“In questo ultimo periodo abbiamo potuto leggere sulla stampa locale una serie di articoli sulla sanità, in particolare sull’ospedale di Sora, che ci lasciano molto perplessi per la loro approssimazione e ancor di più per le conseguenze disastrose che ne possono derivare. Evidentemente, c’è chi ritiene che basti lamentarsi per risolvere i problemi, ma non è così. Lanciare strali a destra e a manca può servire a suscitare la rabbia della popolazione, ma le condizioni della sanità pubblica restano esattamente come prima. Noi del Movimento Civico Sanità e Territorio sentiamo, perciò, l’esigenza di denunciare questo modo di fare che consideriamo estremamente dannoso. Non si può giocare con la sanità pubblica per vendere qualche giornale o per far vedere che si esiste. Consideriamo imperdonabile l’atteggiamento di chi pensa che la sanità pubblica si difenda parlandone male. Ma consideriamo altrettanto imperdonabile chi pensa che si difenda nascondendone i problemi, come hanno fatto quelli della fatiscente Commissione Consiliare per la Sanità, che ringraziano a prescindere, non si sa bene chi e per che cosa. Sono solo chiacchiere, ma possono fare molto male”. – Così in una nota stampa Floriana Porretta, Presidente del Movimento Civico Sanità e Territorio.
“Nessuno degli interventi di questi giorni cita l’impegno assunto dalla Regione Lazio riguardo lo status di Dea di Primo Livello attribuito all’ospedale SS. Trinità di Sora, forse per non riconoscere il lavoro politico del Movimento. Ma il Dea di Primo Livello c’è, ed è una conquista che fa bene alle popolazioni del Sorano e non solo. Molte cose sono state già fatte in quest’ultimo periodo. A solo titolo di esempio citiamo i macchinari per la scintigrafia, che ad oggi sta consentendo a molte persone di individuare precocemente le insorgenti patologie tumorali, salvando così molte vite. Ma non basta. Perché adesso, invece, sarebbe necessaria un’azione corale di partiti, associazioni e movimenti, affinché quell’impegno sia portato a termine, e si proceda così all’implementazione necessaria di tutto quanto occorre strutturalmente all’ospedale per essere Dea di Primo livello nella concreta attività quotidiana. E invece si fa l’esatto contrario: si nasconde quanto ottenuto, per avere maggiore spazio per la polemica e misconoscere il lavoro politico altrui, così da nascondere le manchevolezze proprie. È una evidente attività contro gli interessi popolari.
A giudicare dalla faciloneria con cui si parla di questi temi, sembrerebbe che non ci si renda conto della potenza economica, della determinazione e della capacità corruttiva di chi vuole abbattere la sanità pubblica, e il sistema pubblico in generale, per fare posto agli interessi privati: i propri. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, ma non lo è, che esiste una volontà, assolutamente trasversale alle forze politiche, tendente a penalizzare il pubblico a favore del privato, col semplicissimo meccanismo del progressivo taglio delle risorse ai sevizi pubblici. È vero per la sanità come è vero per la scuola. – Prosegue la Porretta.
Ma bisogna anche dire, per non cadere nel pessimismo che immobilizza l’azione, che è altrettanto trasversale e diffusa la volontà di chi ritiene che alcuni settori specifici di attività debbano essere protetti dalla “mano pubblica”, escludendoli dalla normale competizione economica. Tuttavia, mentre la volontà privatizzatrice ha alle spalle la spinta dei potentati economici, molto generosi quando si tratta di sfasciare il servizio pubblico, la volontà che vorrebbe proteggere i beni essenziali non trova forza in alcun luogo e in alcun modo. Il Movimento Civico Sanità e Territorio, che mi onoro di rappresentare, ha alla base proprio l’intenzione di dare una risposta a questa esigenza: fornire un luogo ove il civismo teso alla tutela dei beni essenziali trovi la forza e gli strumenti per tramutare in azione politica la propria idea di civiltà. Non è degno di un paese civile avere decine di migliaia di persone, se non milioni, che non si curano perché non possono permetterselo; che devono aspettare mesi per una visita urgente a causa delle vergognose liste d’attesa; che non ricevono le cure necessarie per mancanza di personale, ecc. ecc. E tutto questo non è causato da “errori” o mancanze organizzative, ma da precise volontà distruttrici, presenti nella società e nelle istituzioni”.
“La battaglia per la sanità pubblica ed altri beni essenziali, quindi, dovrebbe essere condotta innanzitutto a livello culturale, proprio per distinguere gli ambiti dell’attività economica da quelli fondativi della convivenza civile. Ma per far questo, occorre ripristinare una politica “sana”, che sappia quel che fa e faccia quel che dice, e abbia ben chiaro in mente che il primo suo compito democratico è quello di “rappresentare” gli interessi e le sensibilità dei cittadini che, al contrario, in questi ultimi decenni sono stati inesorabilmente calpestati. Quindi, quella che stiamo conducendo come Movimento Civico Sanità e Territorio, con tutte le difficoltà del caso, è innanzitutto una battaglia di civiltà, alla quale chiamiamo ad aderire tutti gli uomini e le donne di buona volontà e del buon volere. Facciamo valere la nostra volontà e sensibilità. Coalizziamoci per la sanità pubblica”. – Conclude la Presidente del Movimento Civico Sanità e Territorio.