Il boom dell’usato ha raggiunto picchi strabilianti nell’ultimo anno e mezzo. Nel post-pandemia, fra l’esigenza economica, la scelta ambientalista o il gusto di acquistare qualcosa di diverso e particolare, siamo stati un po’ tutti catapultati nel mondo del second hand.
Le auto
Il mercato delle auto usate è senz’altro quello più longevo fra tutti, ma la situazione sembra essere particolarmente complicata in questo 2023. A causa dei ritardi subiti dalle catene di approvvigionamento per via della pandemia, nonché la crisi del gas conseguente alla guerra in Ucraina, i prezzi sulle auto nuove hanno subito una crescita esponenziale. Ma non solo: l’attesa per un’auto nuova può raggiungere anche i dodici mesi. Nel 2013, per acquistare una nuova auto la spesa si aggirava, in media, attorno ai 18.000 euro. Dieci anni dopo, il prezzo medio raggiunge la cifra di 26.000, un aumento del 44,4%. Secondo gli ultimi dati Istat, aggiornati a Marzo 2023, i prezzi della auto nuove sono ulteriormente saliti del 6,1%. Questo ha portato ad un’incredibile aumento delle richieste nel mercato delle auto usate, con un rincaro medio del 24%. Secondo quanto riportato da Federcarrozzieri, il trend non ha subito un’inversione di tendenza, anzi, nei primi tre mesi del 2023 l’aumento è salito fino al 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La tecnologia
Inarrestabile è salita del mercato di smartphone usati e ricondizionati. È stato calcolato che entro il 2026 le unità spedite toccheranno i 415 milioni, poco meno del doppio rispetto al 2022, dove la stima delle unità vendute ha toccato i 282,6 milioni. Ciò che influisce maggiormente sull’andamento di questo particolare circuito è la pratica del trade-in, ovvero il programma in cui tutte le grandi aziende produttrici di smartphone incentivano il passaggio all’ultimo modello con una permuta del vecchio dispositivo più vantaggiosa. I consumatori ottengono un valore di permuta più alto per i loro vecchi dispositivi e se ne liberano volentieri per mettere le mani sulle nuove tecnologie. Le vendite di smartphone ricondizionati ed usati, dunque, continueranno a crescere in maniera sensibile, finché questa strategia sarà ancora praticata e diffusa.
L’abbigliamento
Dal 2015, anche lo shopping vintage dedicato a capi, accessori, scarpe e borse ha avuto uno sviluppo straordinario, culminato nel 2022 con un incremento del 24%. Acquistare capi pre-loved è diventata una vera e propria tendenza, soprattutto fra Millennials e Gen Z. Le motivazioni sono molteplici:
Sono capi unici che permettono di discostarsi dai prodotti omologati del fast-fashion;
Talvolta sono capi realizzati con una fattura migliore rispetto a quella odierna (soprattutto nella pelletteria);
I prezzi sono vantaggiosi rispetto ad un articolo nuovo, soprattutto considerati i numerosi rincari del mercato luxury (Chanel, Louis Vuitton e Dior i brand più colpiti dal rincaro, che ha portato, in alcuni casi, ad un prezzo finale quadruplicato rispetto a dieci anni fa);
A causa dei continui aumenti di prezzo, talvolta gli acquisti di capi pre-loved possono diventare veri e propri investimenti, specialmente le borse classiche il cui valore è in crescita.
Non per ultimo il fattore sostenibilità: soprattutto i più giovani sono portati ad adottare uno stile di vita sostenibile e lo shopping second-hand è senz’altro la modalità di acquisto più eco-friendly.
La febbre della moda vintage ha portato all’apertura di piattaforme sempre più sicure ed affidabili che fungono da mediatore fra l’acquirente ed il venditore. Sono, inoltre, disponibili servizi di autenticazione per acquistare in tranquillità anche capi costosi senza rischiare di ritrovarsi fra le mani un articolo contraffatto.
La musica
Fra i più longevi c’è anche il settore dedicato ai vinili, da sempre feticcio di appassionati di musica e collezionisti. Dopo una lunga assenza nella grande distribuzione, gli LP sono ritornati in vetta alle preferenze, superando anche i CD e le case discografiche ne hanno ripreso la rimasterizzazione e la stampa. A partire dal 2016, il vinile ha conquistato una piccola fetta di mercato: secondo i dati dell’Associazione Americana dell’Industria Discografica (RIAA), nel 2020 il totale delle vendite per i dischi in vinile è stato superiore rispetto a quello dei CD. La tendenza si è confermata anche per il 2021 e 2022. Certo, parliamo di un mercato di nicchia, ma è interessante vedere come il vinile sia tornato ad essere un oggetto di culto. Abbiamo fatto un giro in una grande catena di libri e musica: il numero di vinili presenti nell’espositore era di gran lunga maggiore rispetto al numero di CD, relegati solo ad un piccolo scaffale. Ma a parte le nuove ristampe, tantissime le persone alla ricerca di vinili da collezionare presso piccoli negozietti specializzati, fiere del disco, mercatini o piattaforme come Ebay o Vinted. A questo, si associa anche l’esigenza di acquisto di giradischi, amplificatori e casse stereo che vengono comprati, la maggior parte delle volte, presso negozi dell’usato o market, sia per il gusto di avere un oggetto vintage che per il prezzo vantaggioso.