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Stop ad emarginazione e violenza con la “cultura della legalità”: i carabinieri salgono in cattedra

A Guarcino e Trivigliano, i militari dell'Arma hanno incontrato alunni ed insegnanti di alcune classi della scuola media e primaria

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L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza e il rispetto degli altri e della dignità di tutti. Per i giovani, e per gli adolescenti in particolare, riconoscere ed accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso.

In tal senso, promuovere la “Cultura della legalità” nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile, cooperando tra loro e acquisendo una capacità critica tale da essere pronti nel momento in cui saranno chiamati a prendere posizioni.

Con tale progetto l’Arma dei Carabinieri vuole promuovere espressioni di responsabilità e di solidarietà che mirano a escludere l’emarginazione e la violenza, attivando percorsi di partecipazione e condivisione. È in questo contesto che, nei comuni di Guarcino e Trivigliano, i militari della Stazione Carabinieri di Guarcino, hanno incontrato, con la presenza dei loro insegnanti, gli alunni di alcune classi della scuola media e primaria, cercando di far riflettere gli studenti sugli aspetti giuridici di situazioni di vita reale spesso considerate “normali”, così da aiutarli a prendere coscienza delle implicazioni ad esse collegate, permettendo loro di maturare le competenze sociali attese.

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