Notte di follia quella tra giovedì e venerdì sul litorale pontino. Un gruppo di giovani a bordo di un’auto ha iniziato a sparare con una carabina tra la folla ferendo sette persone e seminando il panico tra Terracina e San Felice Circeo. Tra i cinque autori del folle gesto, due minori che sono stati denunciati e due maggiorenni che sono stati arrestati. Uno è ricercato. A finire in manette anche un ventunenne di Alatri che, secondo quanto ricostruito, era alla guida dell’auto.
La ricostruzione
Diverse le telefonate giunte nella tarda serata di giovedì alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Terracina. Segnalavano in vari punti della città la presenza di una vettura i cui occupanti hanno esploso dei colpi con una carabina ad aria compressa nei confronti di ignari passanti e di giovani presenti in alcuni luoghi di aggregazione, ferendone alcuni anche con importanti lesioni.
Un’autoradio in circuito dell’Aliquota Radiomobile si è posta alla ricerca degli autori fino a quando, dopo circa un’ora, dopo un’ennesima segnalazione di colpi di arma esplosi a San Felice Circeo, gli operanti sono riusciti ad intercettare il veicolo da ricercare bloccandolo in via Tittoni. A bordo i cinque giovani, uno di loro è riuscito a guadagnarsi la fuga.
Il controllo e la conseguente perquisizione, hanno permesso di procedere al rinvenimento ed al successivo sequestro della carabina ad aria compressa, di un coltello multiuso, di diversi proiettili in metallo e di due grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
I militari operanti hanno ricostruito la sequela della scorribanda, individuando ben sette feriti, tra cui una guardia giurata che era in servizio; tutti hanno riportato lesioni guaribili tra 7 e 10 giorni; per la maggior parte di loro, i colpi sono stati sparati ad altezza uomo (spalle, collo, orecchie). La gravità dei fatti ha imposto un provvedimento di arresto di due maggiorenni, di cui uno già noto alle Forze dell’Ordine, mentre altri due minori, di cui uno noto alle FF.OO., sono stati denunciati a piede libero.
Fermo restando il principio di innocenza di cui all’art. 115 bis cpp, nei confronti di tutti i giovani si procede per i reati di “Violenza e lesioni aggravate ad incaricato di un pubblico servizio” e “Lesioni aggravate da motivi abietti e futili mediante l’utilizzo di armi”. I due arrestati, su disposizione della Procura di Latina, con cui i militari si sono rapportati in stretta sintonia, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo previsto per oggi.