Serie B, Frosinone – Palermo 4 anni dopo: che torni a vincere lo sport

In questa sesta giornata del campionato cadetto tornano ad accendersi i ricordi di una partita mai dimenticata da entrambe le parti

Frosinone – Palermo, dopo 4 anni torna il big match. In questa sesta giornata del campionato cadetto, tornano ad accendersi i ricordi di una partita mai dimenticata da entrambe le parti. Alle ore 14.00, al ‘Benito Stirpe’ del capoluogo, il fischio dell’arbitro Giua sancirà l’inizio di una nuova storia, comunque vada a finire. La rivalità tra i due club è altissima, così come quella tra le tifoserie, fattore che ha determinato la decisione dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, il quale ha definito la gara “a rischio”, con conseguente rafforzamento delle misure di controllo. D’altronde, quella partita del 16 giugno 2018, è un incontro che nessun tifoso, né giallazzurro né rosanero, potrà dimenticare.

La partita che valse la serie A per il Frosinone. E i palloni in campo

Quattro anni la finale playoff valevole l’accesso alla massima categoria. Di fronte due squadre agguerrite a caccia dell’incoronamento. Alla fine, a mettere le mani sull’oggetto del desiderio, quel sacro Graal a cui abbeverarsi, agognato e conteso, furono i ciociari. Un 2-0 che, però, lasciò numerosi strascichi. La ‘mitica’ coppa si riempì metaforicamente di sangue, insozzando il successo frusinate con quei palloni in campo che hanno fatto il giro del web. Un gesto antisportivo? Sicuramente. Un gesto che abbia cambiato il corso della partita in qualche modo? Altrettanto certamente no. Ma che sia umano e dunque comprensibile il rancore siciliano, nessuno può in qualche modo evitarlo. Mentre lo stadio di viale Olimpia esplodeva di gioia, le anime palermitane, giunte a sostenere i propri beniamini e a sognare con loro, ‘giurarono vendetta’. E così la bagarre proseguì, cambiando semplicemente ‘terreno di gioco’.

La battaglia legale

Il Palermo e il suo allora presidente Maurizio Zamparini procedono alla controffensiva. La battaglia diventò legale ma il giudice sportivo respinse il ricorso della società sicula, omologando la vittoria ciociara. Multata, però, la formazione dell’allora tecnico Longo per 25 mila euro e due gare a porte chiuse, oltre ai 10 mila euro di ammenda commutati a Raffaele Maiello per lancio di palloni in campo. Ma la guerra a colpi di scartoffie non termina certo così. Ricorsi su ricorsi, richieste di risarcimento, di blocco dei campionati di A e B vanno avanti, almeno per un altro anno, fino a quando il collegio di Garanzia del Coni, al settimo grado di giudizio, rigetta l’ultimo ricorso rosanero. La giustizia ha dunque fatto il proprio corso, dando ragione al club del presidente Maurizio Stirpe che ha comunque dovuto pagare il gesto poco edificante di alcuni tesserati. Ma la verità indiscussa e insindacabile, legalmente e sportivamente, è che quella promozione apparteneva di diritto al Frosinone.

Ora è un’altra partita

A distanza di oltre quattro anni, quella di domani, dovrà necessariamente essere un’altra partita. Una in cui, al triplice fischio in campo, dovrà vincere in primis il calcio. La tensione che gli organi di competenza presagiscano possa aleggiare sugli spalti, dovrebbe lasciare spazio ad un nuovo capitolo di storia. Una storia che metta da parte i gol di Maiello e Ciano, i palloni in campo, le invasioni, i fallimenti societari e che possa scriversi con un nuovo inchiostro, una miscela fatta solo di sudore e sportività. Potrà davvero essere così? O resterà un’utopia? Lo sapremo solo domani. Intanto l’attesa si fa spasmodica.

Qui Frosinone

Abbiamo così deciso di dare spazio all’opinione di chi, quella famosa e famigerata partita, l’ha vissuta da cronista. L’ha raccontata e poi ha narrato anche l’infinito teatro fatto di social e giustizia che l’ha seguita. Pareri diversi, quelli degli attori chiamati in causa, ma il filo comune e conduttore è che questa sia la volta giusta per voltare pagina e pensare solo allo sport ‘vero’, di cui l’unico giudice è il rettangolo verde.

Ascoltando diversi sportivi frusinati, il parere che emerge è piuttosto unanime:

“A Frosinone, per gli sportivi, quella di domani è una gara importante ma non per l’accaduto di 4 anni fa bensì in chiave campionato, soprattutto dopo le amare sconfitte con il Benevento e il Cittadella. C’è tanta voglia di riscatto. In questi giorni abbiamo letto tante polemiche innescate sui social dai tifosi rosanero ma alla maggioranza dei giallazzurri non interessano. L’obiettivo rimane quello di sostenere la squadra in questa stagione che tutti sperano possa essere ricca di soddisfazioni. Per la partita è previsto un buon afflusso di pubblico e siamo certi che lo spettacolo sarà sugli spalti. Del resto, come detto, interessa disputare una gara di spessore e ottenere un risultato importante”.

Qui Palermo

Per il Palermo abbiamo sentito la giornalista Cettina Pellitteri di www.azzurranews.it.

La giornalista Cettina Pellitteri

“Manca davvero poco alla gara più attesa dai tifosi rosanero. L’ultimo incontro di 4 anni fa segnò il destino della squadra rosanero. Una ferita ancora apertissima per i palermitani. È una gara che oggi è forse sentita più del derby con il Catania, gli storici ed eterni rivali dei Rosanero. Perché la vittoria del Frosinone maturò in un clima poco limpido e fu condizionata da alcuni atteggiamenti dei suoi tesserati. Quei palloni in campo lanciati poco prima della fine del match dai giocatori del Frosinone, ed immortalati dalle telecamere della TV, segnarono il punto di rottura definitivo nei confronti di una squadra con la quale non c’era mai stata nessuna rivalità.

Anche l’arbitro Federico La Penna contribuì in maniera pesante ad avvelenare gli animi per un rigore assegnato al Palermo al 60’ (sul punteggio di 1 a 0 in favore del Frosinone) e poi revocato a seguito delle proteste dei giocatori ciociari. Il fallo nettissimo dentro l’area su Coronado è ancora vivo nella memoria dei palermitani come fosse accaduto ieri. Da lunedì in città non si parla che del ritorno del Palermo a Frosinone e saranno oltre 500 i tifosi rosanero presenti al Benito Stirpe. Arriveranno da ogni parte d’Italia, consapevoli che sarà una partita difficile, ma con la speranza di battere sul campo il forte Frosinone.

E dire che questa gara offre anche altri spunti interessanti perché metterà a confronti due indiscussi protagonisti di quella trionfale cavalcata del Palermo in serie A nella stagione 2003/2004: Fabio Grosso ed Eugenio Corini, il campione del mondo ed il suo ex Capitano, mai nemici, che da giocatori rosanero regalarono alcune tra le pagine più belle della storia del Club palermitano. E come dimenticare Stefano Morrone, oggi vice di Grosso anche lui protagonista molto amato dai tifosi negli anni più belli del Palermo.

Incroci bizzarri di un destino un po’ matto che mette nuovamente a confronto due Piazze che sognano la serie A e che annovera tra le fila dei Rosanero due giocatori che in quel triste 16 giugno 2018 erano in campo ma su due fronti opposti: Andrea Accardi e Roberto Crivello, palermitani doc che tre anni fa ha hanno scelto di ripartire dalla serie D con la squadra del Palermo e Przemysław Szymiński, che quella gara la giocò a partire dal decimo minuto subentrando a Dawidowicz infortunato, e che dal 2019, dopo il fallimento dell’U.S. Città di Palermo, veste la maglia del Frosinone.

Sui social impazzano gli sfottò da parte di entrambe le tifoserie, che non se le mandano a dire. Non è difficile immaginare lo spettacolo di sabato sugli spalti. I tifosi rosanero sperano in una vittoria che possa in parte ripagare una sconfitta che brucia ancora, i frusinati invece cercano un riscatto dopo la sconfitta esterna con il Cittadella. Forse un pareggio metterebbe d’accordo tutti e chissà servirebbe magari a placare un po’ gli animi. Quello che è davvero importante è che stavolta ci sarà il VAR ad aiutare l’arbitro e che soprattutto quella lezione di antisportività sia servita da monito per tutti. Si vince o si perde in campo ma con lealtà. Sia Frosinone che Palermo hanno tutti i mezzi per vincere. E noi da palermitani, mentre diciamo di no a qualsiasi forma di violenza, ci auguriamo che sia uno spettacolo solo di sport, con la speranza non troppo segreta che Capitan Corini batta sul campo il suo grande amico Fabio Grosso”.

E ora parola al campo: che vinca lo sport, che vinca il migliore!

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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