Superamento dei valori limite, scatta il sequestro di un depuratore nel Sorano

L'operazione è stata eseguita dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare del Gruppo Carabinieri Forestale

I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e  Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emanato dal GIP presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della competente  Procura della Repubblica di Cassino, avente ad oggetto un depuratore sito nel comune del Sorano, per i reati ex art.  137 commi 5, 6 e 11 del Testo Unico dell’Ambiente.  

In particolare le indagini hanno accertato come il depuratore tipo “Imhoff”, gestito da una nota società,  scarichi i propri reflui al suolo, in assenza di regolare autorizzazione, come confermato anche da tecnici Arpa Lazio, in violazione dell’art. 137 comma 11 del D.Lgs. 152 del 2006 (Testo Unico dell’Ambiente).  

La società ha anche presentato una domanda di autorizzazione allo scarico delle acque reflue che, però,  non presenta la specificità dello scarico, essenziale per una corretta definizione del procedimento  amministrativo.  

Inoltre Arpa Lazio Sezione di Frosinone ha effettuato le analisi dei reflui scaricati direttamente sul  suolo. Ebbene gli esiti analitici relativi al campionamento di acque di scarico, eseguito dalla “tubazione  proveniente dalla vasca di decantazione dell’impianto”, hanno evidenziato il superamento dei valori  limite per i parametri BOD5, COD, Solidi sospesi totali, Fosforo Totale, Azoto Totale e Tensioattivi  Totali, in contrasto con quanto stabilito nell’art. 101 del D.Lgs. 152 del 2006 (Testo Unico  dell’Ambiente). È stato altresì riscontrato un valore di concentrazione del paramento Escherichia coli  (790.000 UFC/100 ml) notevolmente superiore a 5.000 UFC/100 ml.  

I responsabili della società sono stati denunciati per i reati ex art. 137 commi 5, 6 e 11 del Testo Unico  dell’Ambiente, per aver gestito un depuratore che scarica reflui al suolo, con superamento dei limiti di legge previsti dal Testo Unico dell’Ambiente. Il GIP di Cassino ha così disposto il sequestro del depuratore, i cui reflui dovranno essere asportati dalla  società tramite mezzi meccanici, evitando così che possano essere rilasciati sul terreno.

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