«Quella che la Regione Lazio sia incapace e indifferente ai disservizi relativi alla mancata consegna della Social card è una vera e propria fake news elaborata strumentalmente da chi, nelle vesti di assessore all’urbanistica, per 5 anni ci ha veramente fatti stare su “Scherzi a parte”: basti ricordare la telenovela sul Ptpr. Nel merito, credo che la questione richieda qualche chiarimento. Va ricordato che la consegna della card alimentare “Dedicata a te”, per una dotazione complessiva di 500milioni di euro per l’anno 2023, non rientra tra le competenze della Regione Lazio. Ricordiamo, inoltre, che i beneficiari della stessa (un milione e 300mila) sono stati individuati dall’Inps con riferimento ai nuclei familiari costituiti da almeno tre componenti con Isee fino a un massimo di 15mila euro». Lo ha dichiarato l’assessore ai Servizi sociali della Regione Lazio Massimiliano Maselli.
«Successivamente ai Comuni è stato attribuito il compito di effettuare le necessarie verifiche anagrafiche sulla base di una serie di requisiti per procedere alla individuazione dei beneficiari da parte di Poste Italiane: iscrizione dei componenti del nucleo familiare nell’anagrafe Comunale, titolarità di una certificazione Isee non superiore ai 15mila euro annui, non essere percettori di una prestazione incompatibile», ha spiegato l’Assessore.
«Inoltre, i Comuni hanno avuto la possibilità di verificare i nominativi presenti nelle liste al fine di segnalare eventuali incompatibilità con prestazioni locali, nuclei difformi o residenze non riscontrate, deselezionando i soggetti ritenuti non aventi diritto e integrando le liste nel caso in cui non avessero coperto il numero complessivo di carte assegnato. Infine, è stata data la possibilità ai Comuni che, dopo la pubblicazione delle graduatorie avevano ancora carte da assegnare e graduatorie non esaurite, di attribuire le card residue ad altrettanti beneficiari per garantirne la massima distribuzione».
«La procedura si è conclusa il 7 settembre scorso, e le persone rimaste escluse dal beneficio evidentemente non avevano i requisiti così come individuati in primis dalla normativa e dal decreto attuativo della misura, e poi dai singoli Comuni. Quindi, se 10mila romani non hanno ricevuto la social card è perché, evidentemente, non rientravano nelle graduatorie stilate dal Comune di Roma Capitale. Mi dispiace per chi ha presentato l’interrogazione: attacco al Governo Meloni respinto», ha concluso Maselli.