La straordinaria iniziativa del gestore di un’autoscuola, nello specifico “Autoscuola Picarazzi” di Veroli che, in occasione dell’evento “I Fasti Verolani” che richiama l’attenzione di migliaia di partecipanti dai comuni più o meno limitrofi, ha voluto mettere a disposizione la sua esperienza in materia di sicurezza stradale per educare, o anche rieducare, gli automobilisti ad una guida corretta, nel rispetto del Codice della Strada e, prima ancora, del buonsenso che ogni cittadino dovrebbe avere. Mettersi al volante dopo aver consumato alcool o, peggio, aver assunto sostanze psicotrope, è molto pericoloso, per sé e per gli altri: si può essere vittime o carnefici in uno stato di alterazione psicofisica, alterazione della cognizione, alterazione della sensorialità, della capacità di attenzione, della capacità visiva e dei tempi di reazione, sono queste le cause che compromettono le attitudini di un guidatore in maniera tale da causare incidenti stradali anche gravi, con esiti tragici.
Ciò che impariamo durante i corsi che anticipano gli esami per ottenere la patente di guida è una “infarinatura” rispetto a quello che accade tutti i giorni sulle strade, soprattutto a seguito della trasgressione delle regole apprese nella fase del pre-esame. Proprio in questo contesto si colloca l’iniziativa dell’Autoscuola Picarazzi che ci spiega: «La nostra idea è quella di “insegnare a guidare da ubriachi”. Detta così potrebbe sembrare fuorviante, in realtà l’insegnamento è tutto l’opposto: attraverso simulatori di guida in 3D di ultima generazione, l’istruttore Giammario Picarazzi offre a tutti, gratuitamente, la possibilità di vivere da sobri le percezioni distorte della strada che si vivono al volante di un’auto quando si è sotto l’effetto di sostanze alcoliche».
Un “esperimento” che ci proietta in uno scenario che mai potremmo immaginare. Destabilizza avere la consapevolezza di quanto possano essere distorte le nostre capacità quando si è sotto l’effetto di alcool o sostanze psicotrope. L’istruttore Picarazzi continua ad illustrare «Abbiamo provato in primis noi stessi, sicuri che ce la saremmo cavata alla grande: tempo pochi minuti e ci siamo ritrovati in un frontale, tanto realistico da farci tremare il cuore. Succede sempre così: “tanto a me non capita”, “ma cosa vuoi che succeda” o “sto bene, so quello che faccio” portano a costruire un’arroganza interiore molto pericolosa. Tutti ci crediamo piloti provetti ma se fosse davvero così gli incidenti non si verificherebbero. La realtà è molto triste, è quella che apprendiamo ogni giorno dalla cronaca riportata sui giornali. Allora abbiamo capito: insegnare a guidare ubriachi significa inculcare la consapevolezza di non farlo».
Giammario Picarazzi, da anni ormai, organizza corsi di sicurezza nelle scuole del territorio, con competenza, professionalità e la sensibilità di chi sulla strada ha perso due persone care: «Non basta imparare a guidare, occorre imparare a difendersi. A non cadere in luoghi comuni che potrebbero costare la vita. Avvertire e prevenire il pericolo». I tre simulatori utilizzati nei corsi organizzati gratuitamente dall’autoscuola, fanno di fatto vivere situazioni di pericolo che potrebbero manifestarsi in strada, simulando guide notturne, in autostrada, su ghiaccio, nelle ore serali, su tratti di montagna che, soprattutto in alcune stagioni dell’anno, potrebbero risultare estremamente pericolose.
Quando il lavoro è anche amore per il prossimo: «Insegnare a cambiare le marce viene dopo. Prima si insegna a cambiare ‘visuale’ di come affrontare un giorno di festa, una serata con amici, un’occasione importante, una nottata in discoteca oppure a ballare lungomare. La consapevolezza della distorsione visiva vissuta in autoscuola è un deterrente efficace contro la guida in stato confusionale». Un’iniziativa, quella di Gianmario Picarazzi, che merita di essere raccontata e raccolta dagli altri colleghi istruttori, affinché si sensibilizzino i giovani intenzionati a prendere la patente, offrendo anche la possibilità ai già patentati di provare questa esperienza per avere una sana consapevolezza che potrebbe salvare molte vite, le nostre e quelle degli altri. Resta il consiglio, per quanto possa risultare banale, che da sempre funziona: far guidare un amico che non abbia bevuto, che non si sia sballato, che sia lucido nella sua prontezza di riflessi.