Sora – Per l’ennesima volta si è vista recapitare atti giudiziari dal Comune in qualità di “erede” del defunto marito. Protagonista dello spiacevole “equivoco”, se così lo si vuol definire, una donna residente nella città volsca. Nulla di anormale se non fosse che la signora ha proceduto a depositare presso l’Ente la documentazione che attesta la sua rinuncia all’eredità. Ergo, le posizioni pendenti del defunto coniuge non possono più ricadere su di lei.
Pochi giorni fa, la donna si è vista recapitare a casa l’ennesima busta verde. Atti giudiziari, in qualità di erede di… “Leggere quel nome sulla lettera, ogni volta, è un colpo al cuore. – Commenta amareggiata – E lo è anche per i miei figli. Ho depositato in Comune l’atto che attesta la rinuncia all’eredità ma, evidentemente, chi di dovere non lo ha recepito. A distanza di qualche mese, sistematicamente, mi viene recapitato lo stesso atto inerente lo stesso tributo. Va avanti così da quasi due anni e mio marito è venuto a mancare prematuramente da più di quattro anni. Rileggere il suo nome fa ricominciare a sanguinare una ferita mai rimarginata”.
Ora, senza nulla voler togliere a chi fa bene il suo lavoro in Comune. È mai possibile che a distanza di tutto questo tempo e con tanto di documentazione del Tribunale depositata, la signora e la sua famiglia debbano ancora andare a dare spiegazioni? Il Comune ha tutto il diritto di richiedere tributi non versati ma non ad un defunto senza eredi. Auspichiamo che chi di dovere rilegga la documentazione in suo possesso e chiuda una volta per tutte questa pratica, così come le tante analoghe perché, a ben vedere, la signora e la sua famiglia non sono le uniche vittime di un sistema che sembra non funzionare come dovrebbe.