Una circostanza che potrebbe apparire inverosimile ma in effetti è quanto accaduto qualche giorno fa: un residente ha pescato un bel quantitativo di gamberi dalle acque di Fontana Longa, a Torrice. Sembrerebbe si tratti di gamberi della Louisiana, comunemente conosciuti come “gamberi killer”.
Il crostaceo può raggiungere i venti centimetri di lunghezza, si riconosce per il colore rosso scuro, il carapace ruvido e la presenza di una spina alla base delle chele; vive e si riproduce in acque dolci, è parecchio prolifico, venne importato in Italia a scopo alimentare ma, negli anni, molti allevamenti sono stati dismessi. La nomea di “killer” è motivata dal suo impatto distruttivo sulle altre specie della fauna ittica e sulla biodiversità: sopporta l’inquinamento per cui può assorbire le sostanze tossiche, è portatore della “peste del gambero”, è molto aggressivo, si spinge contro gli altri esseri, anche più grandi di lui e fuori dalle acque, ciò favorisce la colonizzazione; mangia di tutto, dalle larve di insetti alle alghe e piante acquatiche, girini, uova e piccoli pesci, si cibano pure di loro stessi, si è notato che dove sono presenti i gamberi della Louisiana, rane e rospi spariscono in breve tempo.
Di per se il gambero killer non è tossico per l’uomo ma, se l’ambiente in cui vive è fortemente contaminato, questo può accumulare sostanze nocive nella sua carne quindi, una volta ingerito, creare sintomatologie al consumatore. Ovviamente se i gamberi sono allevati in un’azienda certificata risulteranno un alimento assolutamente sicuro. Diversamente, in caso di pesca amatoriale, è opportuno verificare che le acque in cui vivono i gamberi non siano contaminate da batterio E. Coli, pesticidi, reflui industriali, fioriture algali che producono tossine.
Si presume che i gamberi pescati a Torrice siano stati gettati da qualcuno a Fontana Longa per cui il crostaceo si è in breve tempo stabilito ed ha proliferato. Una “sorpresa” per i residenti e per quanti frequentano la bellissima zona, un luogo suggestivo, immerso nella natura, a pochi passi dal paese. Si spera che il gambero “killer” non si riveli una minaccia per l’ecosistema dell’incantevole posto dove, le persone più adulte, ricordano di aver giocato e trascorso interi pomeriggi “a caccia” di girini, anfibi, insetti vari.