Dall’Eccellenza alla serie D, lavorando sempre con umiltà. Con tenacia e grinta. Mister Alessio Ciardi ha condotto i bianconeri dove da anni speravano di tornare. In quella categoria che con le sue ammalianti sirene rievocava ricordi illustri ad una società e ad una piazza che meritano altri palcoscenici. Un lavoro costante, premiato con l’ambita promozione raggiunta con ben 2 mesi di anticipo. Non ce n’è stato per nessuno. Il Sora ha ‘vandalizzato’ in lungo e largo ogni campo, mostrando una forza sovrumana e un talento così spiccato da staccare tutte le contendenti in brevissimo tempo. Come abbiamo detto più volte, è stata una stagione favolosa, da record. Prima quello delle vittorie consecutive (26), poi quello dei punti (90). Una cavalcata nobile e impressionante, figlia di un gruppo unito e di prim’ordine, scelto con lungimiranza nella scorsa estate. Ma figlia anche di chi l’ha gestita meticolosamente, con scrupolo, tenendo sempre i piedi ben saldi a terra nonostante l’entusiasmo spingesse i tanti tifosi a voli pindarici ben prima della certezza matematica. Mister Alessio Ciardi è stato l’artefice al pari dei suoi ragazzi e dello staff tutto nella materializzazione del sogno. Poi, però, nell’ultima giornata di campionato, terminata con il roboante risultato di 6-1 inflitto all’Insieme Formia, la festa ultima è stata guastata da una notizia che nessuno si aspettava, il ‘divorzio’ con l’allenatore.
Il comunicato ufficiale del Sora Calcio 1907
“L’A.S.D. SORA CALCIO 1907 comunica ufficialmente che il tecnico del Sora dei record Alessio Ciardi non sarà alla guida dei bianconeri nella stagione sportiva 2023/2024 quella del ritorno in Serie D. Quattro anni sulla panchina del Sora Calcio da quando quel 19 dicembre 2019 ereditò una situazione di classifica non consona al blasone della squadra e della città. Ha fatto del lavoro sul campo e delle doti umane i suoi punti di forza, arrivato in punta di piedi ha saputo dimostrare il suo valore umano e tecnico. Una scelta vincente quella del patron Palma che ha sempre creduto, anche quando più di qualcuno storceva il muso, nelle doti umane, tecniche e manageriali del giovane tecnico che quest’anno è riuscito a stabilire tutti i record della categoria. Ha guidato il Sora in 81 partite ufficiali di campionato, conquistando 62 vittorie 8 pareggi ed 11 sconfitte, 194 punti in classifica, una media punti a partita di 2,39 ed una percentuale di vittorie del 76%. Dopo le delusioni delle ultime due stagioni molto influenzate dal Covid e dai postumi per la formula del campionato della scorsa stagione, è partito in questa stagione sapendo di non poter sbagliare ed ha vinto il campionato con 9 turni di anticipo battendo tutti i record regionali della categoria e quello nazionale delle vittorie consecutive. Al tecnico ed all’uomo Alessio Ciardi vanno i ringraziamenti più sentiti di tutta la dirigenza bianconera che ha creduto insieme a lui in questo successo e l’augurio per le migliori fortune personali e professionali. Parlano i numeri…ad maiora!”.
Cosa è successo
Inutile nascondere l’incredulità dei tanti, tra tifosi e addetti ai lavori, che hanno appreso la notizia. Sicuramente la società ha speso belle parole per il tecnico ma restava difficile per noi immaginare che la scelta fosse stata la sua o quantomeno di comune accordo. Così lo abbiamo intervistato.
Mister, innanzitutto complimenti per questa stagione da record in tutti i sensi. La notizia del ‘divorzio’ dal club bianconero ci ha un po’ spiazzato. Cosa è successo? Perché lei non sarà alla guida del Sora in D?
“In realtà la decisione del Presidente Palma ha spiazzato anche me, non me lo aspettavo. Ma nel mondo del calcio troppo spesso non c’è riconoscenza. Sono fattori che però conosco molto bene, non sono un novellino e so che le cose possono andare così. Purtroppo, come è giusto che sia, ognuno sceglie il progetto e la strada che ritiene più opportuna per la propria realtà. Lui ha deciso di cambiare e va bene così. Io resto comunque legato a questa società che mi ha dato tanto e insegnato tanto, e penso anche di aver dato io stesso molto al club. Non porto rancore a nessuno. Faccio l’allenatore, sono abituato a reggere questi ‘colpi'”.
Durante questa stagione ha mietuto un numero impressionante di vittorie conquistando la promozione con un anticipo di 2 mesi, raccogliendo 90 punti, con 30 vittorie su 34 gare, 101 gol segnati e solo 23 subiti. Dati che hanno portato il Sora alla ribalta non solo della cronaca locale ma anche nazionale. In questi numeri, in queste soddisfazioni, c’è tutto il suo lavoro…
“C’è tanto orgoglio per quello che abbiamo fatto, non solo in questa stagione, ma in tutto il percorso che ho affrontato con il mio staff a Sora e durato 4 anni. Questi mesi sono stati indubbiamente ricchi di emozione, abbiamo fatto parlare in tutta Italia di noi. Ne andiamo fieri tutti, ogni singolo artefice di questo successo. Lascio a malincuore ma so di lasciare una società solida e con tanta voglia di misurarsi in questa nuova realtà, nella nuova categoria. Stanno programmando sicuramente un futuro importante. Voglio ringraziare la bellissima tifoseria perché ci ha sempre sostenuto, ovunque e con tanto calore”.
Ora come vede il suo futuro? Quali sono i suoi progetti professionali?
“Per ora non c’è nulla nei miei piani. A differenza di come ha potuto dubitare qualcuno, non ci sono state altre chiamate. Resto alla finestra e aspetto, sperando che esca una situazione importante e concreta”.
Parole, quelle della giovane guida tecnica, che lasciano riflettere. Alessio Ciardi meritava una chance, meritava di giocarsi le proprie carte. E questo non lo pensiamo solo noi, ma molti colleghi e addetti ai lavori. Lo credono tanti tifosi che hanno esternato il pensiero sui social. Capire che al calar del sipario su una stagione da favola come questa non ci sia il buonsenso di dare il giusto risalto ad un proprio uomo, ad un tassello fidato del proprio staff, induce ad una ponderazione degli eventi. Non ce ne voglia Palma, ma se spesso abbiamo elogiato l’oculatezza di questa società che è riuscita a riportare il Sora in D, questa per noi è una caduta di stile. Ciardi, al pari di tanti altri uomini, avrebbe meritato di assaggiare ciò che ha conquistato. Lo ha dimostrato sul campo, con i numeri. Questo calcio che non guarda in faccia nessuno, che non ricompensa chi spende energie e agguanta risultati, non ci piace. Questo calcio che cambia le pedine con tanta spregiudicatezza, non è una bella pagina da raccontare, ma il dovere di cronaca lo impone. Augurando al mister di trovare la sua strada e a Palma di aver avuto un’intuizione giusta anche stavolta, speriamo soltanto che chi siederà su quella panchina il prossimo anno sia consapevole della pesante eredità che si accinge a raccogliere. Per il resto “parleranno i numeri”.