Stellantis Cassino, nessuno rimpiange Tavares. Ma all’orizzonte ci sono oltre mille licenziamenti

Le dimissioni del manager portoghese cadono su un terreno occupazionale e produttivo devastato sia nello stabilimento che per l'indotto

Al 31 dicembre il mancato rinnovo di appalti di Stellantis con una serie di ditte esterne di servizi rischia di trasformarsi in un vero e proprio bagno occupazionale. Già sono 120 i lavoratori che, fra Trasnova e società subappaltatrici Tecnoservice e Logitech, sono prossimi a perdere il posto; si aggiungono ai 32 della De Vizia che il licenziamento l’hanno già visto scritto nero su bianco sulla lettera raccomandata ricevuta nelle loro case. Ma Gennaro D’Avino, segretario provinciale della Uilm, in prima linea nella battaglia dell’indotto e dei servizi dell’automotive ormai allo stremo, ritiene che nel primo trimestre del 2025 – nella sola area del cassinate – possano materializzarsi non meno di mille licenziamenti. “Una catastrofe sociale”, annota. La notizia delle dimissioni inattese del ceo Carlos Tavares è stata accolta con un misto di amarezza per le macerie disseminate in tutto il comparto, per l’opera di demolizione iniziata dai francesi nel 2021 e ancora in corso, e di speranza che in un futuro prossimo possa subentrare qualcuno in grado di cambiare totalmente rotta.

D’Avino: catastrofe sociale. Gatti: subito un piano industriale

Donato Gatti, segretario della Cgil di Frosinone e Latina ed ex numero uno della Fiom territoriale, ritiene che le dimissioni del Ceo Tavares debbano rappresentare una svolta nelle scelte di politica industriale: “Chiediamo urgentemente un piano che metta in sicurezza i livelli occupazionali. Occorre un segnale di discontinuità rispetto al passato, bisogna rilanciare le produzioni in Italia e salvaguardare i posti di lavoro anche per la filiera dell’indotto”. “Avevamo chiare le proporzioni del fallimento dell’amministratore delegato, si sta aggiungendo al fallimento industriale e occupazionale anche quello finanziario – ha dichiarato il segretario della Fiom, Michele De Palma dai microfoni di Radio 3 -. Il Cda intervenga prima che al danno si aggiunga la beffa di accompagnamento all’uscita di centinaia di milioni di euro che andrebbero investiti nelle aziende italiane, nelle ricerca e sviluppo, nelle lavoratrici e lavoratori che ricordo sono in cassa integrazione e forse riprenderanno a lavorare a gennaio. Per questo chiediamo alla Presidenza del Consiglio di convocare immediatamente un tavolo con il Presidente John Elkann, immediatamente, altrimenti saremo noi ad andare a Palazzo Chigi”. 

Marsella: il nuovo ceo parli coi sindacati. Uliano: subito il confronto

Mirko Marsella, segretario provinciale della Fim-Cisl, si affida alla speranza “che chi arriverà dopo di lui faccia meglio. Le dimissioni nessuno le prevedeva, ma auspichiamo che il nuovo amministratore ascolti le istanze dei sindacati. Cosa che Tavares non ha fatto. Da tempo noi parliamo di situazione drammatica: ma si continua da parte di azienda, governo e Unione Europea a far finta di nulla, come se non ci fosse crisi e non ci fosse diminuzione di occupazione e produzioni. Il problema vero è che se non si interviene subito, la situazione del comparto può solo peggiorare pur essendo già estremamente drammatica”. “Le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano -, ha dichiarato il Segretario Generale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, in una nota. “Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato significative distanze rispetto alla necessità di migliorare il piano industriale per il nostro Paese. Ora, più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste”.

Palombella: il nuovo Ad prenda a cuore i siti italiani e rilanci Maserati

Gennaro D’Avino (Uilm) ha inaugurato stamane davanti ai cancelli Stellantis la terza settimana della protesta “Noinonmolliamo” al fianco dei lavoratori Trasnova: “Non abbiamo nostalgia per quanto riguarda Tavares, speriamo che il nuovo Ceo sia quello della discontinuità rispetto alle decisioni già assunte, perché vanno salvati stabilimenti e soprattutto lavoratori. Va rimessa in piedi una filiera che era fiore all’occhiello del Made in Italy e che è oggi irriconoscibile. Se questi appalti non verranno rinnovati e se non ci saranno ammortizzatori sociali – avverte poi il segretario dei metalmeccanici Uil – il primo trimestre del 2025 vedremo i licenziamenti collettivi. Una catastrofe sociale. Oltre alle aziende di servizi, c’è l’indotto in ginocchio. Oggi lo stabilimento Stellantis non è a rischio ma l’indotto lo è eccome e poche realtà si salveranno considerati gli scarsi volumi produttivi dell’endotermico e la situazione dell’elettrico”. Rocco Palombella, segretario generale nazionale Uilm ha scandito: “Dopo le dimissioni dell’Ad di Stellantis, Carlos Tavares, ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato rispetto agli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese. Il nuovo Ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso della Maserati. Per gestire la transizione serve responsabilità e tutela dell’occupazione e delle professionalità”.

Di Maulo: spero che non arrivi il peggio. Minotti: solo scelte sbagliate

ll segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, ha dichiarato che “le dimissioni anticipate di Tavares erano già ventilate da qualche tempo ed arrivano in un momento molto complicato per il settore in Europa, come dimostra l’esplosione del caso Volkswagen. Spero che non siano presagio di tempi ancora più duri per i lavoratori italiani, e che queste dimissioni non portino ad un cambio di approccio del management”. Secondo Gerardo Minotti, segretario dell’Ugl Metalmeccanici, “la crisi dell’automotive, che si è manifestata pesantemente per motivi legati all’instabilità internazionale e alle politiche ultragreen dell’Europa, è stata accentuata da scelte sbagliate, come lo spostamento delle produzioni al di fuori del nostro Paese, provocando un danno all’indotto e generando un impatto drammatico sotto il profilo occupazionale. Infine, l’atteggiamento di sfida verso il Governo ha contribuito a generare un esito fallimentare della gestione Tavares. Riteniamo essenziale, pertanto, invertire la rotta investendo sul knowhow e sulle competenze che l’Italia può offrire in un settore cruciale per la nostra economia. Auspichiamo, dunque, un netto cambio di passo e la nomina di un nuovo Amministratore Delegato a cui affidare il rilancio dell’azienda con un piano industriale che metta al primo posto lo sviluppo, l’innovazione e la tutela dei posti di lavoro a partire dal rilancio degli stabilimenti strategici”.

Landini: Meloni convochi il gruppo. Urso: si apre una fase nuova

La questione ha ovviamente respiro nazionale, parlando a Lecce, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha detto che “il caso Stellantis conferma la necessità che noi chiediamo da tempo, che la presidenza del Consiglio convochi il gruppo dirigente di Stellantis e i sindacati per discutere su quali politiche industriali e quali investimenti si fanno nel nostro Paese visto che succede ciò che non succedeva dagli anni ’50, ovvero quest’anno si produrranno negli stabilimenti italiani poco più di 300 mila auto contro una capacità produttiva di quasi un milione e mezzo. Numeri che dicono che è necessario avere chiaro che investimenti si fanno e che modelli si realizzano”. “Si apre una nuova fase in cui ci auguriamo che l’Italia torni centrale nel piano industriale di Stellantis nella piena consapevolezza di quanto importante sia la forza del made in Italy”. L’ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso in un punto stampa a Nuova Delhi rilanciato da un take del Sole 24 Ore – Radiocor. “Mi auguro – ha aggiunto – che questo ci consenta anche di poter essere insieme in Europa per chiedere all’Europa di rivedere le regole che devono consentire di raggiungere l’obiettivo del 2035; un’industria dell’auto europea competitiva con gli altri grandi attori internazionali”. Vinicio Peluffo (Pd), Emma Pavanelli (M5s), Francesca Ghirra (Avs) e Fabrizio Benzoni (Azione) firmano una nota congiunta e annotano: “il recente accoglimento delle dimissioni di Tavares da parte del consiglio di amministrazione di Stellantis, motivate da profonde divergenze strategiche, solleva interrogativi urgenti e gravi: quella fiducia era fasulla fin dall’inizio o è venuta meno con il tempo? In entrambi i casi, si rende indispensabile un confronto immediato. Il settore automotive, già segnato da una crisi profonda, non può permettersi di perdere altro tempo”. Ma ora è necessario per tutte le parti politiche calendarizzare con urgenza l’audizione di Elkann.

- Pubblicità -
Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Violenza di genere, la rinascita delle donne parte dalla sicurezza: in campo nuove tecnologie

L'assessore Regimenti all'evento: “I mille volti della violenza di genere: la rinascita delle donne parte dalla sicurezza”

Amaseno – Il consigliere comunale Damiano Filippi entra nella Lega

Pasquale Ciacciarelli commenta: "Confermata la costante crescita del nostro partito in provincia di Frosinone"

Tav Cassino-Roma e stazione alta velocità a Ferentino, Battisti: “Convocata audizione”

Nei giorni scorsi la richiesta della consigliera Dem. Il Presidente della Commissione Trasporti, Mitrano, convoca audizione per il 4 dicembre

Consorzi di Bonifica, primato nel Lazio. Maura: “Soddisfatto per l’importante sforzo economico”

“Non posso non sottolineare positivamente quanto approvato a favore dei Consorzi di Bonifica del Lazio" spiega il Consigliere Regionale

Potenziamento raccolta differenziata, oltre 3 milioni di euro per la Ciociaria: i Comuni interessati

In provincia di Frosinone arriveranno 3 milioni 357mila e 747,80 euro per 14 Comuni. Oltre 9 milioni di euro finanziati dalla Regione

Pagamento rette servizi educativi, buoni servizio esauriti in tempi record: la Regione valuta nuovo avviso

L'assessore Maselli: "La Regione si riserva di valutare un altro avviso con stanziamento di ulteriori risorse"
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -