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“The good lobby”, Caligiore verso le dimissioni per evitare un caso Toti. Aceto facente funzioni

Sindaco sospeso dal prefetto ma orientato al passo indietro per facilitare la decisione del Riesame e tornare libero. Centrosinistra diviso

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Dall’ora di pranzo Federica Aceto è sindaco facente funzioni di Ceccano. Il prefetto di Frosinone Liguori, prendendo atto della privazione della libertà personale del primo cittadino Roberto Caligiore, ai domiciliari per corruzione nell’ambito dell’inchiesta “The good lobby”, ha stabilito la sospensione dalla carica. Ma la posizione del sindaco è talmente gravosa – visti i riscontri dell’inchiesta giudiziaria estremamente dettagliata, portata avanti nei suoi confronti e del gruppo di indagati che avrebbe messo su una autentica associazione a delinquere secondo i magistrati che si sono valsi di intercettazioni e riscontri vari -, che negli ambienti vicini a Caligiore si parla di una imminente decisione di dimettersi dalla carica: cosa che dovrebbe avvenire entro le prossime 24-48 ore.

Del resto sulla scelta del Tribunale del Riesame relativa alla possibilità di tornare in libertà, pesa sicuramente la possibilità residua del sindaco ancora in carica di inquinare il quadro probatorio. Il passo indietro renderebbe più agevole per i giudici propendere per misure meno invasive rispetto a quella degli arresti. Peraltro è freschissimo il caso dell’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che s’è visto respingere ben 8 richieste di revoca della misura cautelare, subito accettata – invece – a dimissioni protocollate. Se la sospensione di Caligiore dovesse rimanere tale, allora Aceto potrebbe guidare l’amministrazione comunale fino alla conclusione del mandato nel 2026. Ma le dimissioni di Caligiore potrebbero portare immediatamente alla nomina del commissario prefettizio alla guida del Comune: a quel punto la città fabraterna potrebbe tornare alle urne già in aprile-maggio del 2025.

Consiglieri di maggioranza e assessori restano alla guida del Comune

La situazione è politicamente molto pesante soprattutto in maggioranza: consiglieri e assessori si sono riuniti nelle scorse ore ed hanno diffuso una nota in cui ricordano come “le cronache che stanno investendo in queste ore la città di Ceccano ci lasciano profondamente basiti. Come assessori e consiglieri comunali condividiamo il senso di smarrimento dei nostri cittadini e non possiamo che prendere, in modo netto e senza tentennamenti, le distanze da logiche amministrative mai appartenute ad alcuno di noi. Riponiamo assoluta fiducia nel lavoro della Magistratura e attendiamo le determinazioni che verranno effettuate al termine delle indagini mettendoci a completa disposizione degli inquirenti per aiutare le autorità giudiziarie a fare luce su questa vicenda, che ci colpisce anche dal punto di vista umano, in modo chirurgico e nel più breve tempo possibile. Le funzioni politico-amministrative verranno assunte dal vicesindaco Federica Aceto che, insieme alla giunta e ai consiglieri di maggioranza, raddoppierà gli sforzi profusi in questi anni per assicurare un governo alla città di Ceccano. In questo momento così delicato è vitale assicurare il funzionamento della macchina amministrativa affinché i cittadini continuino a trovare nel Comune un punto di ascolto e di riferimento”.

Centrosinistra in ordine sparso, unito nel chiedere il ritorno alle urne

Dal fronte dell’opposizione e degli ambienti dell’ex storica maggioranza di centrosinistra, che dovrebbe cogliere l’occasione per mettere in campo iniziative comuni, si segnala l’assenza di riunioni congiunte e va avanti la nota strategia in ordine sparso. I consiglieri comunali Emanuela Piroli, Mariangela De Santis, Andrea Querqui, Emiliano Di Pofi hanno definito “grave quello che sta emergendo in merito all’inchiesta “The Good lobby” che vede coinvolto il sindaco Roberto Caligiore. Una notizia che ha colpito l’intera comunità. Riponiamo piena fiducia nell’operato degli inquirenti e della magistratura e seguiremo con attenzione l’evoluzione degli eventi. Certo è che l’eventuale accertamento di simili responsabilità rappresenterebbe una grave offesa alle istituzioni ed alla nostra città che, comunque, non merita di finire sulle prime pagine dei giornali per tali fatti di cronaca. Riteniamo, allo stato, che le dimissioni del primo cittadino e lo scioglimento del Consiglio Comunale siano una conseguenza inevitabile”.

Nota diffusa oggi dalla sezione Pertini del partito socialista ceccanese: “Alla luce dello scenario legato all’inchiesta “The good lobby” che dalle prime ore della giornata di ieri si sta delineando e che vede pesantemente coinvolta l’Amministrazione comunale a guida del Sindaco Roberto Caligiore, il Partito Socialista Italiano chiede che lo stesso, unitamente alla sua squadra di governo e ai membri di maggioranza del Consiglio Comunale, rassegnino in tempi brevissimi le dimissioni. L’atto appare oggi preminente e prioritario rispetto a qualsiasi altra iniziativa essi intendano legittimamente intraprendere a tutela della propria onorabilità e del proprio operato, e dunque si pone come indispensabile all’esclusiva tutela della Città di Ceccano, del suo governo e del proseguo della stessa attività giudiziaria”.

Maliziola: città parte lesa. Mingarelli: ora serve un sussulto etico

Secondo l’ex sindaco Manuela Maliziola (Demos) “quanto emerso dall’inchiesta “The good Lobby”, che ha scosso profondamente la nostra città, è di una gravità inaudita dal punto di vista politico ed istituzionale, ancor prima che giudiziario. Mentre le responsabilità penali, a vario titolo, saranno accertate dalla magistratura, ci sono delle responsabilità morali ed etiche che hanno gli amministratori nei confronti dei cittadini, dalle quali non si può prescindere. Proprio in virtù dei gravissimi fatti, che hanno portato agli arresti domiciliari del Sindaco Caligiore, facendo emergere un modus operandi inaccettabile che infanga il buon nome della nostra città, per il bene di Ceccano, parte lesa in questa sconcertante vicenda, il Sindaco e la sua maggioranza devono dimettersi immediatamente”. L’hashtag dimissioni subito è stato lanciato da Luigi Mingarelli (Prc): “Per i consiglieri comunali di maggioranza del comune di Ceccano: almeno voi abbiate un sussulto di etica e dimettetevi, ridate dignità e speranza a tutta la cittadinanza. Perché cosi, davvero, le vostre responsabilità politiche raddoppiano”.

Il coordinamento 2030 lancia la prima iniziativa su un’altra Ceccano

Durissima la presa di posizione di “Ceccano2030”, coordinamento di cittadini, forze politiche, sociali, ambientaliste, associative: “Ecco dove erano finiti a Ceccano i soldi per gli scuolabus, i nidi comunali, la villa e le aree verdi, per attrezzature sportive e politiche sociali… Quello che sta succedendo a Ceccano è davvero una vergogna che mette alla gogna mediatica la nostra città! Qualora ce ne fosse bisogno, episodi di questo genere allontanano ancora di più i cittadini dalle istituzioni e dai suoi rappresentanti. Riteniamo siano necessarie le dimissioni non solo del Sindaco e della giunta ma chiediamo le dimissioni immediate di tutti i consiglieri comunali – prima che il Prefetto decida per un commissariamento del Comune – per permettere di andare quanto prima a libere elezioni e rimettere finalmente nelle mani dei cittadini la scelta di una nuova amministrazione che possa essere trasparente, partecipativa, competente”. Il coordinamento ha organizzato un primo evento per mercoledì 30 ottobre alle 17:30 (presso il Caffè Letterario Sinestesia in via Fabrateria Vetus, 35). Si tratta dell’iniziativa “un anno di Ceccano2030: uniti si può” per continuare “tutti insieme un percorso che collochi al centro l’intera cittadinanza, per condividere un progetto di città volto a realizzare un sogno e trasformarlo in realtà progettuale, per costruire una proposta seria, concreta ed efficace per un’altra città possibile”.

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