La recente cronaca “estiva” ha raccontato di diversi episodi che hanno rispettivamente sollevato parecchie polemiche, non solo dei consumatori: dal ristorante di Finale Ligure, Savona, che ha applicato un sovrapprezzo di 2 euro per un piatto vuoto aggiuntivo richiesto da una mamma che voleva far assaggiare le trofie al figlio, al costo extra sempre di 2 euro addebitato da un esercente di Gera Lario, sul lago di Como, per aver tagliato un toast a metà; ad Alba un cucchiaino in più per condividere una crema catalana è costato 1,50 euro; mentre un ristorante al centro di Palermo ha aggiunto 20 euro al conto per il taglio della torta di compleanno, 1 euro a persona.
Anche in provincia di Frosinone non ci facciamo mancare queste “intraprendenze” commerciali, forse poco consone alle strategie di marketing delle stesse attività. Poco dopo le 13:00 di ieri un cliente si è recato presso un noto supermercato di Ceccano per acquistare un pezzo di pizza con la mortadella. Il banco gastronomia ha regolarmente pesato sia la pizza che l’affettato: sullo scontrino i costi corrispondenti all’aggiunta del “servizio extra”, specificato a lettere maiuscole tra due asterischi, di 0,50 centesimi per aver farcito la pizza con la mortadella.
Da qui lo sconcerto dell’uomo che ha postato il ticket sui social: «Una cosa scandalosa, 0,50 centesimi per mettere tre fette di mortadella dentro ad un pezzo di pizza. Mi sembra una presa in giro, un’offesa per i clienti». Il “servizio extra” è un’iniziativa che fa discutere, sempre, soprattutto quando non viene anzitempo specificato che una banale richiesta potrebbe per l’appunto avere un costo aggiuntivo: soprattutto in questi casi il “servizio extra” non piace ai clienti e li fa scappare via. -Immagine di repertorio.