Attimi di apprensione in un piccolo comune della Valle di Comino nella serata di oggi, lunedì 21 aprile, dove una donna di 53 anni del posto ha tentato di togliersi la vita ingerendo una massiccia dose di farmaci. Lanciato l’allarme, sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure alla donna, stabilizzandola prima di trasferirla d’urgenza in ospedale. Attualmente si trova ricoverata in osservazione al Santissima Trinità; le sue condizioni sono stabili ma la prognosi resta riservata.
I Carabinieri della Compagnia di Sora hanno raggiunto il nosocomio e avviato gli accertamenti per ricostruire l’accaduto e comprendere le motivazioni che hanno spinto la 53enne al gesto.
L’episodio riaccende l’attenzione sull’emergenza legata alla salute mentale nel territorio della provincia di Frosinone, dove negli ultimi mesi si sono registrati numerosi casi simili mentre il 2024 si è chiuso con numeri drammatici. Solo pochi giorni fa, a Frosinone, un ragazzo si è tolto la vita lanciandosi dal balcone della sua abitazione. Fortunatamente l’episodio di oggi non ha avuto un tragico epilogo ma servono interventi urgenti anche rispetto al disagio giovanile. Sono in crescita i numeri dei suicidi e dei tentati suicidi in provincia e, sempre più spesso, le vittime sono giovanissime.
Un’emergenza ignorata da politica ed istituzioni che in tema di salute mentale, ad oggi, hanno fallito su tutti i fronti. In Ciociaria, stando alle stime di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in rapporto alla popolazione, servirebbero almeno 40 psichiatri nelle strutture ospedaliere preposte. A conti fatti, non arriviamo neppure alla metà. Servirebbero almeno 20 neuropsichiatri infantili, ne abbiamo all’incirca 7. I Csm della provincia sono al collasso. Questo è il risultato di un’impietosa politica di tagli alla sanità che ha chiuso la porta in faccia a migliaia di famiglie lasciandole sole.