Il Disegno Di Legge nr. 206 sul Made in Italy, recentemente approvato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre, che entrerà in vigore il prossimo 11 gennaio, contiene precise “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”. Tra le importanti novità c’è l’istituzione del tanto propagandato “Liceo del Made in Italy”, le cui iscrizioni sono aperte fino al 23 gennaio, attraverso la piattaforma Unica degli istituti superiori che inoltreranno richiesta, previo accordo con la Regione di competenza. A tutti gli effetti saranno i licei che erogano l’opzione “Economico-sociale” del percorso del Liceo delle Scienze Umane ad offrire una o più classi prime del “Made in Italy”, se hanno nel loro organico i docenti e senza chiedere ulteriori risorse: le nuove classi, per cui, non sono aggiuntive bensì sostituiranno il percorso tradizionale. In pratica il “Liceo del Made in Italy” subentra all’“Economico-sociale” nel Liceo delle Scienze Umane.
Il debutto a settembre, quindi, per un prestigioso indirizzo di studio presentato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara come un corso che «Fornirà agli studenti la possibilità di approfondire gli scenari storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo del nostro Paese, ma anche di proiettarsi nel futuro con una solida formazione di base, soprattutto nei campi economico, giuridico e tecnologico. Questo mix virtuoso si inserisce nella grande riforma della scuola secondaria superiore, che si propone di avvicinare l’istruzione al mondo dell’imprenditoria nazionale e quindi del lavoro, riducendo la distanza fra le competenze richieste dai settori produttivi e quelle fornite dalla scuola».
Nel primo biennio sono previste 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 della prima lingua e cultura straniera, 99 di matematica (con informatica), 66 della seconda lingua e cultura straniera, 66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte, 33 di religione cattolica o attività alternative, per un totale 891 ore.
Un’occasione che promuove, conserva, tutela e tenta di tramandare le nostre radici, proiettandole dal mondo della scuola a quello dell’economia della nazione. Come viene accolta questa “opportunità” in provincia di Frosinone? La Ciociaria vanta eccellenze indiscusse nelle produzioni agroalimentari e vitivinicole, nell’artigianato, nella lavorazione e confezionamento delle materie prime e via dicendo: formare dei professionisti competenti che sappiano promuoverle sul mercato, al passo con i tempi, è essenziale. Un volano per l’economia della nostra terra: le forze politiche locali hanno il dovere di considerare le migliori strategie per offrire nuove possibilità, ai giovani ed al comprensorio ciociaro.