Home Cronaca Sopravvissuto a un agguato di camorra: la storia del procuratore Antonio Gagliardi

Sopravvissuto a un agguato di camorra: la storia del procuratore Antonio Gagliardi

Cassino - Il magistrato, medaglia d'oro al valor civile, ospite dell'Università che ha presentato il libro del procuratore Guerriero

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Un racconto reale, coinvolgente e nello stesso tempo agghiacciante. La vita di un magistrato d’altri tempi, sopravvissuto a un attentato crudele e spietato, racchiusa nelle pagine di un libro. Presso l’Università di Cassino, nei giorni scorsi, è stato presentata l’opera letteraria a firma del procuratore capo di Frosinone, Antonio Guerriero.

“Il sapore dell’ingiustizia. Indagini su mafia, terrorismo e corruzione nell’esperienza di un P.M.” parla della storia di vita di Antonio Gagliardi, ex magistrato di Avellino scampato a un agguato di camorra. La vicenda del dottor Gagliardi, la cui esperienza ha indotto il dottor Guerriero ad entrare in magistratura, è stata illustrata in un avvincente romanzo edito da Giubilei Regnani.

La presentazione, affidata alla bravissima Valeria Altobelli, è stata fortemente voluta dal professor Luigi Di Santo. “Innanzitutto tengo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla presentazione del libro, a partire dal protagonista della giornata, il Procuratore Antonio Guerriero, che attraverso le sue parole e le sue pagine ha raccontato 40 anni di lotta all’ingiustizia criminale e sociale – chiarisce il docente universitario -. Una storia che ritengo importante raccontare e condividere con tutta la comunità che si raccoglie intorno all’Università di Cassino, soprattutto con i più giovani, che ancora una volta hanno dimostrato particolare sensibilità e crescente interesse per i temi della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo”.

La presentazione ha visto coinvolte eminenti personalità delle Istituzioni, civili militari e religiose. Veri e propri protagonisti di quel percorso di legalità che più volte nel corso dell’evento è stato evocato. “Insieme al Magnifico Rettore Marco Dell’isola, al Direttore del Dipartimento di Economia e Giurisprudenza Enrica Iannucci, a Giancarlo Scalese Presidente del Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, abbiamo salutato tutti gli ospiti che ci hanno onorato con la loro presenza – ha sottolineato Di Santo -. Tra tutti il prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori, il questore Domenico Condello, il vescovo Gerardo Antonazzo e tutte le autorità civili e militari presenti. Una menzione a parte va alle sentitissime parole del Procuratore di Avellino medaglia d’oro al valore civile Antonio Gagliardi, eroe ed esempio. Un ringraziamento profondo al professor Giuseppe Russo Presidente del Corso di laurea in Economia e diritto di impresa e all’avvocato Giuseppe Di Mascio presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino per aver contribuito al dialogo”.

“Eravamo tantissimi e questa straordinaria partecipazione che abbiamo ottenuto con il mio gruppo di lavoro dimostra l’importanza di coltivare questi temi attraverso le testimonianze e l’esempio dei protagonisti della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. Un ringraziamento al professor Mario Conte del liceo ‘Pellecchia’ per aver organizzato la presenza di centinaia di studenti, agli studenti del mio corso di Filosofia del diritto. Agli studenti della Scuola La Pira, agli iscritti del Master sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, ai nostri dottorandi, al personale dell’Ateneo a cui ho chiesto di intervenire e a tutti i Colleghi, agli studenti e agli amici che hanno partecipato con interesse ed entusiasmo”.

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