Avrebbero “provato a far licenziare volontariamente una dipendente della biblioteca comunale, in servizio di dieci anni, con l’intento di agevolare una nuova cooperativa che l’avrebbe si riassunta ma con mansioni diverse”. A finire sotto indagine sono stati il sindaco di San Vittore del Lazio, Nadia Bucci ed un consigliere comunale di maggioranza.
Nei giorni scorsi la procura di Cassino, nella persona del magistrato Chiara D’Orefice, ha concluso gli accertamenti per ‘tentata concussione’. Il sindaco Nadia Bucci, da noi interpellato, ha così commentato la vicenda: “Il mio operato amministrativo è sempre stato improntato alla correttezza e alla trasparenza, sempre al servizio della collettività alla quale cerco di dedicare tutto il mio tempo e nel migliore dei modi. Credo fermamente nella giustizia e in chi l’amministra quotidianamente con zelo e professionalità, e lo farà anche in questo caso”.
Il magistrato, nell’avviso di conclusione indagine, ha spiegato: “perché, in concorso morale e materiale tra loro, la prima nella qualità di Sindaco del Comune di San Vittore del Lazio, il secondo nella qualità di Consigliere di maggioranza, abusando della loro qualità, compivano atti idonei, diretti in modo non equivoco a costringere una dipendente con contratto a tempo indeterminato part-time presso il Comune di San Vittore del Lazio a rassegnare volontariamente le dimissioni dalla predetta cooperativa e a iscriversi nuovamente all’ufficio del lavoro per poter essere successivamente riassorbita dalla nuova ditta subentrante. Non conseguendo l’intento per la ferma opposizione della persona offesa”.
Prosegue il magistrato “in particolare il consigliere intimava alla stessa di rassegnare volontariamente le dimissioni e dì iscriversi nuovamente all’ufficio del lavoro per poter essere successivamente riassorbita dalla nuova ditta subentrante precisando “se non ti licenzi, rimarrai legata alla vecchia cooperativa e al posto tuo ci mettiamo un’altra”, “se tu non ti licenzi, avendo la cooperativa di cui sei dipendente terminato l’appalto nel comune di San Vittore del Lazio, ti potrò trasferire in altre sedi lavorative lontano da qui”.
Il sostituto procuratore D’Orefice nel motivare la posizione del sindaco Bucci sottolinea: “usando un tono minaccioso asseriva che non era possibile fare il passaggio diretto e se non avesse presentato volontariamente le dimissioni, si sarebbe scivolati in un contenzioso e, in tal caso, bene che le andava, sarebbero trascorsi due o tre anni di vertenza, e nel frattempo sarebbe rimasta fuori senza lavoro e senza stipendio“. I due indagati hanno ora venti giorni di tempo per chiedere l’interrogatorio di garanzia.