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Strada chiusa per lavori, cittadino ‘impaziente’ inveisce contro gli operatori di un carro funebre

Arpino - Strada chiusa per lavori fino a mercoledì. Residente perde la pazienza a causa di un carro funebre costretto ad una sosta prolungata

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Via Giuseppe Cesari, la strada che attraversa il centro storico della città di Arpino, dall’ingresso in paese su piazzale Pasquale Rotondi fino a piazza Municipio, rimarrà chiusa al traffico veicolare a partire da oggi, lunedì 2 settembre, fino a mercoledì 4, compreso, dalle ore 08:30 alle ore 18:00. L’interdizione della circolazione veicolare si è resa necessaria al fine di garantire la sicurezza degli operatori che stanno lavorando per allacciare alcune utenze alla rete fognaria. Contestualmente si sta montando un ponteggio su uno dei palazzi che affaccia sulla medesima carreggiata.
Posizionata l’opportuna segnaletica stradale con le transenne che riportano la relativa ordinanza firmata dal responsabile del servizio di Polizia Locale di Arpino. Non si sono registrati particolari disagi in quanto la cittadinanza era stata informata nei giorni scorsi, con preavvisi cartacei affissi in diversi punti del centro e comunicazione via web sui canali ufficiali e sulle pagine social.

Solamente un episodio, nella tarda mattinata, evidentemente causato dall’impazienza. Un residente del quartiere Civita Falconara, nel transitare in direzione del corso Tulliano, quindi per “uscire” dal borgo, all’altezza dell’incrocio con via del Liceo si è trovato il carro funebre dinanzi il quale si era accostato per una breve fermata in attesa che sopraggiungesse la bara trasportata a spalla dalla vicina chiesa dedicata a SS Maria Assunta. Il carro funebre, in virtù della strada chiusa per lavori in corso, non poteva entrare sulla piazza e sostare in un’area più comoda, si era momentaneamente “appoggiato” sullo spazio più limitrofo per consentire di caricare il feretro. L’uomo alla guida della sua auto, con accanto la consorte, dinanzi ai presenti che in quel momento affollavano l’intersezione, ha iniziato ad inveire contro i collaboratori dell’impresa funebre. Una mancanza di tatto, soprattutto nei confronti del defunto e della sua famiglia, che non è passata inosservata: in definitiva sarebbe bastata un pochino di pazienza.

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