Diverse le segnalazioni relativamente ad un uomo, sembrerebbe residente ad Alatri, che in circostanze ben distinte e con persone differenti, ma con le medesime dinamiche, ha provato a mettere in atto vere e proprie truffe, riuscendo in alcuni casi a compiere il raggiro. L’uomo, descritto dai malcapitati come alto, magro, capelli brizzolati, sulla quarantina, si aggira per il centro storico della città di Alatri, solitamente quando le attività commerciali sono chiuse, ovvero dopo le 13:00, dopo le 20:00, il giovedì, giorno di chiusura settimanale. Dal racconto delle presunte “vittime” emerge che il furbetto simula di essere investito dall’auto in transito, avvicinandosi a questa ed al cui passaggio darebbe una ginocchiata oppure un pugno sulla carrozzeria, lato passeggero, per attirare l’attenzione del conducente e rendere credibile l’evento. A questo punto si butterebbe a terra. Chi guida si arresta per prestare soccorso e capire cosa sia successo ma, ovviamente, diventa difficile mantenere la lucidità in un momento così concitato. Il truffatore fa leva proprio sul turbamento del guidatore e mette in scena il suo copione: puntualmente rifiuta ogni tipo di intervento, dagli operatori sanitari alle forze dell’ordine, esterna uno stato confusionale, tra paura e dolore che lamenta per la fantomatica botta che avrebbe preso. Fa passare qualche minuto, stando attento a non far calare il livello di tensione creatasi, e tira fuori un tablet rotto, asserendo che il dispositivo elettronico sia distrutto a causa dell’investimento ed essendo particolarmente necessario al figlio studente ed alla moglie, pretende dei soldi per ricomprare un portatile nuovo, tentando di convincere l’interlocutore che non intende sporgere denuncia per l’accaduto, così si evita di mettere in mezzo l’assicurazione, l’avvocato e la conseguente applicazione del Codice della Strada.
Praticamente porta a credere che stia facendo un favore a chiedere “solamente” i soldi del tablet rotto per cui l’ignaro malcapitato, in buona fede, rischia di caderci con tutte le scarpe. Ed in effetti c’è chi, inconsapevolmente, ha sborsato dei soldi. Almeno quattro le persone truffate, tutte raccontano la stessa versione: il luogo preferito dal truffatore per farsi investire è nei pressi della chiesa di San Francesco oppure Porta San Pietro. Come sempre le forze dell’ordine raccomandano di richiedere il loro intervento in questi casi, possibilmente in maniera discreta, senza destare sospetti, soprattutto quando persone ignote pretendono denaro contante, che sia per riparare uno specchietto retrovisore, un tablet o via dicendo: la presenza in loco degli agenti di Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato, consente quantomeno di identificare il soggetto o i soggetti che intendono mettere in pratica la truffa. Massima attenzione.