Dalla fantascienza distopica al grande schermo, il passo è più breve di quel che si possa pensare, soprattutto quando c’è di mezzo un certo Jim Jarmusch che prende il libro di Dave Wallis Only Lovers Left Alive e lo plasma nell’omonima pellicola datata 2013.
La trama
In lizza per la Palma d’Oro alla 66esima edizione del Festival di Cannes, Solo gli amanti sopravvivono (questo il titolo italiano), racconta la storia del compositore di musica elettronica Adam, che vive nascosto nella sua Detroit e prevalentemente di notte. A Tangeri c’è Eve, sua moglie, la sua donna, il suo amore da…secoli! Sì, perché Adam e Eve sono vampiri. Ma sono anche osservatori privilegiati di un mondo corrotto, divorano libri e sfuggono il marciume imperante. Un grosso problema attende però la coppia riunita…
Il vero succhia-sangue…l’umano
Poeticamente languido, la fatica in questione di Jarmusch è forse tra i suoi film più espressivi a livello visivo. Velato da una bellezza triste, per il regista statunitense è davvero come recita il titolo e solo chi sa amare può salvarsi. Chi ama la cultura, chi ama la compagnia dell’altro, chi ama l’arte, la scienza e il progresso, chi non si arrende all’orrore del consumismo e al disfacimento del presente, al declino di una società oramai infetta. È una critica, certo, una critica bella e buona all’essere umano, il vero succhia-sangue, mostro cannibale della stessa terra che abita. Un po’ come Ava – una selvaggia e incontrollabile Mia Wasikowska -, la sorella minore di Eve, talmente “strafatta” di sangue da non goderne nemmeno più.
Certamente un altro lavoro spiazzante di Jarmusch, dove si incontrano in un ménage molto interessante e che pecca casomai solo nel ritmo con un’azione abbastanza rarefatta, i suoi punti di forza, quelle peculiarità cui ci ha abituato da anni e un tema a lui nuovo, appunto quello vampiresco.
Adamo ed Eva
Moderni emuli del Faust di goethiana memoria, Adam e Eve – sì, proprio come i progenitori dell’intera umanità – sono rispettivamente interpretati dal crepuscolare e talentuoso Tom Hiddleston e dalla sempre raffinata Tilda Swinton, che sbrana lo schermo come una elegante leonessa ogni qual volta appaia il suo viso. Comprimari di qualità restano la sorella di lei, la giovane Wasikowska che qui ha confermato il proprio talento oggi riconosciuto a livello globale, e l’antico e saggio Marlowe, un John Hurt dispensatore di consigli ed esperienza.
Perfetto in ogni inquadratura, con una cura maniacale del particolare nelle ambientazioni dove si intuiscono le ossessioni del regista, con una prepotente ricerca dell’estetica, la scelta dei protagonisti è preziosa. E poi ci sono i riferimenti culturali, soprattutto letterari. C’è la musica, che per il regista è sempre stata importante, ma ora lo è ancor di più. A suonare è direttamente il film-maker con i suoi Squrl…una pellicola che Jarmusch si è praticamente disegnato e cucito addosso. Un’opera cool, una ballad satirica e nostalgica, un elogio d’amore sbilenco ai tempi che furono in contrapposizione al vero vampiro, al capitalismo, ad un’umanità inebetita dal consumismo. Una suggestiva e ironica parabola dell’umano, fragile ed eternamente solipsista.
In un periodo in cui i vampiri non se la certo passavano bene (cinematograficamente parlando) grazie, ad esempio, a Twilight, Jarmusch concede loro una seconda chance e nuova, ironica, dignità.
Dettagli
- Titolo originale: Only Lovers Left Alive
- Regia: Jim Jarmusch
- Fotografia: Yorick Le Saux
- Musiche: Jozes van Wissem
- Cast: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin, Jeffrey Wright
- Sceneggiatura: Jim Jarmusch