L’episodio si è verificato nella serata di venerdì, poco dopo le 21:00, in piazza Mayer Ross a Sora, nel pieno centro della cittadina volsca, nei pressi dell’ex cinema Capitol, luogo di ritrovo per gruppi di giovani, purtroppo luogo di ritrovo anche per spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti: solamente lo scorso mercoledì i Carabinieri della Compagnia di Sora, unitamente alla Polizia del Commissariato di Sora, portandosi proprio in piazza Mayer Ross, avevano eseguito due arresti, due soggetti già noti alle forze dell’ordine, un italiano ed un giovane di nazionalità egiziana, entrambi trovati in possesso di droga.
Appena due giorni dopo gli arresti, un egiziano sui 25 anni, protagonista della vicenda in questione, dopo aver spaccato una bottiglia di birra contro un muretto, ha minacciato un gruppo di ragazzini brandendo la bottiglia verso di loro, come fosse un’arma, ed urlano “Andate via, qui comando io”. L’egiziano ha insistito con le sue intimidazioni contro gli adolescenti finché questi non hanno definitivamente lasciato la piazza. Poi è tornato alla sua “postazione”, in attesa dei clienti. Qualcuno tra gli adulti presenti ha alzato la voce verso l’extracomunitario, il quale è rimasto indifferente, ormai aveva raggiunto lo scopo, ovvero liberare la “sua” piazza, la piazza di spaccio, da presenze scomode che potessero interferire con i suoi illeciti affari.
Una realtà che preoccupa, inquieta, destabilizza, indigna, inevitabilmente genera ira e tensioni: le forze dell’ordine tutte sono concentrate nella “battaglia” contro lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti. In molte occasioni con l’ausilio delle unità cinofile. Uno sforzo condiviso che purtroppo si infrange sul “muro” del sistema che non funziona adeguatamente. Le attività di contrasto sono parecchio complesse, sia per il numero di persone coinvolte che per la rete di legami da riscostruire, anche nei piccoli centri limitrofi. Troppo spesso l’alacre impegno profuso da Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale, si traduce in un “ripartire daccapo” se si considera che i delinquenti, dal momento dell’arresto, in breve tempo, vengono rilasciati, liberi di tornare a vendere morte sulle stesse piazze. Le forze dell’ordine, con sempre meno risorse a disposizione, sono oltretutto esposte al facile “giudizio” dei cittadini, polemiche sterili in un clima di sfiducia generale nei confronti delle istituzioni.