Cresce la telemedicina alla Asl di Frosinone, una realtà per più di 20 unità operative. Facciamo il punto della situazione con il responsabile della trasformazione digitale dell’Azienda Dott. Sergio Pillon.
Come si sta muovendo la nostra Asl per la telemedicina?
“Le Televisite oggi sono una realtà per più di 20 unità operative, la Teleradiologia domiciliare è attiva, la telerefertazione cardiologica è un utile strumento per la riduzione delle liste di attesa per gli elettrocardiogrammi. Non solo le unità operative aziendali ma anche gli specialisti ambulatoriali nei distretti stanno attivando percorsi di televista, ad esempio per la Cardiologia, la Dermatologia, la Neurologia, la Psichiatria, la Ginecologia e l’Ostetricia. L’Azienda Sanitaria Locale sta lavorando per perfezionare l’organizzazione del servizio, attraverso il miglioramento della rete internet ovunque sul territorio, l’implementazione dell’infrastruttura che è fondamentale per innalzare il livello qualitativo della nuova frontiera della medicina”.
Ci sono alcune esperienze particolarmente significative da raccontare?
“La telemedicina, realizzata dalla UOSD di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’Ospedale di Frosinone, ha cambiato l’approccio alla gestione del diabete per molti pazienti, in particolare, per i coloro che utilizzano le tecnologie avanzate applicate alla patologia e per le donne che sono in gravidanza. Si tratta di un momento particolare per la donna, per il bambino che sta per nascere, e per l’intera famiglia. Sapere di poter effettuare le televisite diabetologiche restando a casa è molto rassicurante, consente alla futura mamma di osservare il riposo e di mantenere l’alta frequenza dei controlli richiesti, senza costringerla a spostamenti ripetuti. Inoltre, le televisite diabetologiche consentono, nel post partum, di effettuare i controlli in armonia con il puerperio e l’allattamento, a beneficio della salute e del benessere sia della mamma che del neonato. E’ bello poter raccontare storie di successo come nel caso di una donna di 38 anni che vive ad 80 km dall’Ospedale di Frosinone, in terapia con il microinfusore, che ci racconta di aver avuto problemi per un malfunzionamento dello strumento. Grazie alla telemedicina è stata immediatamente presa in carico dal team di diabetologia, le è stata sostituita la terapia e attivata la sostituzione del device. Purtroppo, in casi come questo, un intervento non tempestivo porta, non di rado, ad un accesso del paziente al pronto soccorso per iperglicemia. La nuova frontiera delle visite endocrinologiche e diabetologiche in telemedicina sta consentendo, ad una donna di 56 anni che vive lontano dall’Ospedale di Frosinone, di effettuare i controlli endocrinologici post chirurgici, senza gravare lei e i suoi caregiver di lunghi spostamenti e assicurandole controlli endocrinologici frequenti nel periodo post operatorio”.
Oltre alla diabetologia, ci sono altre esperienze di successo specifiche della nostra Asl?
“Grazie alla Teledermatologia vulnologica è stato possibile assistere un paziente appena operato. Quest’ultimo ha riscontrato il mancato funzionamento della macchina per la terapia a pressione che aveva a casa, esponendo la lesione a gravi rischi infettivi. Con il telemonitoraggio è stato possibile intercettare il problema a domicilio, intervenendo a distanza con consigli mirati in grado di ripristinare la terapia evitando così la necessità di un ulteriore accesso urgente in ospedale. Sta iniziando un percorso per lo screening nello studio del medico di medicina generale delle lesioni sospette per neoplasia della pelle come ad esempio i melanomi. Il paziente direttamente nell’ambulatorio del proprio MMG, segnala la lesione sospetta, il medico la fotografa con un dermatoscopio collegato al suo smartphone e inserisce l’immagine nel sistema aziendale insieme alle informazioni sul paziente. Il dermatologo, nel giro di poche ore, valuta l’immagine e definisce il grado di rischio. Se il pericolo di una malattia neoplastica è elevato, fissa l’appuntamento direttamente in pochi giorni, se il rischio è basso si invita il paziente a prenotarsi presso il Cup”.
Qualcosa avanza anche nell’area cardiologica?
“Per ridurre le liste di attesa per l’esecuzione degli elettrocardiogrammi, nelle Case della Salute sono stati attivati percorsi di telerefertazione degli ECG. Il paziente, previo appuntamento, si reca presso l’ambulatorio dove un infermiere acquisisce l’elettrocardiogramma con una piattaforma dedicata alla telemedicina. L’elettrocardiogramma viene messo a disposizione dei cardiologi della Asl per la refertazione che viene eseguita a distanza nelle 24 ore successive. Il referto viene inviato al paziente o può essere ritirato presso la Casa della Salute. Se necessario l’infermiere richiede un teleconsulto con il cardiologo ed il paziente interagisce in telemedicina con il cardiologo per eventuali approfondimenti o la prenotazione di una visita in presenza”.
In conclusione, come procede la telemedicina nella nostra Asl?
“Questi che ho raccontato sono solo alcuni esempi virtuosi, spero che non se la prendano i tanti colleghi che non ho citato, perché lo spazio è tiranno, ma la nostra Asl sta diventando un esempio per tutto il Lazio per lo sviluppo della telemedicina”.