L’iniziativa ‘Strada facendo’, lanciata da Antonio Pompeo nelle scorse settimane, ha fatto tappa a San Giovanni Incarico. Un viaggio attraverso i comuni della provincia che racconta un modello di gestione rivelatosi efficace per la crescita del territorio e delle sue comunità.
Nel centro di San Giovanni Incarico, Pompeo, insieme al sindaco Paolo Fallone, ad alcuni rappresentanti della sua amministrazione, a Carlo Di Santo, al sindaco di Arce, Luigi Germani e ad altri amministratori dei comuni limitrofi, ha parlato di quanto fatto in questi anni alla guida dell’ente di Piazza Gramsci. Ma, soprattutto, di una visione che mette al centro la persona, con i suoi bisogni e i suoi diritti, con le difficoltà quotidiane legate a un’economia in crisi e a una politica che deve poter dare risposte.
Agli amici, sostenitori e a chi non lo aveva ancora ascoltato, Pompeo ha raccontato la sua esperienza di amministratore, il suo impegno nell’Unione delle Province d’Italia, nella battaglia portata avanti per restituire dignità e centralità a un’istituzione che la legge Delrio ha svuotato di funzioni e di risorse. Un percorso, quello del due volte presidente della Provincia, che sin dal suo esordio ha messo al centro gli amministratori, dimostrando di essere una figura di sintesi politica e di esempio istituzionale improntato al dialogo e alla collaborazione.
Dopo i passaggi di Di Santo, Fallone e Germani, che hanno sottolineato il grande lavoro portato avanti in questi anni alla guida della Provincia di Frosinone e del Comune di Ferentino, Pompeo ha ripercorso il suo viaggio amministrativo.
L’intervento
“Un viaggio fatto di risultati e di obiettivi sempre nuovi – ha evidenziato – nel corso del quale ho voluto creare un rapporto di fiducia, dialogo e collaborazione con gli amministratori di tutti i comuni della Provincia. Anche qui, a San Giovanni Incarico, la Provincia è stata attenta e ha ascoltato le necessità del paese, intervenendo ad esempio sulla viabilità e risolvendo questione che attendevano di essere risolte da tempo. E questo perché il primo dovere di un amministratore che si dica responsabile e che abbia davvero a cuore i cittadini che lo hanno scelto per governare, è quello di tradurre in fatti concreti le buone idee. Ecco che, allora, dobbiamo continuare a mettere in campo un modello di gestione improntato a garantire un ambiente sano per i nostri figli, una sanità che non conosca tempi dilatati e attese interminabili, opportunità occupazionali che invoglino i ragazzi a restare nella loro provincia, infrastrutture e servizi che non creino flussi migratori in altre città e che, invece, attirino aziende, investimenti, lavoro. E poi la cultura, l’arte e la bellezza perché una terra che voglia essere più ricca ha bisogno di diventare centro propulsore di eventi, iniziative, manifestazioni, turismo e vivacità sociale”.
“È dei problemi reali che dobbiamo parlare, dei bilanci delle famiglie e delle difficoltà che la crisi ancora ci impone di affrontare. I risultati che mi onoro di aver raggiunto da sindaco e presidente della Provincia sono tanti ma non ancora abbastanza: se i cittadini continueranno a dimostrarmi la stima, l’affetto e la fiducia che hanno riposto in me durante questi anni, sono certo che le esigenze, le necessità e la voce del nostro territorio arriveranno sui tavoli decisionali e troveranno risposte. Perché chi amministra bene è colui che intercetta i bisogni, lavora per soddisfarli e offre soluzioni a chi lo ha scelto per farsi rappresentare. Io con voi, voi con me!”.