

L’indagine partita da una segnalazione 

Per l’accusa gli Oss avrebbero inflitto ripetute violenze in particolare ai danni di pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche. Cinque degli arrestati sono accusati di tortura, gli altri di maltrattamenti, aggravati dall’essere stati commessi nei confronti di persone a loro affidate per ragioni di cura, vigilanza e custodia. A carico di uno degli oss è ipotizzato anche il reato di violenza sessuale in quanto in una circostanza è gravemente indiziato di avere palpeggiato un paziente. Un fascicolo d’indagine, aperto nell’aprile del 2023, a seguito della denuncia dei vertici della Croce Rossa capitolina sporta dopo aver notato che un paziente della struttura presentava una vistosa ecchimosi al volto compatibile con delle percosse, ha fatto emergere quella che il P.M. ha definito “la galleria degli orrori”. Le indagini dei Carabinieri di via In Selci, specializzati nella trattazione dei reati ai danni delle vittime vulnerabili, sono state condotte dall’aprile al novembre 2023 attraverso articolate attività tecniche, acquisizioni documentali ed escussioni testimoniali, che hanno consentito agli organi inquirenti di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e di accertare costanti maltrattamenti e condotte vessatorie nei confronti dei pazienti ricoverati presso la struttura sanitaria. 

Il Cem – specifichiamo- è una struttura di riabilitazione attiva in convenzione con il Sistema Sanitario Regionale in cui è presente anche attività di privato sociale. I servizi si dividono in attività residenziale, semi-residenziale, ambulatoriale e domiciliare.

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