Quanto dolore, quanta disperazione, quanti lutti si sarebbero potuti evitare se l’ordinanza revocata ieri dal sindaco di San Giorgio a Liri, Francesco Lavalle, inerente il divieto di attuazione di uno spartitraffico lungo la superstrada Cassino Formia, fosse stata revocata o non fosse mai stata attuata?
Una domanda questa che si stanno ponendo ora gli inquirenti che da diversi anni sono costretti a rilevare i troppi incidenti, anche di esito mortale, che si verificano nel tratto della SR 630 che attraversa il territorio di San Giorgio a Liri. Anche gli ultimi due drammatici sinistri sono stati, come sempre, di esito devastante: la morte della neo sposa Graziella Parente e dell’imprenditore Emilio Della Rosa hanno profondamente colpito l’intero territorio che è stanco di dover pagare un tributo così pesante lungo una strada trafficatissima, di importanza fondamentale e che collega la zona del mare ai monti all’Abruzzo.
Una dorsale realizzata oramai da troppi anni e in base a criteri oggi completamente stravolti da una viabilità sempre più massiccia, sempre più moderna. L’ordinanza revocata ieri dal sindaco di San Giorgio a Liri Francesco Lavalle, è stata attuata nel 2019 dall’allora primo cittadino Modesto Della Rosa che l’ha così motivata: “Rilevato che la realizzazione dello spartitraffico comporta la chiusura degli attuali n. 7 attraversamenti pedonali utilizzati dai cittadini e dagli studenti residenti; Riconosciuta altresi, la necessità di garantire la regolare fruibilità della zona da parte dei pedoni che invece viene a precludersi con la barriera imposta dallo spartitraffico, che divide di fatto la zona urbanizzata in due aree accessibili ai pedoni solo di mano; Ritenuto di dover garantire la pubblica incolumità dei pedoni ed in particolare degli alunni frequentanti le Scuole comunali che sono costretti quotidianamente ad attraversare la S.R. 630 per recarsi alle proprie abitazioni; Ritenuta l’urgenza e la necessità di provvedere in merito per la salvaguardia della pubblica incolumità; VISTO il D.Lgs. 285/1992 e ss.mm. ii.. VISTO il D.P.R. 495/92 e ss.mm.it. VISTO art. 50 comma 5 e art. 7 bis del D.Lgs. 18 Agosto 2000 n. 267 e s.m. ei.; ORDINA Ad ASTRAL s.p.a. l’immediata sospensione dei lavori complementari, consistenti nella installazione dello spartitraffico nel tratto in esecuzione”.
Seppur con valide ragioni, l’ordinanza ha di fatto impedito all’Astral, sin dal 2017, di poter effettuare i lavori di messa in sicurezza, per i quali sono stati stanziati milioni di euro, e che prevedevano la divisione definitiva della strada a scorrimento veloce per tutelare la vita di coloro che per lavoro, per diletto o per necessità sono costretti a percorrerla. Ora con l’annullamento del provvedimento da parte del sindaco Lavalle la Regione Lazio, rappresentata dall’assessore Pasquale Ciacciarelli da anni promotore di iniziative a tutela di chi percorre la SR 630, si spera nell’immediato inizi dei lavori di messa in sicurezza che prevedono anche dei passaggi pedonali sopraelevati.
Intanto nel pomeriggio di oggi, a partire dalle 15, nella chiesa di San Giorgio verrà dato l’ultimo saluto all’imprenditore Emilio Della Rosa.