L’amara segnalazione di una mamma che nella serata di ieri si è recata nella popolosa frazione di Carnello di Sora con il figlio diversamente abile, al fine di permettergli di partecipare alla festa patronale in onore dei santi Antonio e Restituta. Spingendo la carrozzella, la signora ha raggiunto a piedi il centro della località ma, ad un certo punto, nei pressi della chiesa, di fronte a piazza Marco Tullio Cicerone, dopo numerose peripezie, madre e figlio sono rimasti letteralmente “imprigionati”.
I marciapiedi lungo via Ivanoe Bonomi, nel tratto dinanzi il plesso scolastico proseguendo in direzione Sora, erano impraticabili a causa dei pali delle luminarie piazzati per i festeggiamenti; un altro ostacolo considerevole i tabelloni elettorali, ormai permanenti, che intralciano il transito pedonale per cui la donna è stata costretta a scendere dal marciapiede con il figlio sulla carrozzella e passare sulla via. Non è necessario descrivere le difficoltà per strada causate dai parcheggi selvaggi. Portandosi poi sulla banchina frontalmente alla piazza, per inciso quella dinanzi alle attività commerciali fino all’Ufficio Postale della frazione, dopo aver fatto la gincana tra i tavoli e le sedie dei locali, la signora ed il ragazzo si sono ritrovati bloccati in quanto le rampe saliscendi erano ostruite dai veicoli in sosta.
«Dopo un brutto periodo durato diversi mesi, che ci ha costretti a rimanere in casa, tra terapie, riabilitazione e particolare attenzione per le difese immunitarie basse, ieri sera abbiamo pensato di fare una passeggiata all’aperto, per far distrarre in primis mio figlio, fargli vedere le luci, i colori della festa, fargli ascoltare un pò di musica, andare in chiesa per una preghiera. Ma niente, non c’è stato verso. Oltretutto sono stata offesa in qanto “pretendevo” che la signora liberasse la rampa affinché io potessi scendere la carrozzella ed avanzare verso la festa: l’ho avvisata affinché non tornasse a parcheggiare nuovamente il veicolo dinanzi la rampa e mi ha risposto “Ma che adesso io non posso parcheggiare perché devo aspettare i caxxi tuoi?”».
La mamma chiede un pò di sensibilità, rivolge il suo accorato appello alla comunità di maleducati come anche alle istituzioni: «Non ho visto nessuna divisa durante tutta la serata, mi è stato detto che c’erano gli agenti della Polizia Locale mentre si svolgeva la processione, ma poi? A cosa servono “i figuranti” se poi nessuno si occupa della sicurezza, della viabilità, dell’ordine pubblico, dei parcheggi selvaggi, dell’occupazione del suolo pubblico? Chi fa i controlli? Ci riempiamo la bocca con paroloni ma le barriere ce le abbiamo soprattutto in testa, non possiamo ignorare certi atteggiamenti, continuare a tollerare la prepotenza altrui. Il sindaco Luca Di Stefano, con la programmazione degli eventi alla mano, avrà pensato ad evitare disagi e problematiche ai fruitori oppure il piano di sicurezza è un dettaglio, una scartoffia burocratica? Perché le criticità per i diversamente abili non vengono mai considerate?».