Il ragazzo di origini africane, proveniente dal Benin come lui stesso aveva affermato più volte, è stato definitivamente trasferito presso una struttura della capitale. Il giovane, lo ricordiamo, negli ultimi giorni era stato oggetto di attenzione in quanto vagabondava per il centro della cittadina volsca e sulle strade immediatamente limitrofe, quasi sempre con il pantaloncino abbassato fino alle ginocchia, molto spesso con le mani sulla zona pelvica a toccarsi vistosamente e ripetutamente. Ciò aveva scatenato inquietudine tra la comunità: alcuni genitori avevano richiesto l’intervento dei Carabinieri in quanto delle bambine, tra i 12 ed i 13 anni, avevano raccontato di averlo visto masturbarsi dinanzi a loro dopo che lo stesso le aveva seguite insistentemente e si era rivolto alle adolescenti con frasi incomprensibili. Per dovere di cronaca, come già scritto in precedenza, si specifica che relativamente all’episodio non è mai stata formalizzata alcuna denuncia alle forze dell’ordine.
Qualche gestore di locali pubblici, tra Sora e Broccostella, aveva lamentato che il ragazzo entrasse nei bar e prendesse bibite, gelati o snack senza chiedere il permesso e, quindi, mancando di pagare. La pagina social “Insieme per Broccostella” aveva sollecitato l’attenzione del sindaco asserendo che l’extracomunitario «in qualche occasione è arrivato addirittura ad importunare nostri conoscenti. È una situazione che non va assolutamente presa sotto gamba, anzi va segnalata e portata a conoscenza a chi di dovere al fine di prevenire ulteriori disagi e soprattutto per tutelare la salute e la sicurezza del ragazzo». In molte circostanze sono stati avvisati i militari dell’Arma: l’extracomunitario veniva raggiunto dagli operatori del 118 per essere trasportato in Pronto Soccorso al SS Trinità di Sora da dove, da lì a poco, si allontanava volontariamente.
Come avevamo già puntualizzato, il ragazzo si è sempre mostrato lucido, ha risposto alle domande che gli venivano fatte sia dai Carabinieri che dagli operatori sanitari e dal personale medico del Pronto Soccorso. Non ha mai opposto resistenza agli interventi delle forze dell’ordine o del 118, non ha mai reagito con atteggiamento violento, non si è mai mostrato “in stato confusionale”, non ha mai dato in escandescenze. Nei giorni, i cittadini hanno riportato sui social le rispettive espressioni di preoccupazione, tantissime, con le quali si richiamava oltremodo l’attenzione delle istituzioni: la paura che la circostanza degenerasse, che il ragazzo potesse compiere un illecito o che un residente reagisse irreparabilmente.
In merito la nostra redazione aveva cercato il sindaco di Sora, Luca Di Stefano, ed il Comandante della Polizia Municipale di Sora, Dino Padovani, che, puntuali, lo scorso martedì, 30 luglio, ci avevano chiarito «Il comando di Polizia Locale, in stretta collaborazione con le altre forze di Polizia presenti in città, è molto attento alla vicenda. Avendo ricevuto una serie di segnalazioni, stiamo seguendo gli eventi, intervenendo prontamente ad ogni trasmissione dei cittadini. Corre l’obbligo di specificare che non risulta la commissione di alcun reato da parte di questo ragazzo. I sanitari, inoltre, hanno accertato che l’extracomunitario non ha alcuna malattia fisica e non ha la scabbia bensì un problema di parassiti. Proviene da Imperia, dove ha la residenza, per cui il giovane, non avendo dimora a Sora, non ha possibilità di sfamarsi o curare la sua igiene personale. Con i documenti perfettamente in regola, gode di diritto di asilo. Gli stessi medici ci confermano che non è un caso che necessita di un Trattamento Sanitario Obbligatorio».
Un caso umano quindi, un giovane che vive un disagio sociale che inevitabilmente si riflette sulla comunità: Di Stefano e Padovani si erano presi un impegno importante «Intendiamo trovare al giovane un ricovero, meglio di natura sanitaria, dove possa essere accolto ed assistito. Siamo in contatto con alcune associazioni di volontariato, non solo del comprensorio nostrano ma anche di Roma. Torniamo a rassicurare i cittadini con la garanzia che noi stiamo monitorando la circostanza con la massima attenzione ribadendo che l’extracomunitario non ha commesso reati di sorta per cui vada privato della sua libertà personale».
Sindaco e Comandante della Polizia Locale hanno concretizzato i loro propositi: il giovane extracomunitario è stato accompagnato, grazie anche alla collaborazione della Caritas Diocesana della cittadina volsca, presso un centro di ascolto a Roma con l’intenzione di trasferirlo, in tempi brevi, in una struttura sanitaria che possa assisterlo in quanto presumibilmente “soggetto fragile”. Il dr. Amedeo Cerqua, responsabile dei Servizi Sociali di Sora, ha organizzato e seguito il trasferimento. In questa vicenda è doveroso fare un plauso ad un “protagonista invisibile”: è il maresciallo Giuseppe Marraffino il quale, insieme a tutti i Carabinieri suoi colleghi della Stazione di Sora, in più occasioni si sono presi cura del ragazzo, lo hanno cercato per sfamarlo, con un pasto take away, un panino, un pezzo di pizza, una bibita, una parola amica di vicinanza, un gesto di solidarietà. Una sensibilità radicata che la famiglia dell’Arma dei Carabinieri torna a dimostrare nei confronti della collettività, un’umanità che va ben oltre il senso del dovere e lo spirito di sacrificio.