«L’ultima volta che ti ho visto è stato l’anno scorso. Stesso posto, stessa ora, stessa sobrietà», è il commento di una residente della Città di Cicerone, titolare di un esercizio commerciale nel centro storico, sotto la foto pubblicata su Facebook da Vittorio Sgarbi nella giornata di domenica scorsa, quando il sindaco ha raggiunto la “sua” città in occasione dell’evento “Il Gonfalone di Arpino”. Diverse le espressioni di contrarietà manifestate sui social relative all’assoluto assenteismo del “primo cittadino” che si dimostra sempre meno interessato all’attività di governo della bella Arpino e le cui apparizioni, in effetti, si fanno sempre più sporadiche. «Ma è giusto che un sindaco si presenti in paese solo per mostrarsi?», domanda un altro residente della zona periferica. Come per tutti gli enti pubblici territoriali anche l’Amministrazione Comunale arpinate è chiamata a sforzi considerevoli che richiedono concentrazione ed il massimo impegno per far sì che il comprensorio venga gestito nella maniera più ottimale: con il “sindaco assente” è come un’orchestra senza direttore, è evidente quanto la città di Arpino annaspi nell’approssimazione, quanta fatica faccia l’Amministrazione Comunale, anche solo per l’ordinario. Dinanzi le criticità poi! Oltretutto non c’è progettualità, vengono meno gli stessi obiettivi propagandati in campagna elettorale. Se solamente si pensa all’idea di portare “Arpino nel mondo”! Un flop.
Un fallimento nella gestione che, ovviamente, si allarga alle iniziative: l’insuccesso del programma dell'”Estate arpinate” pesa come un macigno. Gli stessi “Giorni del Palio” del Gonfalone hanno registrato un calo di presenze che non trova giustificazione. «Si vedono solo le facce degli arpinati, non ci raggiungono più nemmeno dai paesi limitrofi. Arpino nel mondo? Un’illusione che si è definitivamente arenata con le dimissioni di Sgarbi, ad inizio febbraio, da Sottosegretario alla Cultura. Un fiasco per Arpino, che rischia di trascinarsi dietro anche gli eventi storici della città, non possiamo permettercelo», commenta il titolare di un bar del centro. Al di là delle polemiche legate all’evento Gonfalone, polemiche che in definitiva caratterizzano la manifestazione, non è passata inosservata la chiusura dei bagni pubblici: nei quattro giorni in cui il centro ha accolto numerosi cittadini, i box chimici, per natura impraticabili in quanto luridi ed arroventati dal sole cocente, non potevano essere la soluzione. Nella giornata di lunedì il tanfo di urina era l’unica cosa che si sentiva in ogni angolo del paese, fortunatamente la pioggia abbondante di ieri è arrivata in soccorso e ci ha messo una toppa. Come non è passata inosservata la “mancanza” della Polizia Locale, anche qui per una mala cura del servizio che non è attribuibile agli agenti “estromessi”: parcheggi selvaggi ovunque, addirittura ciclomotori posteggiati negli spazi riservati alle persone diversamente abili. Dettagli? Assolutamente no.
La città di Arpino ha bisogno di un sindaco, ha bisogno di un’Amministrazione Comunale che sia coesa e presente in maniera costante, non solo occasionalmente, sotto i riflettori, tra l’altro sempre più pallidi e sbiaditi. Che poi, per dirla tutta, il palco del Gonfalone e le premiazioni sono state disertate dagli stessi amministratori, anche loro assenti all’evento principe dell’Estate Arpinate. Un governo “scucito” che deve necessariamente ritrovare la sua identità, semmai ne abbia avuta una, per iniziare ad amministrare la città di Arpino che, evidentemente, non riesce più a sopravvivere del lustro di un tempo ormai andato. Se poi si era pensato di cavalcare l’onda della notorietà di Sgarbi…