Home Politica Sora, Rocca: “Stazione Tav fattibile. Studiamo come ampliare la zona logistica speciale”

Sora, Rocca: “Stazione Tav fattibile. Studiamo come ampliare la zona logistica speciale”

Stamane la conferenza stampa di presentazione degli interventi di messa in sicurezza idraulica e di bonifica ambientale di un tratto del Liri

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Segnali di apertura sia sulla fattibilità della stazione in linea Tav Frosinone-Ferentino che sull’ampliamento della Zls (zona logistica speciale) ad altri territori della provincia (al momento inclusi quelli sull’asse autostradale Frosinone-Cassino, ma esclusi il nord della provincia, il Sorano e l’area dei Santi) sono arrivati stamane da Sora, dove il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha presentato interventi per un milione e centomila euro tesi a mettere in sicurezza, rinaturalizzare e bonificare il tratto del fiume Liri tra il Ponte Vaughan e il Ponte San Rocco. Il sindaco della città e presidente della Provincia, Luca Di Stefano, ha fatto gli onori di casa rispetto ad una folta delegazione regionale di cui hanno fatto parte anche l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, l’assessore all’Urbanistica, Pasquale Ciacciarelli, e i consiglieri di maggioranza Alessia Savo e Daniele Maura.

“Questa mattina – ha esordito Rocca parlando coi giornalisti all’ingresso nel palazzo municipale di Corso Volsci – vogliamo dare un segnale sull’importanza di questi territori: col sindaco di Sora c’è sempre stato un ottimo dialogo e lavorare sugli argini, bonificare corsi d’acqua rappresentano impegni enormi non solo in questa provincia. Del resto è il prezzo più alto da pagare al saccheggio che il territorio ha subito negli anni ’70-’80”. L’importante – secondo il presidente della Regione Lazio – è comunque e sempre lavorare in sinergia coi territori: “Su questo piano non esiste differenza di colori politici – ha sottolineato il governatore – ma prioritario è unicamente l’interesse delle comunità. Ricordo in proposito l’impegno per restituire a Frosinone e provincia una sanità all’altezza. Si tratta però di trovare risorse – ha subito aggiunto -: per la Tav questo sarebbe un bel segnale. Lo snodo di Ferentino è raggiungibile con risorse importanti ma non impossibili. Quando passa la Tav è una sorta di metropolitiana leggera che dà possibilità di sviluppo, di nuovo lavoro e di turismo”. Quanto alla proposta di istituzione della Zona Logistica Semplificata nel Lazio, deliberata lo scorso ottobre, Rocca ha precisato: “Purtroppo il Lazio ha un territorio enorme e lo spazio della Zls è limitato. Comunque abbiamo ricevuto segnalazioni ed anche il sindaco Di Stefano ha evidenziato criticità: per questo stiamo lavorando proprio su questi aspetti in questi giorni e stiamo rivalutando la Zls”.

“Valle del Sacco, una priorità. L’automotive non è prerogativa Stellantis”

Intervenendo nella sala consiliare, Rocca non ha rinunciato a fare una panoramica sull’impegno complessivo della sua gestione regionale. Ha ricordato come bonifiche e lotta al dissesto ideogeologico siano centrali, anche per la portata dei fondi europei in gioco che ammontano a 45milioni di euro: “La bonifica della Valle del Sacco è una priorità assoluta – ha scandito -. L’automotive non è una prerogativa di Stellantis: stiamo lavorando per consolidare l’indotto”. Ha poi sottolineato l’accelerazione per ottenere la fermata Tav a Frosinone: “L’arretratezza dei nostri teritori dipende anche dal fatto che dobbiamo essere più veloci”. Ha parlato di “recuperare il terreno perduto sulla Roma-Latina”. La capitale – ha aggiunto – “ha una forza enorme ed è giusto che abbia la nostra attenzione ma abbiamo quattro province che stanno soffrendo e dobbiamo prestare aiuto anche a loro”. Quanto alla sanità ha alzato il tono affermando: “Mezzo milione di abitanti devono poter trovare una risposta sul loro territorio. Ma serve reperire non solo risorse ma anche dare decoro alle strutture. Stiamo cercando di farlo in tutti i presidi sanitari. E’ possibile fare ottima sanità anche sui territori”. Si è soffermato sulla Zls e sul trasparente utilizzo dei fondi europei parlando di “una notte dei lunghi coltelli su ogni singolo ettaro dei 5700 della regione”, a proposito della battaglia per includere aree nella zona logistica speciale. Rocca ha fatto cenno anche ai rischi della Zes unica del Mezzogiorno – nella sua formulazione attuale e non ancora emendata – che rischia di portare ad uno “spopolamento industriale delle aree ad immediato confine, come le province di Frosinone, Latina e Rieti”.

Righini: bel segnale alla comunità. Ciacciarelli: mitigazione del rischio

“Oggi a Sora insieme al sindaco, Luca Di Stefano, abbiamo presentato un progetto importante per la riqualificazione del tratto del fiume Liri che passa anche attraverso il centro abitato. Tra i lavori del progetto – ha spiegato il presidente Rocca – c’è la ricostruzione di un ponte, oggi in legno lamellare, che sarà fatto in acciaio, e che collegherà anche la parte antica della città con tutta l’area pedonale e ciclabile. Una bella opera sotto il profilo della sostenibilità ma anche importante sotto il profilo della prevenzione del rischio idrogeologico, perché si andrà a lavorare sugli argini; e sotto il profilo ambientale perché ci sarà la piantumazione di specie autoctone, e tutta la bonifica delle specie infestanti. Era un’opera attesa – ha concluso – un bel segnale per questa comunità insieme ai tanti altri che stiamo dando a tutti i nostri territori”. L’assessore ha sottolineato che quello del Liri “è un progetto importante a cui l’amministrazione Rocca ha dedicato attenzione fin dal primo minuto. Un progetto che tratta temi straordinariamente importanti come rinaturalizzazione dei corsi fluviali, difesa della biodiversità e consolidamento e sostituzione di un ponte abbandonato da circa dieci anni”. “Il Progetto di riqualificazione del Fiume Liri, previsto nell’ambito del P.R.U.S.T. – ha sottolineato l’assessore Ciacciarelli -, costituisce un importante risultato per la città di Sora riuscendo a coniugare un’opera di riqualificazione, mediante la previsione della ricostruzione, in acciaio, del ponte di collegamento con la parte storica della città, con un importante intervento di mitigazione del rischio idrogeologico, così da rispondere ad un’esigenza sempre più sentita nel corso degli ultimi anni e per il cui superamento forte è l’interesse ed il lavoro messo in campo dalla regione Lazio come confermato, tra gli altri interventi, anche dalla stipulazione con il medesimo Comune di Sora del Protocollo di Intesa per il completamento delle opere di urbanizzazione, anch’esse necessarie in una logica di complessiva e totale riduzione dei fattori di rischio”.

Di Stefano: se la buona politica programma, i progetti si concretizzano

“Saranno sistemati ha spiegato il sindaco Luca Di Stefano – le sponde, i muraglioni, le scalette d’accesso e sarà bonificato l’intero alveo del fiume. Ringrazio il presidente Rocca e all’assessore Righini che su mia richiesta hanno accolto l’istanza di riqualificare il tratto urbano del fiume Liri in questione. Un grande risultato, atteso da anni, finalmente con un’azione politica efficace, avendo individuato gli interlocutori giusti, abbiamo ottenuto un finanziamento importante. Quando la buona politica programma ed è presente sul territorio, le questioni aperte diventano progetti concreti da realizzare. Con questa sinergia tra Comune e Regione il centro cittadino della Città di Sora sarà più bello e avrà infrastrutture importanti per dotare i cittadini di un’altra area fruibile allo svago delle famiglie”. L’area interessata si trova lungo il tratto del fiume Liri che scorre attraverso i comuni della Valle di Roveto e della Valle del Liri, passando all’interno del territorio di Sora ed è compreso tra Ponte Vaughan e Ponte San Rocco. Le criticità da rimuovere sono l’accumulo di sedimenti contaminati dovuti alla presenza di materiali inquinanti e rifiuti, che alterano la qualità delle acque e compromettono la salute della flora e della fauna locali. Si è registrata negli anni, inoltre, una diminuzione della biodiversità legata alla presenza di specie infestanti e alla ridotta copertura vegetativa naturale. Ci sarà perciò un intervento di bonifica da materiali inquinanti lungo le sponde e di ripristino della qualità ambientale; l’eliminazione delle cause all’origine della diminuzione della biodiversità e della scarsità della vegetazione, ripristinando l’equilibrio naturale con piantumazione di specie autoctone e creazione di zone umide. Ci sarà, infine, la sostituzione del ponte lamellare Cristini.

- Pubblicità -
Exit mobile version