La redazione di Frosinone News si era già occupata della circostanza, investendo le forze dell’ordine ed il sindaco della cittadina volsca (LEGGI QUI). Per diversi mesi due ambulanze sono state lasciate per strada, parcheggiate lungo un’arteria centrale della città, a pochi passi dal centro: un’abitudine che trasgrediva quanto previsto dalle disposizioni in merito ovvero: le ambulanze, ed in generale i mezzi di soccorso, non possono assolutamente sostare per strada ma esclusivamente “al chiuso”, all’interno di un garage oppure in un’area circoscritta che l’azienda privata a cui fanno capo i veicoli dovrà necessariamente indicare nella richiesta che anticipa l’inizio della prestazione, indirizzata alla Regione Lazio, in questo caso, ed approvata dal medesimo ente regionale attraverso apposito decreto in fase di rilascio delle indispensabili autorizzazioni per l’esercizio dell’attività.
Per dovizia di cronaca, inoltre, è opportuno chiarire che un’azienda autorizzata in una precisa regione può lavorare unicamente in quel territorio regionale: se l’ambulanza è operativa nel Lazio ovviamente può trasportare un paziente in Toscana ma non il contrario, non potrà fare alcun intervento oppure offrire prestazioni in Toscana, dovrà rispettare i confini territoriali. Ragion per cui i mezzi di soccorso della Toscana, o di altre regioni, non possono operare nel Lazio, a meno che non abbiano risposto ad una gara di appalto che ne autorizzi il servizio così come indicato nel bando e, comunque, dovrà risultare sempre una sede dove i veicoli potranno sostare, in garage o in un luogo delimitato, dove l’ambulanza potrà essere pulita, riordinata, disinfettata, rifornita con farmaci e dispositivi sanitari, un posto che consenta agli operatori di cambiarsi.
Dopo il nostro servizio, entrambi i mezzi di soccorso sono “spariti” dal comprensorio. Sembrerebbe che adesso si trovino in una città limitrofa. Purtroppo ci sono giunte diverse segnalazioni, documentate con foto e video, relative alla presenza di una delle ambulanze in questione presso un impianto sportivo di Sora, nella giornata di domenica scorsa, durante una manifestazione per l’appunto sportiva. Sicuramente i responsabili dell’evento non saranno al corrente dell’esercizio “abusivo” operato con il mezzo di soccorso in questione; la stessa società sportiva ha confermato la sua estraneità all’episodio ed ha affermato che farà in modo che tale circostanza non si riproponga. Dalle nostre verifiche risulta che il veicolo abbia ottenuto “parere favorevole all’autorizzazione all’esercizio delle attività di trasporto sanitario e dell’autorizzazione sanitaria” in data 14 febbraio 2023, autorizzazione rilasciata dal settore 2 Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociosanitari della Regione Calabria, nulla risulta in Regione Lazio. Se l’azienda non ha le necessarie autorizzazioni significa che, qualora qualcuno accusi un malore o si faccia male, l’esercizio dell’intervento di primo soccorso non potrebbe essere praticato per cui si rallenterebbe il soccorso del paziente, causando ulteriori pericoli allo stesso. Finché nulla accade il problema non viene fuori ma se ci dovesse essere un’emergenza nel corso di un evento o di una manifestazione? Come si fa a lucrare sulla salute mettendo a rischio la vita degli altri? chi si prende la responsabilità?
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