Home Cronaca Servizio CUP ridotto all’osso, i cittadini rinunciano a prenotare le visite

Servizio CUP ridotto all’osso, i cittadini rinunciano a prenotare le visite

Provincia - I tagli al monte ore degli operatori agli sportelli si riflettono sul servizio: tanti disagi, utenti esasperati, impiegati vessati

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Grandi disagi dinanzi gli sportelli del CUP della Provincia di Frosinone, sembrerebbe che la ASL abbia fatto dei tagli considerevoli alle ore di impiego degli operatori del Centro Unico di Prenotazione. Una decisione che, ovviamente negli orari più critici, quando già il sistema pecca a causa dei PC obsoleti, sta generando non poche problematiche all’utenza, costretta a file interminabili che, purtroppo, molto spesso degenerano in vessazioni nei confronti dei pochi dipendenti che sono in servizio, come fosse loro “la colpa” di non rispondere alle esigenze dei cittadini.

Sotto pressione, quindi, gli operatori degli sportelli che, tra prenotazioni di visite, esami ed il pagamento dell’onere corrispondente al ticket, disponendo di meno personale, non riescono a far fronte a tutte le richieste. Il malcontento negli ultimi giorni si è registrato un po’ ovunque: ad Anagni tante le esternazioni dei cittadini; ieri pomeriggio a Frosinone l’utenza ha alzato la voce con l’unico impiegato allo sportello, in molti sono andati via; al SS Trinità di Sora solamente due operatori al Laboratorio Analisi, tre al CUP nei giorni infrasettimanali ridotti ulteriormente a due il sabato, uno per le urgenze ed uno per il Centro di Prenotazioni.

«Una situazione intollerabile, gente in attesa per ore, non è possibile tagliare sempre sui servizi. Siamo stanchi delle passerelle politiche, ci fanno credere che ci stanno regalando una macchina di ultima generazione quando la salute è uno tra i diritti primari del cittadino, per cui chi governa dovrebbe impegnarsi a far si che le prestazioni siano sempre ottimali. Che poi, se vogliamo dirla tutta, ci spediscono il macchinario e poi manca il tecnico che sappia utilizzarlo. Adesso nemmeno più il servizio agli sportelli, ci stanno togliendo tutto, altro che “attenzione per la salute”, a noi sembra una bella presa per i fondelli», così reclamano in maniera unanime i cittadini.

Il servizio ReCUP dei presidi in provincia di Frosinone, come per tutto il Lazio, è gestito da una società con sede a Trento, leader nei sistemi informativi e prestazioni per la sanità ed il sociale. Il servizio ReCUP gestisce il Centro Unico di Prenotazione delle prestazioni sanitarie a livello regionale, sul quale convergono le richieste di prenotazione da erogarsi presso tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio oltre a quelle private accreditate. Con la pandemia da Covid-19 il contratto di servizio degli operatori agli sportelli previsto con la gara originaria è stato modificato, sia nel monte ore che nella natura delle attività richieste, con l’aggiunta di prestazioni connesse all’emergenza sanitaria, per cui l’azienda trentina ha necessariamente stabilizzato alcuni lavoratori e per altri ha aumentato il totale delle ore di impiego. Rientrata la pandemia da Covid, sembrerebbe che l’agenzia che gestisce il servizio intenda tornare al monte ore originario, indicato nella delibera di affido, anche in virtù del fatto che, parrebbe, parte delle prestazioni “aggiuntive” non siano ancora state saldate, con un disavanzo economico considerevole. Insomma il sistema sanitario regionale, sull’onda del nazionale, sembrerebbe continuare in direzione delle esternalizzazioni. Inevitabili i malumori, degli utenti ma anche degli operatori CUP. Il clima è parecchio teso.

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