“Sto riprovando tutto il dolore, la rabbia e la frustrazione di quando è morto Emanuele. Perché, solo davanti a questi drammi tornano a farsi vivi tutti. Come quando è stato ucciso Willy. Poi tutto torna nell’oblio fino alla tragedia successiva. E chi invece vuole fare qualcosa per tenere viva l’attenzione ed evitare che simili episodi si ripetano, viene boicottato”. – Lo ha affermato Melissa Morganti, sorella di Emanuele Morganti, il giovane massacrato ad Alatri nel 2021 evidenziando che serve: “Certezza della pena”. Parole che arrivano a poche ore di distanza dall’agguato a colpi di pistola nei confronti di Thomas Bricca, lunedì sera ad Alatri.
La nota del Comitato Premio Emanuele Morganti
“Come comitato del premio Emanuele Morganti, nato proprio per mantenere viva la memoria del giovane ucciso nel 2017 e per tenere alta l’attenzione sui problemi sociali che hanno portato a quella immane tragedia, non possiamo che stringerci accanto alla famiglia di Thomas Bricca di soli 18 anni. Un altro episodio che sottolinea come le nuove generazioni anche in piccole o medie realtà vivono delle situazioni di disagio e di disattenzione da parte del mondo “adulto” che, se esasperate, possono portare a tragedie come quella di Emanuele e di Thomas appunto. – Scrivono dal comitato.
“La solitudine, la paura, la mancanza di idee positive per il futuro, sono sentimenti di cui bisogna farsi carico collettivamente. La presenza sul nostro territorio di attività e mentalità criminali, è una piaga che va combattuta con energia e determinazione. Continueremo con ancor più impegno le nostre attività sul territorio”.