Come ogni anno, in occasione del Santo Natale, l’artista Massimo Di Ruscio omaggia la sua città con una sua preziosa realizzazione artigianale: Max è un artista locale che, negli anni, si è aggiudicato diversi prestigiosi riconoscimenti per le sue straordinarie opere, tra cui il primo premio assoluto per la categoria “Fantasia” ottenuto con la “Mostra dei 100 Presepi” in Piazza del Popolo a Roma. Le realizzazioni di Max sono finite sui canali dei principali network nazionali, RAI e Mediaset, come anche sulle reti estere; numerose testate giornalistiche e riviste accreditate hanno dedicato ampi spazi ai Presepi del sorano Di Ruscio, evidenziandone i dettagli più significativi.
Dal 1998 Massimo è iscritto all’Associazione “Amici del Presepio”, con sede nella capitale, un “marchio” che certifica e garantisce le sue innegabili doti artistiche. Il Presepe realizzato quest’anno ed esposto presso il Palazzo Comunale della cittadina volsca è un’opera sacra minuziosa: come di consueto Max parte dal riciclo di materiali ed articoli “di scarto”, ovvero inutilizzati dagli altri: dalle vecchie finestre ricava il legno, semplici pietre vengono scolpite e levigate per diventare pagnotte di pane, ferretti per i capelli, chiodi.
Un artista incessante, senza tempo, che rigenera il vissuto donando vita nuova a cose ed destinati oggetti alla spazzatura. L’opera 2023 è per il 90% composta da sughero: oltre 2.000 “semplici” tappi di bottiglie che stavano per finire nel pattume «Amo il sughero – spiega Di Ruscio – perché è un materiale naturale, viene dalle piante: il presepe rappresenta infatti la naturalezza di una volta. Ho riprodotto in scala, nei minimi dettagli, vecchi casolari che caratterizzavano le nostre campagne e che hanno ospitato interi nuclei familiari: all’epoca erano “la casa” non solo delle persone bensì di tutto il mondo contadino».
Max è orgoglioso della sua realizzazione, lo è per tutte le sue opere: passione, attenzione, studio della nostra storia, ricerca dei particolari, cura nei dettagli, ogni singola creazione richiede tempo, competenza e pazienza nella sua esecuzione, tutti questi elementi si ritrovano osservando il presepe. Massimo aggiunge «Una delle peculiarità principe di quest’anno è che nella grotta al posto dell’Angelo c’è San Francesco che scende da una nuvoletta. Ricordo che sono passati ben 800 anni dalla nascita del primo Presepio, proprio per mano di questo grande Santo: 1223 Greccio, 2023 Sora. Inoltre invito a notare che all’interno della casa dei contadini è stata riportata la vita reale: l’angolo per la donna di casa, dove c’è anche la macchina per cucire e per filare la lana e l’angolo per l’impasto del pane, pizza ecc; al piano superiore la stanza da letto con tanto di cavalletto, tavolo con pennelli e colori insieme ad una tela dedicata alla città Volsca».
L’invito alla comunità è quello di visitare la preziosa realizzazione di Massimo Di Ruscio, presso il Palazzo Comunale di Sora, per rimanere meravigliati e suggestionati da un’opera che comunica tante emozioni.